Truffa e reati ambientali, ai domiciliari il procuratore della Cmc
Truffa da 150 milioni per il porto fantasma di Molfetta: l'azienda ravennate si era aggiudicata l'appalto.
da Il Resto del carlino del 07-10-2013
Ravenna, 7 ottobre 2013
Tra gli indagati anche ex amministratori comunali di Molfetta, tra i quali il senatore del Pdl Antonio Azzollini. I due arrestati sono l’ex dirigente comunale ai lavori pubblici del Comune di Molfetta, Vincenzo Balducci, e il procuratore speciale della Cmc di Ravenna (azienda che si e’ aggiudicata l’appalto) e direttore del cantiere, Giorgio Calderoni. Per quest'ultimo era già stata chiesta una condanna a 18 mesi per il caso della bomba spostata durante i lavori di approfondimento del porto di Ravenna.
In sostanza - secondo le indagini - le precedenti amministrazioni comunali hanno compiuto un’operazione di maquillage dei conti pubblici proprio grazie all’ingente fiume di danaro pubblico destinato alla costruzione del porto. Le somme destinate all’infrastruttura marittima sono state anche impiegate per pagare i fornitori, dare incentivi al personale e pagare le spese correnti.
Tra i vari falsi contestati agli indagati, vi e' anche la falsa rendicontazione al ministero dell'Interno (del 2011) sull'ammontare complessivo dei finanziamenti ottenuti (quasi 80 milioni di euro): in questo modo - secondo
Inoltre, diversamente da quanto attestato dai progettisti, l'area di espansione del nuovo porto commerciale ricadeva nella perimetrazione del Sito di interesse comunitario 'Posidioneto San Vito-Barletta', tutelato per la presenza della Posidonia. Le indagini hanno anche accertato che i materiali di risulta del dragaggio (compresi numerosi ordigni bellici e fusti contenenti cianuro, iprite, cloro solfonico, fosforo e disfogene) non sono mai stati smaltiti in maniera regolare ma riversati in una colmata con conseguente pericolo per la salute umana e per la sicurezza di quanti hanno lavorato nel cantiere. |