Paolo Foietta scrive alla RAI: “22 minuti di propaganda NOTAV”di Mario Tonini 1 aprile 2016 Da L’Agenda News (quotidiano ondine Valsusa – Valsangone - Cintura ovest Torino – Vallées françaises)
Ha scritto Foietta: “Gentili, ho avuto occasione di assistere sabato 26 marzo, alla trasmissione Scala Mercalli, dedicata ai “trasporti” e monopolizzata, in gran parte, dalla trattazione a senso unico NOTAV, della realizzazione della nuova linea Torino Lione. Luca Mercalli, sul sito della trasmisione e sul suo post del 24 marzo su Facebook annunciava:“la puntata si aprirà con un’indagine condotta in prima persona da Luca Mercalli tra Francia e Italia, che farà chiarezza sulla reale necessità della nuova linea ferroviaria ad alta velocità Torino – Lione. Una risposta non ideologica, ma puramente tecnico-scientifica, alla domanda se sia davvero necessaria questa costosissima infrastruttura.”
Ho assistito invece a 22.05 minuti di propaganda NOTAV in cui sono state rappresentate come “verità rilevate” le opinioni, sicuramente discutibili e facilmente contestabili, del movimento NOTAV senza alcun contradditorio o confronto con quegli elementi tecnici e scientifici, che sono alla base delle decisioni che hanno portato l’Unione Europea, l’Italia e la Francia alla scelta di realizzare tale opera. Un “monologo” a senso unico, anche nelle “voci del coro”, composto esclusivamente dagli “esperti militanti” del Controsservatorio VALSUSA NOTAV, di cui fanno parte, oltre a Luca Mercalli, tutti i cosidetti “tecnici” sentiti nel programma: Angelo Tartaglia, Luca Giunti, Alberto Boggio, Livio Pepino, a cui è stato aggiunto, in mancanza di meglio, un signore francese, accreditato come Professore del Collegio di Modane, che in italiano vuol dire professore di scuola media inferiore.
La sceneggiatura era scontata: presentare la Nuova Linea Torino Lione, come inutile ed immotivata, un po’ dannosa, oltre che “antidemocratica”, come sostiene Pepino citando la “pseudo-sentenza” del sedicente “Tribunale Permanente dei Popoli”; rammento che tale “sentenza”, considerata all’epoca “delirante”, ha provocato la dura reazione del Procuratore capo di Torino, Giancarlo Caselli (Repubblica – 11 novembre 2015 – “Tav, il Tribunale dei popoli apre un solo occhio”). Insomma è stato confezionato un “abile esempio” di propaganda militante NOTAV, con tanto di ripresa della facciata del Politecnico di Torino, dove una delle voci lavora, per recuperare in “scientificità”.
Peccato che questo “prodotto di propaganda” non è stato autoprodotto dal Movimento, ma realizzato in un contenitore-programma della televisione pubblica, e contrabbandato come “una risposta non ideologica, ma puramente tecnico-scientifica”. Mi sono in questi anni abituato ad un certo “conformismo alla rovescia”, dove chi protesta merita spazio ed ascolto, mentre chi lavora per le istituzioni e s’impegna per portare avanti la realizzazione di un’opera non ha neppure il diritto di replica. Ma, proprio perché credo nel servizio pubblico e penso che ogni voce (anche quella delle istituzioni) debba avere spazio adeguato, ritengo di richiedere la possibilità di replicare alla cosiddetta “indagine” di Mercalli. Credo che nessuno, neppure Luca Mercalli, abbia il diritto di confondere le proprie opinioni, e quelle dei suoi amici, con la “ verità”; ritengo per questo che i telespettatori abbiano il diritto di conoscere anche altre opinioni. Magari anche quelle basate su venti anni di studi ed approfondimenti, che hanno portato Italia e Francia ad avviare la realizzazione dell’opera e che hanno convinto l’Unione Europea a finanziarla al 40%.
In attesa di una Vostra risposta, colgo l’occasione per porgerVi i più cordiali saluti”. |