Si sgonfia la bufala Expo solo 4 mila le assunzioniSmentite le promesse: 308 mila posti di lavoro stimati dalla Bocconi, 190 mila per la Camera di Commercio, 70 mila secondo gli organizzatori
di Gianni Barbacetto da Il Fatto Quotidiano del 06-12-2014
Le promesse erano mirabolanti. Le previsioni sbalorditive. Le proiezioni stupefacenti. Expo doveva portare centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro. Doveva essere la benzina per far ripartire Milano, anzi l’Italia. Ora, a quattro mesi dall’apertura dell’esposizione, la Cgil fa i conti e le promesse crollano, le previsioni vengono smentite, le proiezioni si mostrano per quello che sono: propaganda. Sono solo 4 mila i posti di lavoro prodotti da Expo.
LA GRANCASSA aveva cominciato a battere già nel 2007, non appena Milano si era presentata alla gara, a Parigi, per ottenere l’esposizione. Nel dossier di candidatura erano segnati due numeri: 240 mila, i nuovi posti di lavoro stabili; e 70 mila, quelli a termine per realizzare e gestire l’evento. L’università Bocconi era riuscita a fare perfino di più: uno studio del suo Centro di economia regionale dei trasporti e del turismo, coordinato dal professor Lanfranco Senn, nel novembre 2010 era arrivato a stimare che i nuovi posti di lavoro sarebbero stati 308 mila. È il record. Poi si va a scendere. Un dossier della Camera di commercio di Milano aggiusta un po’ il tiro e scrive: “Con l’esposizione universale si stimano dal 2012 al 2020 in 190 mila le unità di lavoro aggiuntive impegnate per Expo, di cui oltre 100 mila a Milano”. Le previsioni della società Expo spa nel 2012 erano poi scese a 70 mila.
ERANO 20 MILA, quelle previste dal sindacato in risposta alle 70 mila sparate da Expo. Nel maggio scorso, a un anno dall’apertura dell’esposizione, il sindacato le aveva ridimensionate a 9 mila. “Ora credo che non arriveremo neppure a questa cifra”, conclude Gorla.
C’erano stati segnali di ripresa dell’occupazione dopo la pausa estiva, ora però sembrano esauriti. “Continua un forte incremento della cassa integrazione guadagni”, dice Gorla, “che ha ormai superato i 10 milioni di ore. E adesso a questo segnale negativo si aggiunge anche l’improvviso declino degli avviamenti al lavoro e del numero delle aziende attive sul mercato”. |