TAV Torino-Lyon - tratta nazionale francese A che serve?
Il progetto RFF della parte tutta francese della linea è sottoposto alla procedura di consultazione pubblica (Enquête publique), che raccoglie i pareri di cittadini, associazioni, enti ed istituzioni che hanno titolo a proporre osservazioni (dai Comuni attraversati fino ai ministeri nazionali).
L'immagine qui riportata, tratta dal progetto, si trova sul documento "Avis délibéré de l'autorité environnementale sur la liaison ferroviaire Lyon-Turin: itinéraire d’accès au tunnel franco-italien" (Parere deliberato dell'Autorità Ambientale del Consiglio Generale dell'Ambiente e dello Sviluppo Sostenibile sul collegamento ferroviario Lione-Torino: itinerario d'accesso al tunnel franco-italiano). Di questo documento pubblichiamo una sintesi in italiano, prodotta da Cristina Ferro.
La lettura del testo mette in evidenza, oltre a forti lacune nello studio dell'impatto ambientale, molte altre similitudini con le ambiguità italiane. Come si vede bene dall'immagine, la tratta francese del TAV sarebbe realizzata in due tappe (di cui vengono indicati i costi a preventivo): dapprima la Lyon-Chambéry, mista passeggeri/merci; poi la Avressieux-Saint Jean de Maurienne, solo merci e con gallerie a singola canna, fino ad imboccare un tunnel di base, misto passeggeri/merci. Dunque le incongruenze sull'utilizzo della linea hanno evidentemente contagiato anche i Francesi! Così come è chiaro che anche loro devono fare i conti con la mancanza di soldi: di qui l'idea di costruire per fasi di cui non sono ben definibili i tempi; pure qui si immagina un vago futuro in cui una miracolosa terza fase metta alla fine tutto a posto. Infine mancano previsioni di traffico attendibili, e quelle che ci sono non sono serie; non esistono vere analisi di redditività (costi/benefici) delle singole fasi e dell'insieme della linea. Anche la porzione oltralpe del TAV conferma che siamo di fronte ad una classica grande opera inutile e dannosa, che si vuole costruire per forza.
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