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2 maggio 2013 San Quirico

 

Oggi è stata una bella giornata di resistenza: dalle 6:30 del mattino abbiamo iniziato a radunarci nell'area di cantiere della finestra Polcevera subito dietro il mercato dei fiori. Questi terreni sono da 35 anni lavorati, curati e vissuti da una famiglia di contadini concretamente intenzionata a resistere. Mentre il blocco si ingrossa, dalle 7:30 un ingente numero di agenti digos si presenta minacciando l’imminente arrivo dei tecnici del Cociv e degli operai della Drafinsub S.r.l., con sede in Genova – Porto, Via al Molo Giano.


Il presidio allora si prepara a resistere e alle 8:00 il furgone della ditta e i suv del Cociv si presentano all’accesso stradale dei terreni. La digos minaccia sempre più insistentemente di identificare e denunciare in massa i resistenti per tentare uno sgombero del terreno per consentire agli operai di preparare il cantiere. Ma noi continuiamo a “occupare” quella che per loro è area di cantiere ed invece è terra viva e coltivata.


Cociv e digos continuano con prepotenza ed arroganza ad arrampicarsi sugli specchi sostenendo che in Questura ci sia tutta la documentazione attestante la legittimità dell’esproprio del terreno da parte del Cociv, invece a noi e ai nostri legali risulta tutt’altro: a nostro avviso i documenti dimostrano chiaramente la piena proprietà da parte della famiglia dei contadini, che non ha peraltro mai ricevuto comunicazioni di esproprio né proposte di indennizzo; provassero loro ad entrare all’interno del terreno, violando una proprietà privata mai espropriata legittimamente. Forti di questo ci siamo spostati in una zona molto strategica ai limiti del terreno interessato per ribaltare la situazione e metterli di fronte alle loro responsabilità. Intanto si apre una lunga discussione riguardo alle pratiche di esproprio, ai titoli di proprietà e alle autorizzazioni di cantiere, questione che tuttora rimane aperta. A quel punto saremmo rientrati nel cantiere per bloccare i lavori, disposti ad affrontare identificazioni ed eventuali denunce, per noi prive di fondamento, ma tutto ciò non è stato però necessario: di fronte all’evidenza i lavori non sono stati avviati e gli operai si sono allontanati.


Aldilà della burocrazia e della legalità o meno abbiamo reso chiara l’intenzione e la determinazione di bloccare i lavori senza mediazione né compromessi di sorta. Anche nel momento in cui questi “signori del TAV” avessero o avranno tutte le carte in regola c’è tutta la convinzione di resistere e di bloccare.


Evidentemente anche Cociv e Drafinsub avevano qualcosa da nascondere ed hanno ritenuto opportuno ritirarsi a testa bassa. Noi abbiamo comunque continuato a presidiare i terreni fino a pomeriggio inoltrato, ospiti nei campi della gentilissima famiglia di contadini resistenti.


Ancora una volta la splendida collina anticamente chiamata “vigneto di Via Tecci” è stata difesa dallo scempio.


Ancora una volta la partecipazione e la resistenza diretta della lotta Notav ha dimostrato tutta la sua incisività ed efficacia.


“NOI CON CHI COLTIVA LA TERRA, VOI CON CHI LA DISTRUGGE”.
Domani 3 maggio alle ore 7:30 appuntamento a San Quirico in Via Tecci per continuare a resistere.


Sabato 4 maggio alle ore 15:00 ritrovo, assemblea e costruzione del presidio.

 

P.S. Nel pomeriggio, dopo essere stati rimbalzati da varie istituzioni di controllo che si scaricavano tra loro la responsabilità, finalmente nel tardo pomeriggio è arrivato il reparto ambientale della polizia municipale che ha fotografato il cantiere e relazionerà prossimamente sul suo stato.
Prima di andarsene però si è accorta di una perdita di gasolio dalla ruspa e, quindi, ha chiamato la Drafinsub la quale, riscontrata la perdita, ha spostato il mezzo dal cantiere in attesa di portarla via.
Principale indiziato: IL CALDO, abbiamo scoperto che anche il sole è Notav!
Restano tuttavia confermati gli appuntamenti sopra indicati essendo previsto comunque per domani mattina l’arrivo di una nuova ruspa.