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TAV, il solito inganno
11/01/2013

I giornali locali e la stampa in generale hanno dato grande risalto alla  presentazione del progetto tav in Valle di Susa.
Il Commissario di Governo  Mario Virano ha esaltato soprattutto la presunta territorialità del progetto  che avrebbe sempre secondo la sua opinione tenuto in massima considerazione  le  amministrazioni e le popolazioni con un approccio “nuovo” e “virtuoso”, con  ampie discussioni e grandi attenzioni alle fragilità e alle necessità della  Valle.

 

Come cittadino in primo luogo e come sindaco non posso che constatare  la  falsità di queste affermazioni: la militarizzazione della Valle, la  repressione  fisica e morale di qualunque opinione contraria sebbene ampiamente motivata e  circostanziata di questi ultimi due anni ne sono la prova lampante.

 

A questo  si  aggiunge il clamoroso taglio ai servizi sanitari e sociali inflitti alla  Valle  e i cui costi diretti e indiretti ricadono sui comuni.

 

Più che di attenzione  alla Valle e ai suoi abitanti, da quanto sta accadendo sotto gli occhi di  tutti, si capisce come la Valle di Susa sia diventato un territorio di  conquista da parte dei nuovi barbari, quelli in doppio petto, che non  invadono  più i nostri territori con le armi ma con le ruspe, con cantieri che  demoliranno il tessuto urbano e ambientale della valle per i prossimi  venticinque anni, con appalti affidati con procedure a dir poco inusuali a  ditte come la CMC che fattura più di ottocento milioni all'anno di soldi per  lo  più pubblici e alla cui assemblea dei soci del 3 Marzo 2012 l'intervento  conclusivo venne tenuto dal vicesegretario del PD onorevole Enrico Letta, a  conferma di un evidente interesse economico di quel partito all'opera in  oggetto, a prescindere dalla sua utilità e dalle esigenze prioritarie dei  cittadini.

 

A questi fatti documentati aggiungiamo il parere negativo  sull'opera  espresso dalla Corte dei Conti Francese a Luglio 2012 e la lettera di  ammonimento scritta ad Agosto dal Presidente della Corte dei Conti Francese direttamente al Primo Ministro Francese per evidenziargli gli effetti  deleteri  sulle finanze pubbliche dell'investimento tav.

 

Non resta dunque altra  conclusione che si tratti di una truffa mediatica e dell'ennesimo spreco di  denaro preso dalle nostre tasche e sottratto alle priorità che hanno il nome  di  sanità, scuola, ambiente, giustizia, ricerca e formazione i veri volani del  lavoro e dello sviluppo, ma non così appetitosi come i grandi appalti.

C'è dunque poco da gioire e molto da essere scandalizzati per una classe  dirigente e politica cieca e sorda ai bisogni primari dei cittadini, ma molto  attenta e concentrata a sostenere gli interessi delle grandi ditte  appaltatrici  e gruppi finanziari che nelle grandi opere pubbliche hanno trovato una vera  cuccagna.

A noi cittadini, stanchi e delusi, ora il compito di opporci a questo  spudorato inganno, presenti in prima persona perché il tempo delle deleghe in  bianco è finito: nelle amministrazioni, nei movimenti, nelle associazioni,  nelle prossime votazioni facciamo sentire la nostra presenza attiva e  partecipe se vogliamo cambiare il nostro destino e questa inaccettabile  realtà.

Un cittadino e sindaco sempre più indignato
Dario Fracchia