Raddoppio del Frejus - Accuse all'assessore
Pd e Sel: «Un conflitto d'interessi dietro il sì di Bonino»
di Maurizio Tropeano da La Stampa del 06/06/2012 – Cronaca di Torino http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/457115/
La polemica sul raddoppio del tunnel autostradale del Frejus sbarca in Consiglio provinciale e da lì rimbalza verso la Regione. I capigruppo di Sel, Antonio Ferrentino, e del partito democratico, Silvia Fregolent, parlano di un possibile conflitto di interesse che avrebbe portato l’assessore ai Trasporti, Barbara Bonino, a modificare il parere della Regione autorizzando lo studio per la trasformazione della galleria di sicurezza in tunnel di servizio per la circolazione veicolare. Il motivo? Il fratello dell’assessore, Stefano, è consulente della Sitaf (la società incaricata di realizzare lo studio, ndr) per le convenzioni con gli enti locali e la gestione delle compensazioni con il comune di Bardonecchia.
Ferrentino ammette che si «tratta di un contratto regolare e legittimo ma esiste una questione di etica politica e di opportunità che non può essere elusa». E Fregolent attacca: «Si tratta di un comportamento da stigmatizzare perché è un esempio palese di conflitto d’interesse». L’assessore regionale respinge al mittente le critiche: «E’ un attacco vergognoso e immotivato che punta a nascondere le contraddizioni di Saitta e del Pd. Si tratta di autorizzare uno studio per capire quali siano le migliori condizioni per la sicurezza della circolazione senza modificare il contingentamento dei veicoli».
Stefano Bonino, dal settembre dell’anno scorso è consulente part-time della società che gestisce il traforo autostradale e come spiega al telefono si «occupa come professionista» di tutte le convenzioni e i contratti compresi i rapporti con Ltf per il cantiere Tav di Chiomonte e la piana di Susa. «La Regione - spiega - non è azionista di Sitaf e non ha voce in capitolo sulla pianificazione e sulle compensazioni. Mi sembra davvero difficile cogliere una situazione di conflitto di interesse». E, soprattutto, «il mio rapporto con Sitaf è valido sia che si faccia o meno il raddoppio del tunnel autostradale».
Affermazioni che non convincono Fregolent: «Ci chiediamo perché l’assessore si è affrettata a dichiararsi favorevole alla trasformazione della canna di sicurezza in tunnel di esercizio sostenendo che l'unico modo per rendere più sicuro il Frejus sia separare i flussi di traffico». E Ferrentino aggiunge: «Ci sono convergenze sospette: mi pare che parte della politica piemontese sia subalterna alle società autostradali». Replica sdegnata: «Altri sono subalterni e altri sono i conflitti di interesse: quali sono i motivi che spingano il presidente Saitta a chiedere al ministero di prorogare la convenzione con Ativa, che vale 45 milioni di utili l’anno, invece di battersi per fare una gara?».
I veleni sono la conseguenza di uno scontro politico tra Provincia e Regione. Saitta in Consiglio provinciale Saitta ha ribadito che la «seconda canna deve essere realizzata come galleria di sicurezza e non trasformarsi in raddoppio altrimenti non si realizza la politica di trasferimento delle merci da gomma a rotaia. E’ necessario che il governo si pronunci al più presto e con chiarezza sul contingentamento dei passaggi nel tunnel». Secondo il consigliere del Pdl, Beppe Cerchio, «Saitta ora rinnega le sue convinzioni sull’opportunità di migliorare la sicurezza con una seconda galleria per il transito veicolare».
|