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DAI CRISTIANI DELLA VALLE DI SUSA ABBIAMO IMPARATO:
UNA SETTIMANA DI PAX CHRISTI CON IL GRUPPO CATTOLICI PER LA VITA DELLA VALLE

 

   17 agosto 2015   

Dai cristiani della Val di Susa abbiamo imparato in questi giorni non solo a riconoscere le bellezze del creato, ma soprattutto ad alzare la voce per difendere questo dono di Dio dalle opere inutili e dannose come il TAV. Stando con loro non abbiamo certo visto quei violenti montanari egoisti che i media ci dipingono per convincerci che non si potrebbe più rinunciare al TAV. Al contrario, abbiamo capito che tutti dovremo assumerci l’impegno di denunciare questo scempio. E ciò, come afferma con chiarezza il Papa, non è “disturbo da sognatori romantici né ostacolo da eludere” – questo quanto affermato dal Presidente nazionale di Pax Christi Mons. Giovanni Ricchiuti lo scorso mercoledi 12 agosto a Venaus, nel corso dell’incontro che ha trattato il tema della nuova linea Torino Lione e che ha visto come relatori, con il Vescovo Giovanni Ricchiuti, il presidente di Pax Christi France Mons. Marc Stenger, D. Renato Sacco, D. Silvio Bertolo ed il Sindaco di Venaus Nilo Durbiano.

 

Questo è stato uno dei numerosi eventi che hanno caratterizzato la settimana vissuta dai giovani di Pax Christi Italia e Francia in Valle di Susa con il Gruppo Cattolici per la Vita della Valle  e che si è idealmente conclusa domenica alla Sacra di S. Michele, sulla cui sommità, tra nuvole e squarci d’azzurro, i giovani hanno confermato il loro arrivederci ed il loro impegno a far conoscere nella sua realtà la vicenda del TAV alla luce di quanto scritto da Papa Francesco nell’enciclica “Laudato sì”.

 

Una enciclica che è stata oggetto del forum di Bussoleno, con D. Nandino Capovilla, coordinatore giovani Pax Christi, Barbara Debernardi, Mario Cavargna, Presidente Pro Natura Piemonte ed il Professore di filosofia Gigi Richetto.

 

E con gli incontri con le famiglie e nei presidi (come dimenticare l’accoglienza a quello di Borgone con l’incredibile arcobaleno?). Al generoso incontro alla Credenza di Bussoleno con Nicoletta Dosio, che ha parlato della sua esperienza in Grecia e delle iniziative di sostegno in corso per questa popolazione così provata, trovando ascolto e comprensione in giovani che seguono personalmente le stesse vicende. E che qui hanno trovato identica attenzione evangelica verso gli ultimi. Poi vi è stata la proiezione del film QUI, il pomeriggio precedente la visita in Clarea, al cantiere, per vedere coi propri occhi l’opera (ed anche per esser visti meglio, questo grazie all’arrivo dei droni).

 

Ancora,  vi è stata la giornata in Francia, con l’incontro con l’attivista francese Daniel Ibanez, visita certamente impegnativa ma importante. Ma uno degli incontri più attesi dai cattolici valsusini è certamente  stato quello della messa dell’Assunta celebrata in Clarea, sul prato delle bandiere, presenti anche intorno all’altare, con grandi nuvole cariche di pioggia ma con il cuore caldo per questa visita dall’Alto in un  luogo che spesso si identifica con le immagini apocalittiche della guerra del dragone con la Donna. Qui è stato evidente come la contrapposizione, la contrarietà all’opera sia inevitabile, perché altro è il progetto che si fa chiaramente spazio, quello di un futuro attento alla persona e non al servizio ed alla schiavitù alle cose.

 

Tre anni fa Pax Christi era già venuta in Valle, la Messa era stata celebrata a ridosso dell’entrata del cantiere a Chiomonte. Oggi la cosa è avvenuta sull’alto delle terribili recinzioni in Clarea….. L’attesa e la speranza ora vanno alla prossima venuta. A quando, a cantiere annullato, nella piana devastata ed in attesa di riprendere vita vera si potrà gioire e ringraziare in una altra celebrazione, ricostruendo il cammino del rispetto fra umani e creato.

 

Gabriella Tittonel                                                
(ValsusaNotizie)