Una mozione anti Tav per spaccare il Pd
di Maurizio Tropeano da La Stampa del 26-05-2013 - Cronaca di Torino
Bocciato al Senato dalla decisione del presidente, Piero Grasso di giudicare «irricevibile» il disegno di legge di abrogazione del trattato internazionale italo-francese del 2002, Sel e M5S provano a cancellare la Torino-Lione con una mozione depositata alla Camera dei Deputati. Il primo firmatario l’ex segretario Fiom, Giorgio Airaudo e altri 52 parlamentari chiedono al governo di abbandonare definitivamente il progetto della nuova linea.
Sulla carta il fronte pro-Tav ha una maggioranza bulgara che comprende i partiti che sostengono il governo Letta (Pd, Pdl e Scelta Civica) ma anche altri all’opposizione come Lega Nord e Fratelli d’Italia. Ma la mozione cerca di allargare il fronte del dissenso in casa democratica che può contare già sull’ala dialogante verso sinistra che va da Laura Puppato a Pippo Civati ma che adesso potrebbe comprendere anche i sostenitori del sindaco di Firenze.
Nel suo libro, infatti, Matteo Renzi definisce la Torino-Lione non solo dannosa ma inutile. E l’altro giorno il vicecapogruppo al Senato, Stefano Lepri, pur riconoscendo l’utilità dell’opera ha riconosciuto che i costi sono alti sottolineando la necessità di «calcolare, con verità, il costo effettivo e il ritorno sul lungo periodo dell’investimento, sapendo che anche per le opere pubbliche occorre muoversi con razionalità economica».
Non è un caso che i promotori della mozione colleghino la cancellazione della Torino-Lione alla necessità di «prendere in considerazione della situazione di gravissima crisi economica che sta interessando il nostro Paese». Da qui il pressing nei confronti dell’Ue con la richiesta di verificare se tutti i «paesi appartenenti coinvolti dall’attraversamento nell’asse 6 citato abbiano confermato senza riserve la loro adesione alla realizzazione di tale progetti».
Si spiega così perché il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, nel corso della sua visita al cantiere e poi incontrando i vertici di Regione, provincia e comune di Torino, abbia sì ribadito l’intenzione di procedere al più presto alla ratifica del trattato internazionale ma abbia posto l’accento anche sulla necessità di mettere in campo un piano di sviluppo della Valle legato alle compensazioni e abbia avviato un ragionamento sul trasporto locale. Stefano Esposito, probabilmente il parlamentare del Pd più impegnato sul fronte pro-Tav, accoglie positivamente la presentazione della mozione: «La scelta degli oppositori del progetto di affrontare la questione in Parlamento è positiva perché fa chiarezza e il voto metterà fine ai sogni e alle ambiguità di alcune forze politiche o di correnti di pensiero all’interno di qualche formazione». |