Ecco lo stalking telefonico pro Tav. Ma il ministero nega: “Non siamo noi”Decine di chiamate - In Val Polcevera un misterioso call center “molesta” i residenti
di F. Sa. da Il Fatto Quotidiano del 28-10-2016
Gli stalker delle grandi opere”. Ormai in val Polcevera, dove scavano le ruspe per il Terzo Valico, li chiamano così. All’inizio l’hanno presa con ironia. Ma adesso c’è inquietudine: “Telefonano alla gente a casa, soprattutto a chi è contrario all’opera, cercando di capire come la pensa”, racconta Chiara Corte, insegnante alle superiori, una delle ultime persone chiamate: “Ti tengono un’ora all’apparecchio mentre fai da mangiare o studi con i bambini. Ti fanno propaganda dei cantieri. Non bastavano le ruspe, i camion, l’inquinamento e le inchieste. Adesso anche le telefonate!”, sbuffa Chiara che vive a Ceranesi (Genova). Racconta: “Mi hanno chiamato venerdì sera alle sette. Ho chiesto con chi stavo parlando”. Risposta: “C’è la privacy”. Lei pensa a uno scherzo, l’operatrice spiega: “Chiamo per conto dell’Osservatorio Ambientale per il Terzo Valico”.
Poi cominciano le domande, che sono quasi risposte: “Lo sapeva che il Terzo Valico serve per il trasporto dei passeggeri oltre che delle merci?”. La professoressa si fa curiosa: “Da dove le risulta?”. Silenzio. “Lei sa quanto costerà il Terzo Valico? Appena 6,2 miliardi”, aggiunge la centralinista entusiasta. Tace, però, sui costi che dovevano essere a carico dei privati e sono finiti sulle spalle dello Stato. Non dice che, secondo il Wwf, ci sono stati aumenti dell’800%. Racconta Chiara Corte: “Mi hanno fatto un sacco di domande sulla percezione dell’impatto ambientale, mi hanno chiesto di dare una specie di voto, da uno a dieci. Mi hanno detto che sul sito dell’Osservatorio ogni mattina potevo controllare il livello rilevato di amianto. Ma se vedo che i livelli sono alti, cosa devo fare? Mettere una maschera antigas ai figli?”. Fino all’ultima rassicurazione dell’operatrice: “Lo sa che è stato firmato un protocollo contro le infiltrazioni mafiose?”. Ma è caduta male, Chiara Corte è più informata di lei, ricorda le recenti inchieste della Procura di Reggio Calabria secondo cui imprenditori in odore di ’ndrangheta avrebbero finanziato iniziative a favore del Terzo Valico per influenzare l’opinione pubblica. Sono le otto quando la conversazione finisce. Le stesse telefonate sono arrivate anche a Nicholas, ad Annamaria e a decine di persone. Spesso contrarie al Terzo Valico.
Ed ecco la sorpresa: il ministero dell’Ambiente e l’Osservatorio ambientale per il Terzo Valico, interpellati dal cronista, negano di aver fatto effettuare le telefonate. “Ma allora chi ci chiama sul telefono di casa? Le imprese o magari la mafia?”, chiedono i cittadini. |