25 Aprile 2012: ancora Resistenza L'accusa è di " vilipendio alle forze armate": la caccia alle streghe promossa dalla Procura della Repubblica di Torino vede un no-tav indagato per un'intervista di nove mesi fa in cui, all'indomani dell'occupazione militare a Chiomonte, aveva ricordato l'occupazione nazifascista. Oggi, a distsanza di 67 anni dal 25 Aprile '45 l'invasore ha un'altra divisa e la Resistenza assume forme nuove...
Alberto Perino è indagato dalla Procura di Torino per vilipendio alle forze armate per una frase che il quotidiano La Stampa gli attribuiva la scorsa estate: “Purtroppo abbiamo le truppe di occupazione nazifasciste e, come all’epoca, serve il pass per spostarsi”.
Il riferimento era alla situazione in località Maddalena di Chiomonte dove la libera circolazione è interdetta a chiunque dall’inizio dell’occupazione militare di un area che comprende al suo interno quella in cui dovrebbero iniziare gli scavi per il tunnel geognostico.
Da allora possono superare le barriere di filo spinato soltanto i proprietari dei terreni occupati illegalmente previo riconoscimento e accompagnamento in loco da militari armati e sottoponendosi ogni volta a lunghe ed estenuanti procedure e controlli, un B&B non può ricevere clienti, un museo è stato svuotato dei suoi reperti e utilizzato come base logistica dalle forze dell'ordine, un'area archeologica è stata distrutta dalle manovre dei mezzi militari.
E' evidente l'aperta violazione di diritti sanciti dalla nostra Costituzione e a distanza di oltre nove mesi la situazione è semmai peggiorata. In questo contesto sconcerta l’intento persecutorio nei confronti del movimento no tav da parte di una magistratura che sembra muoversi in un’unica direzione senza accorgersi delle tante violazioni delle leggi da parte di chi opera protetto dalle barriere di filo spinato.
In prossimità di un 25 Aprile che ci riporta l’attualità della lotta partigiana alle truppe di occupazione nazifasciste da cui è nata la Repubblica, esprimiamo ad Alberto Perino tutta la nostra solidarietà, condividiamo la sua indignazione e ci riconosciamo pienamente nel senso delle sue affermazioni che esprimono efficacemente il rifiuto di metodi che credevamo seppelliti per sempre dalla Resistenza e dalla lotta di Liberazione. |