Ciclone sulla politica campana, 9 arresti.
In carcere ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere. Indagato consigliere regionale pd
Di Piero Ferrante da Narcomafie del 26-04-2016
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In tutto nove arresti. I reati ipotizzati si chiamano corruzione, turbativa d’asta, falso ideologico. Su tutto l’aggravante, pesante come un macigno, dell’aver agevolato la camorra. E, nella fattispecie, i casalesi. Nuovo terremoto nel mondo politico campano. Nuove, inquietanti, luci sui rapporti con la criminalità organizzata. E una nuova operazione che sta coinvolgendo nomi importanti. In carcere, per esempio, è finito Biagio Di Muro, ex primo cittadino di Santa Maria Capua Vetere, nel casertano, in carica fino a dicembre dello scorso anno. Con lui, è finito in manette Roberto Di Tommaso, che dell’ente pubblico è funzionario. Dietro le sbarre anche il trentenne imprenditore Alessandro Zagaria, nome noto del settore della ristorazione ma senza connessioni con il boss Michele, malgrado debba rispondere, unico dei nove, anche all’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso. Secondo la Dda di Napoli, che conduce l’inchiesta, sarebbe lui l’uomo chiave. Quello che faceva da ponte tra politici, imprenditori e camorristi.
In particolare, nel mirino degli inquirenti è finito l’appalto sui lavori di consolidamento di Palazzo Teti che sarebbe stata vinto da un pool di imprese vicino ai casalesi. L’immobile, in passato, era già stato confiscato a Nicola Di Muro, padre dell’ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere.
Tra gli indagati anche Stefano Graziano, consigliere regionale del Partito democratico. Le forze dell’ordine hanno perquisito le sue abitazioni di Roma e di Terevola, oltre all’ufficio politico di Napoli. Per lui l’accusa è di concorso esterno in associazione camorristica. Il procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli, che per la Direzione distrettuale antimafia del capoluogo partenopeo coordina le indagini, sta anche vagliando la possibilità che Graziano abbia ricevuto pacchetti di voti dai clan tramite proprio Zagaria.
Le ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite dal Nucleo regionale di polizia tributaria della Guardia di finanza e dai carabinieri del nucleo investigativo di Caserta.
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