Chiomonte e la Tav, la rabbia e le richieste del comune: “Il paese e’ in declino anche per colpa del cantiere, ora le compensazioni”. Ecco l’elenco completo delle opere richiestedi Fabio Tanzilli da Valsusaoggi del 06/05/2015
Chiomonte è un paese in declino, ed è stato il cantiere Tav della Maddalena ad aver accentuato questa crisi e i problemi.
L’ordine del giorno del Comune è stato sottoscritto dal vicesindaco Mesiti e dalla giunta, così come da tutti i consiglieri di maggioranza e dall’ex sindaco Renzo Pinard. Il tutto è partito dall’iniziativa della giovane consigliera Lucrezia Bono, tra i fondatori dell’associazione Imprend’Oc. Dopo di lei, i firmatari sono – appunto – Renzo Pinard, Roberto Perol, Alessandro Baretta, Daniela Mesiti, Alessandro Battagliotti e Giuseppe Garbati. Un “grido di dolore” che diventerà atto ufficiale, e rappresenta la nuova posizione di chi amministra il paese.
L’analisi è chiara: “Il declino di Chiomonte, comune di mezza montagna, una volta apprezzato, tranquillo e popoloso paese di villeggiatura, è stato ed è ancora più accentuato e veloce per la presenza del cantiere della Maddalena” scrivono i consiglieri comunali.
A partire dal 2011, il cantiere della Tav “ha significato fra l’altro per Chiomonte: disordini fra le forze dell’ordine e parte dei dimostranti e la chiusura in località “Centrale elettrica” al libero accesso all’area “Maddalena” con consistente presidio delle forze dell’ordine”.
Il tutto, per il Comune, ha comportato: “Il danneggiamento e chiusura del museo archeologico della Maddalena, la notevole difficoltà d’accesso ad una significativa parte del territorio per proprietari, agricoltori, produttori, pescatori, escursionisti e turisti, gravi danni d’immagine, da un lato i fatti di cronaca riportati dai media hanno alimentato e alimentano la percezione, in chi non frequenta Chiomonte, di una località da evitare nel timore di tafferugli o di blocchi stradali, e dall’altro lato, per chi abitualmente la frequentava,è stato anche scoraggiato dal peggioramento del clima di relazioni sociali appesantito da contrapposizioni e attriti, tende ad indirizzarsi verso altre destinazioni”.
L’effetto Tav, a Chiomonte “ha contribuito in modo significativo alla riduzione del numero di residenti e di villeggianti con tutte le conseguenze facilmente immaginabili”.
Ma ancora di più, oltre al danno c’è anche la beffa: “Viviamo una situazione particolare e certamente non invidiabile – scrivono i consigileri comunali – Chiomonte è infatti l’unico paese, nella tratta italiana della nuova linea Torino – Lione (NLTL), che ospita da tempo un apposito cantiere, in cui peraltro proseguono i lavori, e senza ancora beneficiare di alcun indennizzo, intervento concreto di ristoro, compensazione, sviluppo a favore della comunità locale”.
Cornuti e mazziati, appunto, si direbbe in parole semplici. Ed il Comune non ci sta. “Le decisioni e le risposte, circa l’inizio o meno dei lavori e la loro prosecuzione, sono risultate oggettivamente impermeabili alle opinioni ed alle azioni territoriali, e fuori quindi della portata locale – spiegano dal Comune – sulla base di quanto constatato in passato, è ragionevole sostenere che la stessa identica cosa capiterà anche per l’eventuale futuro ampliamento del cantiere della Maddalena. Tenendo conto delle dichiarazioni e delle decisioni assunte anche recentemente a livello sovracomunale ed europeo, l’opera proseguirà comunque, ma se non si interviene in modo incisivo con un forte richiamo e continue mirate pressioni agli interessi locali, nulla cambierà in meglio per Chiomonte”.
Anche perché la crisi economica ha accentuato i problemi: “Gli abitanti in genere ed in particolare gli Imprenditori, i commercianti, i produttori, gli artigiani, i ristoratori, i professionisti hanno sempre ripetutamente confermato il più che preoccupante stato in cui si trova Chiomonte – scrivono – il territorio sta infatti vivendo una difficile fase negativa: case sfitte, edifici in stato di abbandono, assenza di importanti infrastrutture, popolazione residente e villeggiante decrescente, carenza di lavoro, negozi che chiudono, attività imprenditoriali che cessano, e così via”.
