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Sintesi in italiano* dei principali contenuti dell’articolo “El AVE sobrevuela la crisis” di Luis Gòmez su El Pais del 11-01-2013
http://politica.elpais.com/politica/2013/01/11/actualidad/1357932693_999552.html

 

Lungo la linea Madrid-Parigi, il 9 Gennaio scorso in Spagna si è inaugurata la tratta TAV (in spagnolo AVE - Alta Velocidad Española – n.d.t.) di 131 Km fino alla frontiera con la Francia: 30 tunnel, 60 viadotti, 3,7 miliardi di euro.

 

Rajoy è il quarto presidente spagnolo ad inaugurare tratte di AV. Fenomeno curioso: un sistema tanto rovinoso, quanto eccitante per i politici. Nonostante l’attuale grave crisi economica, si mantiene l’alta velocità come icona della democrazia nazionale, con lo slogan che porta prosperità: si tagliano sanità, scuola, stipendi, pensioni, ma non il TAV (quest’anno stanziamenti per oltre 3 miliardi di euro).
E poi sono in previsione altri 2.300 Km di linee, per un totale che sarebbe 4 volte quello del Giappone, 8 volte quello della Francia.

 

Non c’è uno studio affidabile di esperti che difenda con un minimo di entusiasmo l’investimento statale nel TAV; al contrario, le analisi attuali parlano di un bilancio deludente e fallimentare.
La linea Madrid-Siviglia (20 anni di esercizio) vanta 14.000 passeggeri/Km, la Madrid-Barcellona 9.000, dati molto lontani da quelli della Parigi-Lione (59.000), della Colonia-Francoforte (51.000), per non dire della Tokio-Osaka (235.000). Per giustificare i suoi costi di esercizio, una tratta TAV deve avere una domanda tra i 6,5 e gli 8 milioni di passeggeri/anno: nessun corridoio AV spagnolo la raggiunge. Poco tempo fa è stata sospesa la tratta Toledo-Cuenca, con una media di passeggeri/giorno che non arrivava alla decina; ci sono stazioni come Guadalajara e Tardienta dove passano giorni senza che nessuno prenda il treno (Tardienta è scesa sotto i 1.000 abitanti nel 2012, ma ha una stazione AV)

 

Queste ed altre stazioni rientrano in un piano che risponde allo slogan governativo perché non ci sia nessun spagnolo lontano da una stazione del TAV”. Gli studi sulla tratta Madrid-Siviglia dimostrano che in 20 anni non ci sono state variazioni sostanziali nella popolazione, nel commercio e nell’industria delle località in cui è stata realizzata una stazione AV. Solo il turismo a Cordoba e Siviglia è stato favorito,ma solo nei primi anniprecisa il professor Albalate dell’Università Autonoma di Barcellona, autore degli studi sul TAV più noti.

 

Dice il prof. Albalate: non troverete un economista che sia a favore degli investimenti realizzati nel TAV. Ci può essere qualche ingegnere, nonostante i benefici economici derivati dalla tecnologia siano in realtà andati a Francesi e Tedeschi. Da enormi investimenti si è prodotta troppo poca ricchezza”.
La scelta strategica dell’alta velocità ha penalizzato le linee ferroviarie convenzionali (in Spagna hanno uno scartamento diverso da quello degli altri paesi europei, l’AVE si è invece uniformata allo standard internazionale – n.d.t.) ed il trasporto merci su ferro (in Spagna solo il 3,8% delle merci viaggia su treno). “Si è realizzato un mezzo di trasporto per un passeggero-businesscontinua il prof. Albalate si pagano miliardi di euro per guadagnare un quarto d’ora in un viaggio

 

Negli ultimi vent’anni lo stato avrà pagato più di 46 miliardi di euro in infrastrutture AV (la fattura finale non è ancora stata calcolata); il costo di ammortamento delle opere pubbliche spagnole è in crescita: si paga poco nei primi anni, poi parecchio di più col passare del tempo.
Questo spiega bene alcuni problemi che la Spagna ha col debito.

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* a cura di notavtorino.org (Paolo Mattone)

L’esperienza deficitaria del TAV in Spagna: ecco il probabile destino di linee e stazioni in Italia