Bookmark and Share

vai alla home page

 

I No Tav esportano la lotta, prima tappa a Briançon
Interesse dei Francesi per il ciclo di appuntamenti informativi, prossima fermata a Grenoble

 

di Elisa Zorio da Luna Nuova del 24/01/2012 – pag. 2

 

I No Tav si spingono oltre il confine, in Francia, per un pomeriggio informativo presso l'Mjc - Centre social Brianconnais, centro aggregati­vo comunale. L'incontro è nato grazie all'interessamento di una ragazza residente a Briançon, Maria Fusade, la quale da tempo segue le vicende del movimento in val di Susa e che, contattati alcuni esponenti dei comitati, si è preoccupata di prenotare i locali per l'iniziativa. Due ore circa di esposizione e approfondimenti, a partire dalle 17 di questa domenica, che sono state precedute, inoltre, da una breve conferenza stampa per il quotidiano francese "Le Dauphiné Libéré".

 

Presenti una trentina di persone, tra cui due esponenti dei Verdi, candidati alle prossime elezioni comunali della cittadina francese, che si sono dichiarati interessati alla lotta del movimento No Tav e alle sue possibili connessioni con le lotte ambientaliste d'oltralpe. Anche il confinante territorio francese, infatti po­trebbe in futuro essere interessato da due grandi opere legate in primis al trasporto ferroviario, l'una riguardante l'impo­nente progetto del tunnel di 22 km sotto il Monginevro, che collegherebbe Oulx e Briançon, progetto che esiste da almeno vent'anni, ma che, a detta degli intervista­ti, non verrà mai realizzato a causa degli ingenti costi. La seconda opera riguarda invece la costruzione ex novo di una linea ad alta velocità tra Nizza e Marsiglia, che non seguirebbe più l'attuale tracciato sul lungomare, ma risulterebbe quindi spo­stata verso l'interno. I Verdi, similmente alla posizione dei No Tav, propongono invece l'ammodernamento della linea storica esistente e del trasporto regionale, ancora a gasolio.

 

«Molti Francesi nutrono fiducia nel tra­sporto ferroviario considerandolo poco inquinante in ogni caso - spiega Maria Fusade - e non si preoccupano invece di prendere in considerazione gli effettivi e specifici danni ambientali e alla salute che comporterebbe la realizzazione di un progetto quale quello della linea Torino-Lione, danni che non coinvolgono solo voi italiani, ma anche noi». «Di certo le polveri amiantifere non si fermano alla frontiera - aggiunge Doriana Moscone, nata a Oulx e residente a Champcella - ed è importante estendere la consapevolezza anche in Francia, informando la popolazione sui rischi e sulle reali conseguenze che l'opera comporta». Proprio questa sembra essere l'intenzione degli attivisti No Tav che hanno organizzato l'incontro informativo a Briançon: la prossima tap­pa in programma è Grenoble. In cantiere c'è anche la definizione di un'iniziativa ben più allargata ed impegnativa: due incontri informativi in contemporanea, l'uno a Lione e l'altro a Torino, con col­legamento in diretta Skype tra i due.