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Negò la documentazione ambientale ai No Tav: Mario Virano rinviato a giudizio

Omissione di atti d'ufficio: si è rifiutato malgrado la disposizione del Tar

 

di Massimiliano Peggio da La Stampa del 08-11-2016 – Cronaca di Torino
http://www.lastampa.it/2016/11/08/cronaca/neg-la-documentazione-ambientale-ai-no-tav-mario-virano-rinviato-a-giudizio-Cn8k4naniGyDdMVjk1b8oL/pagina.html

 

Mario Virano, direttore generale di Telt (Tunnel Euralpin Lyon Turin), la società italofrancese incaricata di realizzare le opere dell'Alta Velocità, è stato rinviato a giudizio dal tribunale di Torino per aver negato documentazione di natura ambientale a membri No Tav, in seguito ad una sentenza del Tar. In particolare, stando al capo di imputazione, «perché in qualità di presidente dell'Osservatorio del collegamento ferroviario Torino-Lione ha omesso reiteratamente di dare esecuzione alla sentenza del Tar del 4 luglio 2008, che aveva riconosciuto in capo ai ricorrenti Alberto Veggio e Maria Grazia Di Pietro il diritto d'accesso ai carteggi intercorsi tra l'Osservatorio e la Comunità Montana, la conferenza dei sindaci e i comuni della bassa Val di Susa». I fatti risalgono al 2010 e 2011. Veggio, attivista No Tav, si è costituito parte civile con l'avvocato Federico Milano.  

 

La replica di Virano: «Tra un anno si discuterà in giudizio l’accusa di omissione di atti d’ufficio, che mi viene imputata oggi, per aver tardato in passato a consegnare dei documenti dell’Osservatorio. Tali documenti erano già ampiamente pubblici e sono stati richiesti da un consigliere di minoranza di Condove che li aveva comunque a disposizione nel suo Comune. I richiedenti avevano avanzato richieste generiche senza specificare gli atti che volevano fossero messi a loro disposizione. Non è neppure il caso di ricordare che tutto ciò avveniva mentre imperversava la guerriglia contro il cantiere di Chiomonte. Il processo, che si basa su un’accusa per la quale era stata chiesta l’archiviazione dal pubblico ministero di Torino, mi consentirà di dimostrare in aula la correttezza dei miei comportamenti istituzionali».