Tutto questo, nonostante Chiomonte sia l’unico paese della Val Susa ad aver “accettato” e ospitato lavori per la Torino-Lione. Ed è per questo che il Comune chiede le tanto promesse opere di compensazione: “Si presentano per il territorio e per la sua popolazione, delle opportunità che occorre tempestivamente cogliere per fermare il declino del paese, per rilanciarlo al più presto, attuando quanto necessario per assorbire l’opera in un insieme coerente e accattivante – scrivono i consiglieri comunali – l’argomento opere di accompagnamento alla realizzazione della NLTL (prima definite “compensazioni”): si è sempre parlato di circa 115 milioni di € complessivi disponibili solo per la tratta transfrontaliera (da S. J. De Maurienne a Bussoleno) previsti dalla legge obiettivo”.
Il Comune fa riferimento soprattutto allo stralcio del documento Smart Susa Valley del dicembre 2012, circa la distribuzione sul territorio degli interventi, ricordando che nel documento si parlava – a proposito delle risorse – di “un criterio di proporzionalità tra impatti subiti e benefici erogati”, nel solco di quanto prospettato nella mozione parlamentare del 28 marzo 2012, approvata pressoché all’unanimità”.
Secondo la maggioranza consiliare, quindi, “Il comune di Chiomonte è in ampio credito, e da troppo tempo, nei confronti di Regione, Stato, Comunità Internazionale.
“Sul passato non si può più fare nulla se non recriminare – spiegano i consiglieri – per quel che riguarda il futuro, è indispensabile cogliere le attuali opportunità per poter contribuire allo sviluppo del paese, preoccupandosi innanzitutto del presente, ma anche del breve – medio termine e del futuro delle generazioni che ci seguiranno. Diversamente, continueremo solo a constatare i devastanti danni subiti ed a sopportare i disagi correlati alla costruzione di una grande infrastruttura, senza neppure la ragionevole certezza di un concomitante positivo miglioramento delle condizioni di Chiomonte”.
Un esempio viene dato dall’atteggiamento “pragmatico adottato dalla popolazione circa la metanizzazione di Chiomonte – ricordano i consiglieri – che resa possibile dagli stanziamenti per le opere di accompagnamento alla NLTL, ha ottenuto notevoli e positive manifestazioni di interesse, a prescindere dai diversi punti di vista sull’opera”.
“E’ tempo di agire in modo concreto – aggiungono – concentrando le energie e l’attenzione sulle cose alla nostra portata, nell’interesse del territorio e della sua popolazione, per l’immediato rilancio di Chiomonte”.
RIlancio che, secondo i consiglieri comunali, arriverebbe da varie proposte, che pubblichiamo integralmente qui sotto.
“ll documento proposto all’approvazione del consiglio comunale, prima firmataria Lucrezia BONO ragazza giovane e dinamica, vuole essere un punto di partenza al fine di portare al comune di Chiomonte quelle risorse necessarie al fine del rilancio del paese – spiega l’ex sindaco Renzo Pinard – è evidente che al centro rimane sempre il lavoro per i chiomontini e gli abitanti della valle , e le ricadute economiche sul territorio. Contrariamente alla precedente esperienza chiediamo delle garanzie sulla realizzazione di quanto richiesto. Una volta approvato, il documento verrà portato nelle sedi di competenza al fine di avere la garanzia sui finanziamenti, e il documento dovrà obbligare il sindaco Ollivier a relazionare al consiglio, ogni fatto rilevante riguardante il documento”. Per questi motivi, per Pinard “si auspica che vi sia un coinvolgimento di qualche consigliere comunale nella gestione del programma anche in enti sovracomunali al fine di sensibilizzarne l’approvazione”.
ELENCO DELLE PROPOSTE DELLA MAGGIORANZA DEL COMUNE DI CHIOMONTE
Di tutto ciò si dovrà dare l’adeguata ed ampia evidenza anche mediatica, affinché si formi la necessaria consapevolezza della peculiare situazione di Chiomonte che deve essere tutelato nei confronti di qualsiasi interlocutore.
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