COMUNICATO DELLE LISTE CIVICHE COMUNALI DELLA VAL DI SUSA
Come Amministratori del territorio della Valle di Susa esprimiamo profondo rammarico e preoccupazione per l’intenzione espressa dal Governo di voler rendere il sito del cantiere Tav di Chiomonte un’area di interesse strategico nazionale.
Questa scelta rivela ancora una volta il tentativo di ridurre a questione di mero ordine pubblico l’ormai più che ventennale movimento di opposizione alla realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità che dovrebbe collegare Torino a Lione. Il Governo nella sostanza mostra in questo modo il fallimento della sua capacità di governare in modo democratico, ricorrendo all’uso della forza per imporre un’opera a un territorio che con grande chiarezza continua a dimostrare di non volerlo per ben fondate motivazioni di carattere trasportistico, economico, ambientale.
Il consenso dei territori interessati dalla realizzazione dell’opera è peraltro un requisito considerato irrinunciabile dall’Europa per la realizzazione dell’opera stessa.
La trasformazione del cantiere in area di interesse strategico nazionale – con conseguente inasprimento delle pene previste per chi eventualmente ne oltrepassasse i confini – che si andrebbe ad aggiungere alla recinzione doppia con filo spinato intermedio e alla presenza costante di un cospicuo numero di rappresentanti delle forze dell’ordine, tutto questo appare come una chiara ammissione del fatto che solo con l’uso della forza sia pensabile far continuare a esistere un cantiere Tav in Valle di Susa.
La cosa dimostra peraltro anche il totale fallimento del lavoro svolto dall’Osservatorio strategico sulla Torino Lione, costato al contribuente italiano un buon numero di milioni di euro, così come costa milioni di euro al contribuente italiano la militarizzazione del nostro territorio. Ovviamente la giustificazione ufficiale di tale modo di procedere da parte del Governo – ampliamente sostenuta da compiacenti mass media - è quella di agire nel superiore interesse dello Stato. La stessa definizione di area di interesse strategico nazionale vuole suggerire tale idea. Siamo profondamente convinti del fatto che sia vero il contrario. La realizzazione della linea Tav Torino-Lione è solo nell'interesse di un ridotto numero di speculatori.
- La linea costerebbe circa 20 miliardi di euro;
- risulterebbe un 'opera del tutto inutile, dal momento che esiste già un collegamento ferroviario tra le due città utilizzato, per quanto riguarda il decisivo trasporto di merci, attualmente a circa il 10% delle sua potenzialità.
- Il passaggio di merci lungo tale direttrice è in costante calo da dieci anni a questa parte;
- la realizzazione stessa dell’opera produrrebbe un numero di posti di lavoro estremamente contenuto rispetto alla spesa; per di più si tratterebbe comunque di lavoro per la grandissima parte non specializzato e a tempo determinato;
- il dispendio di energia per la realizzazione della linea sarebbe tale da rendere il trasferimento merci su di essa più inquinante rispetto a qualsiasi altra soluzione di trasporto utilizzabile (come dimostra lo studio realizzato a suo tempo da Federici);
- infine tale opera comporterebbe la distruzione irrimediabile di beni non rinnovabili come il territorio e le falde acquifere.
Siamo molto preoccupati del fatto che in un momento di grave crisi economica come quello attuale, lo Stato italiano sprechi in questo modo grandi quantità di soldi pubblici, indebitando tra l’altro le future generazioni; e in questo modo riproduca lo stesso perverso processo di appropriazione da parte di una minoranza della ricchezza di tutti, che ha portato alla presente crisi. La nostra idea di opera strategica di interesse nazionale è ben diversa: non finanziare guerre, strumenti di morte come gli F35, grandi opere inutili, bensì la scuola, la ricerca, la sanità, le fonti di energia rinnovabili, le nuove tecnologie, le opere di salvaguardia del territorio (e quanto avvenuto di recente in Liguria dovrebbe servire da monito), le amministrazioni locali (garanzia di democrazia e di reale rappresentanza dei territori). Queste sarebbero opere di interesse nazionale, in grado di aprire prospettive per il futuro e di creare occupazione qualificata e a tempo indeterminato.
Per tutti questi motivi ci opponiamo con forza alla militarizzazione del nostro territorio e chiediamo l’immediata sospensione dei lavori al cantiere di Chiomonte.
Coordinamento Liste Civiche Valle di Susa, 5 Novembre 2011
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