Ludwig van Beethoven : Sonata op.53 detta anche “dell' Aurora”
Allegro con brio
Adagio molto
Rondò : allegretto moderato
Fréderic Chopin: Polacca op. 53 “ Eroica”
Pf. Massimiliano Génot
Fréderic Chopin:
Notturno in do minore op.48 n.1
Ballata in sol minore op.23
Pf. Alfredo Castellani
Johannes Brahms: Tre Danze Ungheresi a quattro mani
Pf. Massimiliano Génot e Alfredo Castellani
La grande sonata opera 53 di Beethoven è stata chiamata “una sinfonia eroica per pianoforte”, ed è una straordinaria immagine musicale del superamento del negativo.
Nella Polacca op.53 di Chopin, un “ cannone ricoperto di fiori” secondo la felice immagine di Schumann, il compositore polacco dichiara al mondo che la sua Polonia non sarà mai definitivamente sconfitta, perchè costituita da un insieme di virtù e di qualità spirituali che non potranno mai perire.
Il Notturno in do minore accoglie il volto lunare e malinconico della personalità chopiniana: qui Chopin vive intimamente un contrasto fra il desiderio di un canto ferito che vorrebbe elevarsi ed una possente forza naturale che finisce per avvolgerlo nelle proprie spire.
Nella prima Ballata Chopin introduce la figura del narratore che trasmette, facendola rivivere, l'epopea della sua terra. Rispetto alla Polacca, dove prevale la rappresentazione del fatto storico nel suo puro svolgersi, qui i molteplici toni narrativi si susseguono dando vita ad un canto ininterrotto che culmina in un grande finale drammatico. E’ una delle opere più desolate, drammatiche e coinvolgenti di Chopin. E’ il brano che “il pianista” di Polansky suona all’ufficiale nazista, in mezzo alle macerie di una Varsavia completamente distrutta, subito prima della liberazione.
Nelle danze ungheresi Brahms rivive il sogno di un' umanità riconciliata intorno all' amore per la propria terra.
Massimiliano Génot
si diploma in pianoforte a sedici anni col massimo dei voti con Gianni Sartorio presso il Conservatorio di Torino dove si diploma anche in composizione con Gilberto Bosco e Riccardo Piacentini, mentre consegue la maturità classica a pieni voti.
Al termine del primo periodo di perfezionamento con Aldo Ciccolini presso l’Accademia “L. Perosi” di Biella, viene ammesso al Conservatorio Superiore di Ginevra dove, sotto la guida di Maria Tipo, ottiene il “Premier Prix de Virtuosité avec distinction” .
Diplomato della Fondazione Musicale “S. Cecilia” di Portogruaro con Piero Rattalino, conclude i suoi studi a Imola presso l’Accademia “ Incontri col Maestro”, sotto la guida di Lazar Berman e di Piero Rattalino. Da questi studi nasce la prima registrazione assoluta de “La Scuola della Velocità” op. 299 di Carl Czerny, che riceve numerosi riconoscimenti dalla critica.
Premiato al Concorso Internazionale “Ferruccio Busoni“ di Bolzano 1994 (quarto classificato), al “Rina Sala Gallo” di Monza, l’“Alfred Cortot” di Milano, ha svolto attività concertistica per il Maggio Musicale Fiorentino, per Settembre Musica e Teatro Regio di Torino, la Sagra Musicale Malatestiana, il Politecnico di Torino, in Brasile per l’“Oficina de Musica de Curitiba” , l’Università di Coimbra, per la Mushashino Foundation di Tokyo, il Teatro La Fenice di Venezia, alla Musikhalle di Amburgo, al Konzertsaal di Friburgo, il Gasteig di Monaco, per il Museo Chopin di Varsavia, in Vietnam, Argentina ed altri paesi. Ha inoltre suonato con l’Orchestra Sinfonica “Arturo Toscanini” di Parma, l’Orchestra del Festival Internazionale di Brescia e Bergamo “A. B. Michelangeli”, l’Orchestra Sinfonica Siciliana.
Per l’Accademia Pianistica di Imola ha ideato numerosi cicli di conferenze–concerto sulla storia del pianoforte, che sono state replicate a Macerata, Vicenza e Roma per l’Accademia di Francia di Villa Medici.
E’ attivo anche come compositore. Borsista dell’Associazione Wagner di Venezia, le sue trascrizioni da opere wagneriane e verdiane sono state presentate a Bayreuth, e registrate sullo stesso pianoforte di Richard Wagner di Villa Wahnfried. Sempre a Bayreuth, ha registrato un CD con i melologhi di Franz Liszt con il baritono Franz Mazura.
Frequenta inoltre il repertorio di duo violino e pianoforte con la sorella Alessandra Génot, con la quale dirige l’Associazione per la Riscoperta del Patrimonio Musicale Piemontese. In questo ambito ha registrato i Lieder e le Liriche di Leone Sinigaglia con il soprano Anja Kampe (Stradivarius) e con Alessandra Génot l’ opera per violino e pianoforte.
Attualmente insegna al Conservatorio “G. Verdi” di Torino. Ha tenuto lezioni-concerto presso il Dams di Torino, il Conservatorio Reale di Bruxelles, l’Accademia Jan Paderevsky di Poznan e di Danzica e l’Università Yldiz di Istanbul.
Alfredo Castellani
si è diplomato in pianoforte, sotto la guida di Carlo Semeria, con il massimo dei voti, lode e menzione speciale, studiando successivamente con Pier Narciso Masi, Ian Hobson,
Aquiles delle Vigne, Boris Petruschansky, Cristiano Rossi, Nina Beilina, Mihail Dancila. Ha conseguito il diploma di esecuzione presso l' Ecole Normale de musique "A. Cortot" di Parigi ed ottenuto il primo premio al Concorso pianistico "Roma".
Suona in diverse formazioni cameristiche collaborando, tra gli altri, con il fagottista Diego Chenna ed il clarinettista francese Pascal Moraguès. E’ accompagnatore al pianoforte e docente di pratica della collaborazione pianistica presso il Conservatorio “G.Verdi” di Milano.
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