Non sarà a palazzo di giustizia il seminario sul caso No Tav
Revocata dopo una tumultuosa riunione la concessione dell’aula ai “Giuristi democratici”
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"Non sono temi scomodi, ma giuridici. II tribunale è il luogo in cui discuterne"
Anna Chiusano, presidente della Camera Penale, è tra gli invitati alla tavola rotonda
di Meo Ponte da Repubblica del 26-11-2013 – pag VII Cronaca di Torino
«Credo che il luogo giusto in cui tenere convegni giuridici sia il tribunale. E che non esistano temi scomodi, ma temi giuridici. Le polemiche nate per questo seminario mi hanno sorpreso perché si tratta di un tema di diritto. A prescindere da eventuali problemi procedurali che potevano essere superati» spiega Anna Chiusano, presidente della Camera Penale che parteciperà alla tavola rotonda organizzata per il convegno promosso dall'Associazione Giuristi Democratici.
La decisione della commissione di manutenzione di negare l'aula per il convegno quindi l'ha sorpresa?
«Sì perché ad esempio la tavola rotonda che prevede la mia partecipazione vedeva anche la presenza dell'avvocato Zancan, di un magistrato come Palombarini e di un rappresentante dei sindacati di polizia. Il tema è indubbiamente interessante: "La giurisdizione alla prova della Val diSusa".Sostanzialmente il problema della competenza territoriale strettamente correlato al concorso di persona nel reato. Tutte le parti erano, com'è giusto, rappresentate nel convegno».
l tema del seminario però è stato rivelato dopo l'assegnazione dell'aula. E qualcuno ha vissuto questo convegno come una provocazione. Che ne pensa?
«A me gli organizzatori hanno detto che avevano rispettato la prassi. Eventuali problemi di ordine pubblico potevano essere risolti facendo entrare solo chi ne aveva diritto. In questo caso essendo un seminario formativo che guadagna crediti per la professione gli avvocati. Ripeto non ci possono essere temi proibiti. Che facciamo? Proibiamo i convegni sulla microcriminalità perché ci sono in corso i processi contro decine di piccoli furti?».
Secondo lei qual è la morale di questa vicenda?
«Che in realtà ne esce sconfitto il buon senso. E che è la prima volta che un convegno organizzato da un associazione forense non si tiene in tribunale, ma all'esterno. In più credo si sia persa l'occasione per un confronto su un tema scottante tra tutte le parti coinvolte: magistrati, avvocati, forze dell'ordine e la comunità tutta».
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