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Sovversivo, uno di noi

 

I notav ringraziano la Procura della Repubblica di Torino per i numerosi autogol messi a segno nella partita giocata ieri.

Il campionato è lungo, le lobby della grandi opere vedono allontanarsi lo scudetto e chiedono aiuto all'arbitro.

 

L'arbitro indaga su calciatori presunti sovversivi delle squadre parrocchiali, organizza trasferte in tutto il paese, fa scattare le manette e si affanna a dichiarare ai tiggi che in condizione di non nuocere finiranno soltanto le mele marce, le parrocchie continuino pure a organizzare partitelle amichevoli e processioni.

 

Se non fosse un arbitro che negli anni si è guadagnato la stima da molti si direbbe oggi in uno stato confusionale: fischia falli inesistenti mentre chiude gli occhi e non si accorge che le partite della serie A sono truccate: il bussiness delle tav-scommesse dilaga, la camorra e la mafia lo controllano sentendo in bocca l'acquolina degli appalti, tutti i maggiori club sono coinvolti, mister e preparatori atletici versano polverine dagli effetti soporiferi nel tè degli avversari. In passato il giochetto è riuscito con qualche amministratore di squadrette di periferia, ma quelli nuovi hanno scoperto il trucco e stanno in guardia.

 

Nel frattempo il non cantiere di Chiomonte diventa "area di interesse strategico nazionale" per beffare nuovamente l'Europa: la manovra CrescItalia non è soltanto slogan e sacrifici, non soltanto privatizzazioni richieste dai mercati, è anche la promessa di grandi cantieri e grandi opere. Alla Merkel basti la promessa e quattro reti di filo spinato difese dagli alpini. Per il resto ci penserà l'articolo diciotto ridotto a barzelletta a mettere le cose a posto, con buona pace di operai, pescatori e camionisti. Anche i trentenni sfigati potranno gioire rompendo il porcellino-salvadanaio per pescare un piccolo euro con cui diventeranno imprenditori.

 

Mentre alpini e carabinieri sorvegliano le reti illegali il prefetto inventa nuove ordinanze per allargare la zona off-limits ben oltre le intenzioni del governo e la Corte dei Conti secreta le motivazioni con cui respinge uno dei tanti ricorsi che la invitano ad indagare su mazzette regalate per far finta di azionare le trivelle. Perché? Perché no, è la risposta: come si fa con i bambini quando si vuole nascondere qualcosa.

Questa è la democrazia del dopo-berlusconi. Che bellezza.


 

Proponiamo due immagini del sovversivo Guido, uno di noi.

 

Una stampella la seppellirà

ovvero: l’Enrico Toti della Valsusa

di Massimo Zucchetti

 

Stamattina all’alba hanno arrestato Guido Fissore, un mio amico di Villarfocchiardo (Valle di Susa), dove è anche Consigliere Comunale. Guido è alto, qui tutti in valle lo conoscono come un bell’uomo sempre sorridente e pacato, che non dimostra i suoi 67 anni. Lui è uno dei No Tav più conosciuti, siamo stati accanto l’uno all’altro in tante occasioni, negli scorsi mesi. A me dava quasi fastidio, a volte, questo suo essere completamente nonviolento, quel suo cercare di parlare con tutti, specialmente coi ragazzi giovani, per calmare gli animi. Ma era una persona molto determinata: “nonviolento mica vuol dire piciu” (“pirla” in piemontese), mi disse una volta.

 

Durante la perquisizione e l’arresto, stamane, è spuntata una pericolosa arma impropria: la stampella di Guido. Avendo avuto un piede rotto recentemente, è stato infatti costretto a servirsene quest’estate. Come? Beh, lo scorso 27 giugno, quando la polizia sgomberò a forza con le ruspe il presidio NOTAV, Guido era con il proprio corpo su una della barricate, a fungere, lui stesso così grande e grosso, da barricata. Aveva messo il fazzoletto sul viso perché l’atmosfera era ipersatura di lacrimogeni, ma tutti vedevano chi era. Cercarono di spostarlo a forza, lo strattonarono di peso, e lui improvvidamente colpì gli scudi di due poliziotti con la sua arma, la stampella: le ferite agli scudi dei due tutori dell’ordine sono poi state certificate dalle autorità.

 

Lo scorso agosto, partecipò a uno sciopero della fame per impedire l’allargamento del cantiere Tav in Valle Clarea. In quella occasione si incatenò al gazebo dei digiunanti: gli agenti, dopo aver tagliato la catena, lo sollevarono di peso (dev’essere un bel peso, capisco come possano diventar nervosi) e lo trascinarono distante, dopo aver buttato la sua stampella in un rovaio vicino, lasciandolo a terra pieno di abrasioni.

 

Lo scorso otto dicembre me lo vedo arrivare vicino alla manifestazione a Susa, ma non con il suo solito bel portamento: aveva appena ricevuto un razzo lacrimogeno CS su un braccio, che era ferito, e sulle parti molli del basso ventre. “Sui coglioni, Massimo”, mi disse lui ridendo. Non fece melodrammi né sceneggiate, il male era tanto, ma guarì in tempo per fare da accompagnatore davanti alla recinzione del fintocantiere per una classe di studenti in gita scolastica.

 

A volte, la potenza mediatica di un’immagine conta più di mille argomenti: l’Alta Velocità è un progetto ridicolo, vecchio, dannoso, inutile, costoso, malfatto. Ma sarà una stampella, forse, che lo seppellirà.


Guido, un uomo giusto

 

di Massimo Alovisi

 

GUIDO un mio amico carissimo, valligiano da sempre, venuto ad abitare al mio paese ha saputo fare la differenza nel sociale con mille propositi e diecimila fatti concreti, non tirandosi indietro su nulla e dedicando la sua pensione agli altri, con lui mi trovo in giornate divertentissime ad accompagnare i bimbi delle elementari e poi insieme guardarci e ridere delle battute di questi bimbi che da subito come arriviamo alla scuola di villarfocchiardo gli fanno girotondo per fargli un sacco di domande sapendo che lui con la sua risata contagiante gli risponderà facendoli sbellicare,

un amico con cui mi trovo a fare assistenza agli anziani, sempre pronto ad accompagnarli all'ospedale o a delle visite, facendo loro da spalla, passando pomeriggi con persone a volte anche dimenticate dalla società che corre e non ha più tempo per vederli e spendere un po' di calore con loro,

un amico con cui mi trovo a dialogare di pacifismo e importanza della comprensione umana, su ragionamenti validi per ottenere risultati di valutazione del pensiero puro quello bello da prendere in esempio e divulgarlo come pratica quotidiana,

un amico con cui mi trovo ad impedire un'opera diabolica, sempre davanti a tutti per far si che nessuno si faccia male, impegnato in digiuni e notti all'addiaccio a ridosso dei cancelli che si sono anche aperti per prenderlo a calci durante uno dei suoi digiuni,

un amico con cui mi trovo attorno al tavolo in compagnia di un bel bicchiere di vino a sfotterlo per la sua salute da anziano impasticcato,

un amico con cui ho passato la giornata di ieri in baita clarea e ci siamo divertiti un mondo a sfotterci sui nostri difetti,

 

GUIDO UN UOMO GIUSTO TOCCATO DA UOMINI CHE SI SONO VENDUTI ALLA CRIMINALITA' POLITICA ORGANIZZATA

 

e beh io metterò sempre un bicchiere sul tavolo per te amico mio fino a quando non sarai dinuovo libero.

 

Massimo Alovisi..........un amico di Guido