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Chiomonte, diventa un fenomeno sul web l'obbligo di firma per la nonna No Tav

Anche i 99 Posse postano la foto della donna all'uscita della caserma mentre si sorregge con un bastone. L'avvocato: "La misura le è stata applicata soltanto perché sorpresa su un furgone di antagonisti: ma lei era a bordo perché non riesce a camminare"

 

di Sarah Martinenghi da Repubblica del 23-06-2016
http://torino.repubblica.it/cronaca/2016/06/23/news/chiomonte_diventa_un_fenomeno_sul_web_l_obbligo_di_firma_per_la_nonna_dei_no_tav-142664982/?ref=HREC1-8

 

La signora Marisa ha 71 anni, i capelli bianchi e si appoggia a un bastone per camminare. Sorride e indossa la maglietta con la scritta "No Tav" mentre esce dalla stazione dei carabinieri di Chiomonte dove deve recarsi ogni giorno a firmare. Questa immagine sta diventando virale su Internet, postata anche dal gruppo musicale dei 99 Posse, e sta facendo discutere il popolo del web: c'è anche lei infatti tra le 23 persone raggiunte da misure restrittive (di cui 9 arrestate) per l'assalto al cantiere di Chiomonte il 28 giugno di un anno fa. "Solo un paese malato impone l'obbligo di firma ad una signora di 70 anni solo perché è un'attivista #notav Signora Marisa noi siamo con te!" è la didascalia alla foto "postata" dai 99 Posse, che in breve tempo ha ottenuto centinaia di commenti e migliaia di condivisioni.

Marisa Meyer era stata identificata su un furgone utilizzato, secondo l'accusa del pm Antonio Rinaudo, come supporto logistico durante gli attacchi. Ma la donna - è la tesi della difesa -  sarebbe salita a bordo solo perché aveva chiesto un passaggio dopo la manifestazione, per i suoi problemi di deambulazione.

Nella misura emessa nei suoi confronti dal giudice per le indagini preliminari Luisa Ferracane, sono riportate le motivazioni che hanno portato l'anziana a doversi  presentare quotidianamente dai carabinieri: "E' recidiva", e il suo nome compare in "9 segnalazioni del data base delle forze di polizia per reati legati a manifestazioni in Val di Susa, di cui 4 procedimenti penali in iscrizione, due archiviazioni, e uno già definito con decreto penale scrive il gip". "Ma la mia assistita è uno dei volti più conosciuti perché partecipa, da sempre, a tutte le manifestazioni e intende continuare a farlo - replica l'avvocato Danilo Ghia che l'assiste - ritengo però davvero inopportuna una misura comminata su elementi insussistenti posto che Marisa Meyer ha difficoltà evidenti di deambulazione e aveva semplicemente chiesto un passaggio in quanto non in grado di camminare".

Marisa Meyer comparirà davanti al giudice il 28 giugno per l'interrogatorio di garanzia, e spiegherà le ragioni della sua presenza sul furgoncino in cui erano stati trovati scudi in plexiglas, maschere antigas, tute nere, bombe carta e petardi. Oltre a un pezzo di toma. Quella sì che era della signora Marisa: l'aveva portata con sé alla manifestazione, e si stava riportando a casa una fetta avanzata che le avevano messo nel bagagliaio. "Ma non aveva idea di che cosa avessero nel retro del veicolo", chiarisce ancora  il suo avvocato.  

Questa sera alle 21 i No Tav organizzeranno una fiaccolata di solidarietà per Marisa e gli altri arrestati e indagati a Bussoleno, nella piazza del Comune.