“Una scuola su tre è a rischio terremoto”Valutazione dei rischi - Presentato il rapporto di “Cittadinanzattiva” sugli istituti italiani
di Alex Corlazzoli da Il Fatto Quotidiano del 22-09-2016
Crediamo sia doveroso che gli enti locali in questi giorni dichiarino quanti sono gli edifici sottoposti a verifica di vulnerabilità sismica che avrebbero dovuto fare entro il marzo 2013 e l’esito di tali accertamenti; vogliamo sapere quanti sono gli edifici adeguati sismicamente. E ai dirigenti delle scuole che ne sono sprovvisti chiediamo che provvedano immediatamente a dotarsi del documento di valutazione dei rischi per essere in grado di fronteggiare situazioni emergenziali”.
È l’appello che Adriana Bizzarri, la responsabile scuola di Cittadinanzattiva, ieri mattina ha lanciato dalla sala Igea dell’Istituto dell’enciclopedia italiana a Roma, in occasione della presentazione del XIV rapporto sulla sicurezza, la qualità e l’accessibilità a scuola. Di fronte a Marianna Madia, ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, i dirigenti di “Cittadinanzattiva” sono stati chiari: basta parole.
Dall’altro canto loro sono abituati ai numeri: secondo il dossier illustrato un istituto scolastico su tre si trova in zone ad elevata sismicità e soltanto l’8% è stato progettato secondo la normativa antisismica. Due terzi delle scuole non possiedono la certificazione di agibilità statica e sette scuole su dieci hanno lesioni sulla facciata esterna. L’81% dei responsabili del servizio di protezione e prevenzione ha chiesto interventi manutentivi all’ente proprietario ma in un caso su quattro non è stato effettuata alcuna azione.
Una fotografia desolante che ha conseguenze gravi: in tre anni scolastici “Cittadinanzattiva” ha registrato 112 crolli e 18 feriti. Cadono solai, controsoffitti, cancelli e ventilatori dalle aule, al Nord così come al Centro e al Sud. “La situazione dell’edilizia scolastica è difficile, come dimostrano i dati e lo sarà per molti anni ancora, nonostante gli interventi governativi fin qui realizzati. All’indomani del sisma che ha colpito il Centro Italia, ai cittadini che legittimamente e con preoccupazione chiedono conto delle stato delle loro scuole in diverse parti del Paese, occorre dare informazioni chiare”, ha spiegato Adriana Bizzarri.
Il rapporto mette sotto accusa la mancanza di trasparenza di molti enti locali che si rifiutano di fornire i dati sulle certificazioni di agibilità o dichiarano di non averle: è il caso della Calabria, della Sicilia, del Lazio e della Sardegna. “Lanciamo un appello ad Anci e Upi perché questo tema diventi una priorità. Ad oggi è difficile collaborare con loro”, ha spiegato Anna Lisa Mandorino, vice segretario generale dell’associazione.
Le 179 pagine del rapporto rivelano problemi anche sulla sicurezza interna delle scuole: le porte anti panico mancano nell’82% dei bagni, nell’80% delle aule e delle biblioteche e nel 33% delle palestre.
Non solo: gli impianti elettrici sono a norma solo in un’aula su quattro. Resta, infine, la questione delle barriere architettoniche: nel 78% delle aule non c’è nemmeno lo spazio sufficiente per consentire il movimento della carrozzina. |