30 Maggio 2014
LE PAROLE NON SI PROCESSANO. LE PAROLE SI LIBERANO
Il 5 giugno si terrà a Torino l’udienza preliminare del processo che vede Erri De Luca imputato per il reato di istigazione a delinquere per aver pubblicamente manifestato la propria contrarietà ad un'opera ritenuta inutile e la solidarietà alla lotta NO TAV.
Raggiunge così il suo apice il processo di criminalizzazione di un movimento avviato dalla Procura di Torino che arriva ormai a colpire anche coloro che, esercitando un diritto costituzionalmente garantito, esprimono solidarietà e vicinanza alla popolazione valsusina che da anni resiste, nell'interesse collettivo, contro l’avanzamento di una grande opera inutile e insensata.
Si arriva al punto di evocare il reato di opinione, di fascista memoria, mettendo alla sbarra le opinioni di uno dei migliori poeti italiani e calpestando il diritto di manifestazione del pensiero, sancito dall’articolo 21 della Costituzione.
Tramite la minaccia dell'azione penale si vuole impedire il diritto alla libera espressione del dissenso e della disobbedienza civile.
Crediamo che i diritto di libertà e la tutela dell'ambiente costituzionalmente garantiti valgano per tutti, e che tutti debbano essere tutelati.
Le idee e le parole, anche se disobbedienti, non possono essere processate.
Liberiamo le parole. In occasione dell'inizio del processo leggiamo tutti insieme le parole di Erri: davanti al Tribunale di Torino, nelle piazze italiane, nelle librerie, dovunque ci troviamo. |