L’emissario Ue annuncia alla sindaca: “A luglio i cantieri del mega tunnel”Appendino: restiamo contrari alla Tav. Ma Brinkhorst apre al sostegno sul nodo di Torino
di Maurizio Tropeano da La Stampa del 09-09-2016 – Cronaca di Torino
Chiara Appendino, sindaca di Torino, non si muove di una virgola dalla sua posizione: disponibile al dibattito da un punto di vista scientifico, non ideologico, pur ribadendo la contrarietà alla Torino-Lione come specificato nelle linee programmatiche. Anche Bruxelles e Parigi non si schiodano dalla loro posizione anzi, il coordinatore Ue per il corridoio Mediterraneo, Laurens Jan Brinkhorst annuncia ad Appendino e al suo vice, Guido Montanari, che «a luglio partiranno i lavori per l’opera principale della Torino–Lione, il tunnel di base del Moncenisio». Ma quell’incontro durato quasi un’ora è servito per aprire un canale di dialogo tra istituzioni. Louis Besson, presidente della delegazione francese della commissione intergovernativa la mette giù così: «Non è perché portiamo il punto di vista dell’Ue che ci tiriamo indietro di fronte alle domande dei territori, a maggior ragione di una città importante come Torino».
IL M5S IN CAMPO
Brinkhorst, però, ha illustrato lo stato dell'arte della Torino Lione. Secondo la sua versione sono stati forniti ad Appendino «alcuni elementi nuovi, come lo stato dei cantieri, ben più avanzato di quanto non pensasse la sindaca, e l’impegno del parlamento italiano e di quello francese a portare a termine la ratifica entro gennaio 2017».
RATIFICA, UN MESE IN PIU’
La ratifica dei due parlamenti dell’accordo aggiuntivo è la condizione per avviare i cantieri entro luglio del 2017. Ma per Brinkhorst «l’Unione europea non assegna 4 miliardi di fondi comunitari per un progetto in cui non crede».
Affermazioni che però non hanno fatto cambiare idea alla sindaca. Appendino, la prossima settimana incontrerà a Roma il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio. Poi convocherà a Palazzo Civico i sindaci dei comuni interessati al passaggio della nuova linea ferroviaria. In quella sede o subito dopo il consiglio comunale di Torino dovrebbe votare l’uscita della città dall’Osservatorio tecnico guidato da Paolo Foietta. Una scelta annunciata durante la campagna elettorale e che diventerà realtà dopo aver completato questi passaggi istituzionali. Una scelta che ha una forte valenza politica anche a livello nazionale. |