Tav, Torino - Lione, la commissione intergovernativa certifica: costerà 10 miliardiIl commissario Foietta: "Nessun aumento della spesa, rispettate le previsioni" Da Repubblica del 02-03-2016
La cifra finale al 2028, anno previsto di chiusura lavori, sarà probabilmente vicina ai 10 miliardi. Il calcolo, sui fondi necessari per la tratta internazionale della Torino-Lione, sulla base dei costi indicati originariamente di 8,3 miliardi (anno 2012), tiene conto dell'inflazione e della rivalutazione delle materie prime e la commissione intergovernativa italo francese in corso a Roma, lo sta predisponendo in vista del vertice franco italiano a Venezia dell'8 marzo. Ma non ci sarà un incremento di spesa: "Smentisco categoricamente che ci sia al momento un aumento dei costi della Tav - dice il commissario governativo per la Torino - Lione Paolo Foietta - Oggi in Cig abbiamo raggiunto un accordo sull'adeguamento monetario dei costi dell'opera, che finora era fissato all'1,5 per cento. Se guardiamo il tasso reale però, l'indice è stato in questi anni vicino allo zero, quindi i costi non sono aumentati di nulla, anzi. Nei prossimi anni si applicherà il tasso reale che sarà misurato di anno in anno" Le opere comprese nella tratta internazionale sono il maxitunnel di 57 chilometri, le stazioni internazionali di Susa e St.Jean de Maurienne e i raccordi con le linee storiche. "Oggi sarà approvato un allegato che definisce le modalità del calcolo - afferma Paolo Foietta -. Il coefficiente presuntivo di rivalutazione pari all'1,5% annuo, è stato utilizzato finora per l'approvazione del Cipe. Ma alla fine quello che sarà applicato sarà il costo reale che sarà misurato annualmente sulla base di un paniere di opere francesi, italiane, ed europee. Il tasso di inflazione del paniere in questi anni è stato sotto l'1% e non l'1,5% - afferma Foietta - . E quindi ci sarà un adeguamento monetario molto basso". Cifra che alla fine potrebbe arrivare appunto a 10 miliardi (ma valutati tra dodici anni) di cui il 57,9% (circa 3,5 miliardi a fronte degli originari 2,9) a carico dell'Italia e il 42,1% a carico dei francesi (altri 2,5 mld), al netto del contributo del 40% da parte dell"Europa. |