La Sitaf chiede i danni allo Stato
di Massimiliano Borgia da Luna Nuova del 17/04/2012 – pag. 3
La SITAF chiede che lo Stato paghi i danni per la chiusura dell' autostrada durante le manifestazioni NoTav. «Dall'estate, cioè da quando siamo di nuovo stati costretti a tenere chiusi tratti di autostrada per manifestazioni No Tav, stiamo subendo danni gravissimi. Abbiamo già superato i 3 milioni di euro», afferma il presidente della società dell' Autofrejus. «Molte di queste chiusure ci vengono imposte dalla Questura, per ragioni di ordine pubblico. Ltf ci dice che non si tratta di chiusure imposte da necessità di cantiere e che quindi non è a loro che dobbiamo rivolgerci. Quello che sappiamo è che siamo una società come tutte le altre, che deve rendere conto del proprio operato ai suoi azionisti (la Sitaf è una società a prevalenza pubblica, ndr). Quello che chiediamo è solo il rimborso dei danni per i mancati introiti».
Per l'utilizzo dello svincolo provvisorio alla Maddalena la Sitaf ha in piedi un contratto con Ltf, ma i soldi versati non comprendono i danni per l'interdizione dell' autostrada dovuta alle esigenze di ordine pubblico. «Con queste continue chiusure abbiamo ormai il 10 per cento del traffico pesante che sceglie l'altro itinerario per in Nord della Francia e si è spostato sul Bianco. Ci vorrà un sacco di tempo per recuperare questa clientela». La società aveva già ipotizzato di mettere in cassa integrazione il personale e, nel frattempo, ha fatto utilizzare le ferie non sfruttate. Ma finora la Sitaf aveva sempre minacciato di chiedere i danni ai No Tav che entrano in autostrada a Susa, Chianocco e Bussoleno e bloccano l'arteria. «Continueremo anche su questa strada, ma oltre a questi sistematici sabotaggi che danneggiano una società che in questa vicenda non c'entra nulla, ci sono le chiusure preventive imposte per ragioni di ordine pubblico. Non vogliamo mettere in discussione le decisioni della Questura e non chiediamo nemmeno una maggiore fermezza nell'operare sgomberi dei blocchi all'autostrada. Non sono decisioni che spettano a noi. Però vogliamo semplicemente che qualcuno ci ripaghi per i pedaggi che perdiamo. Se non può rifondere Ltf, ci indennizzi il ministero dell’interno, ma i danni vanno risarciti».
Indignato per la richiesta della Sitaf è Stefano Esposto, deputato Pd che chiede alla società di «rivolgersi agli autori dei blocchi illegali, chiedendo alla Questura i nomi dei vari identificati, non certo a chi sta realizzando un 'opera decisa dall'Unione europea, dallo stato italiano e da tutte le istituzioni». Per questo, il deputato Pd, presenta un'interrogazione urgente al ministero dei trasporti e delle infrastrutture «affinché il governo intervenga in questa vicenda e chiederò ai soci di maggioranza di Sitaf, Provincia, Comune di Torino ed Anas, di prendere una posizione precisa in merito».
Intanto, la viabilità in autostrada deve fare anche i conti con il pericoloso svincolo provvisorio realizzato a giugno allo sbocco della galleria Ramat che dovrebbe essere sistemato come prima opera per il cantiere della Maddalena. «Ci sono alcuni progetti già presentati all'Anas. Siamo in attesa di un parere. Cercheremo di limitare al massimo i disagi con un periodo dì traffico alternato il più breve possibile. Non si tratta, comunque, di intervenire sull'autostrada ma di realizzare uno svincolo più funzionale rispetto a quello attuale». |