LA SALUTE ED I CANTIERI DEL TAV: RICHIESTA DI CONFRONTO PUBBLICO
La questione relativa alla salute dei cittadini esposti alle polveri derivanti dall’attività del cantiere del tav valsusino era stata ufficialmente presentata nel convegno che si era tenuto a Torino lo scorso 1° marzo nella sala congressi della Regione Piemonte, un convegno promosso da Pro Natura Piemonte ed al quale avevano partecipato Mario Cavargna, Angelo Tartaglia, Massimo Zucchetti, Marco Tomalino, Giancarlo Ugazio, Ugo Mattei.
Di queste polveri si era iniziato a parlare con preoccupazione a seguito di alcuni dati resi pubblici sulla situazione dell’aria nel cantiere ed a Chiomonte.
E la preoccupazione si era consolidata a seguito delle relazioni presentate nel corso del convegno, fatto questo che aveva portato alla determinazione, da parte di Pro Natura Piemonte, dei relatori e partecipanti di richiedere un confronto sulla questione salute, richiesta questa inoltrata all’Asl3, all’Arpa, all’LTF, alla Regione, ai sindacati dei lavoratori e della polizia ed a altri Enti.
All’Arpa la richiesta era stata inviata il 14 marzo.
E questa è la risposta dell’Ente, giunta la scorsa settimana: “Spettabile Pro Natura, in merito alla Vs. richiesta si segnala che l’Agenzia è tenuta a procedere con modalità operative di gestione delle richieste secondo protocolli stabiliti con gli Enti (Ministeri e Regione) e per il caso specifico le modalità condivise da seguire sono risultate quelle di veicolare per il tramite dell’Osservatorio Ambientale le risposte dell’Agenzia. Pertanto le risposte ai Vs. quesiti sono state inviate all’Osservatorio per i successivi adempimenti…”
Unico Ente disponibile da subito ad un primo incontro informativo sulla suddetta questione è stato invece l’ASL3 di Rivoli, con il quale Pro Natura ed un gruppo dei facenti parte del Controsservatorio si è incontrato la scorsa settimana.
Presenti all’incontro i Dottori Serafini, Griffa, Summa e Procopio,
Il tema della salute nel cantiere e nelle zone circostanti è stato posto all’attenzione dei funzionari, chiedendo di poter accedere, in considerazione del loro ruolo specifico di prevenzione, sia sulla popolazione (VIS) che sugli ambienti di lavoro (Spresal) ai dati relativi all’impatto ambientale ed alla sicurezza sul lavoro della zona.
L’ASL3 ha affermato di avere incontri sporadici con LTF, la visita ispettiva dello Spresal in cantiere avviene ogni sei mesi e con rotazione del personale di vigilanza, che, a quanto pare, non è a conoscenza di protocolli specifici a cui attenersi. Ma soprattutto l’Ente, nel corso dell’incontro, sicuramente positivo e propositivo, ha ammesso di non avere in suo possesso nessun dato relativo alla qualità dell’aria: “.. al momento LTF li manda sistematicamente all’Arpa, ma noi non li conosciamo…”
L’Asl ha lamentato dunque di non ricevere i dati Arpa pur avendoli richiesti in diverse occasioni, ed in riunione è le stata fornita unicamente copia di quelli presenti sul sito Arpa, invitandola ad approfondirli.
Nessun dato dunque dall’Asl, Ente principale di riferimento per i cittadini ed i lavoratori, mentre l’Arpa pare prendere tempo e l’LTF occupa spazi di giornali per affermare che tutto va bene e l’aria e la sicurezza sono ottime.
Veramente troppo poco per cittadini che hanno tutto il diritto di conoscere, attraverso canali autonomi, liberi da specifici interessi di parte, il vero stato dell’ambiente nel quale vivono ed operano. E che, come è già accaduto in fin troppe occasioni, potrebbero solo “vantare”, in tempi successivi, di aver contribuito ad incrementare lo spred degli ammalati e morti .
La questione è dunque più che mai in primo piano e si cercheranno velocemente modalità per trovare chiarezza e soluzioni.
Gabriella Tittonel
23 maggio 2014
tgvallesusa
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