Strage di Viareggio, condannati tutti i manager di Ferrovie. Colpevole anche l’ex ad Moretti: 7 anniSette anni e mezzo per gli ex dirigenti di Rfi e Trenitalia Elia e Soprano. L'attuale amministratore delegato di Finmeccanica è stato ritenuto responsabile per il periodo in cui era a capo di Rete Ferroviaria Italiana. I familiari delle 32 vittime: "La sentenza dimostra che il sistema di sicurezza non funziona, come diciamo da 7 anni"
da Il Fatto Quotidiano del 31-01-2017
Gli ex vertici di Ferrovie, Rete Ferroviaria Italiana e Trenitalia sono stati condannati per la strage di Viareggio, il disastro ferroviario del 2009 che causò 32 morti. Tra gli imputati ritenuti colpevoli anche Mauro Moretti, ex ad di Rfi e di Ferrovie (attualmente a capo di Finmeccanica), per il quale i giudici del tribunale di Lucca hanno deciso una pena di 7 anni. A 7 anni e mezzo sono stati condannati, invece, l’ex ad di Rfi e Ferrovie Mauro Michele Elia (attualmente country manager al Tap per l’Italia) e l’ex ad di Trenitalia Vincenzo Soprano. L’accusa aveva chiesto 16 anni per Moretti e 15 per Elia. I giudici hanno fatto cadere alcune imputazioni contestate ai manager delle partecipate statali perché “il fatto non sussiste”. Moretti, secondo quanto spiegano i suoi avvocati, è stato assolto come amministratore delegato di Ferrovie, mentre è stato condannato come ex amministratore delegato di Rfi. Tra le società imputate sono state assolte anche Ferrovie e Fs Logistica, mentre sono state condannate Rete Ferroviaria Italiana e Trenitalia. Cadono le accuse anche per la Cima Riparazione, che montò sul vagone che deragliò l’asse che si era spezzato.
I giudici hanno assolto 8 dei 33 imputati per non aver commesso il fatto: Andreas Barth e Andreas Carlsson, dell’Officina Jungenthal di Hannover (che fece la revisione dell’asse del vagone che si spezzò), Joachim Lehmann, supervisore esterno sempre della Jungenthal, Massimo Vighini, Calogero Di Venuta e Angelo Pezzati, in momenti diversi responsabili della Direzione compartimentale di Firenze Movimento Infrastrutture, Giuseppe Farneti, sindaco revisore di Fs prima e poi di Italferr, Gilberto Galloni, ad di Fs Logistica, Angelo Pezzati, predecessore di Di Venuta, Stefano Rossi e Mario Testa. A queste assoluzioni si aggiungono quelle per Moretti limitatamente ai reati contestati come ad di Ferrovie e per Soprano, solo per i reati contestati come ex dirigente di Ferrovie dello Stato.
In tutto gli imputati erano 33 più nove società. Per loro i pm Giuseppe Amodeo e Salvatore Giannino avevano chiesto pene dai 5 ai 16 anni per un ammontare di oltre 250 anni.
Per tutti gli imputati per il disastro che il 29 giugno 2009 causò 32 morti, le accuse andavano, a vario titolo, da disastro ferroviario, omicidio colposo plurimo, incendio colposo e lesioni colpose. Un breve applauso ha salutato, dopo qualche minuto dalla lettura, la sentenza, dove tutti i familiari hanno ascoltato le parole del giudice in religioso silenzio. “Non siamo in grado di fare un ragionamento complessivo – ha detto Marco Piagentini, presidente del “Mondo che vorrei”, associazione dei familiari – Sono molti imputati, il dispositivo è stato molto lungo. Però possiamo dire che c’è una condanna e quindi un sistema della sicurezza che non funziona, come diciamo da 7 anni”. Piagentini ha ribadito quanto chiesto in un’intervista al Fatto: “Se loro si dichiarano innocenti – ha detto riferendosi ai manager di Ferrovie – possono benissimo rinunciare alla prescrizione e dimostrare la loro innocenza nel processo”. Il prossimo mese, infatti, scatta la prescrizione per una parte di reati.
Moretti è attualmente alla guida di Leonardo-Finmeccanica, azienda statale attiva nei settori della difesa e della sicurezza. Il titolo in Borsa di Leonardo, dopo la lettura della sentenza, ha subìto un crollo verticale. |