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RETE  NAZIONALE  RIFIUTI ZERO
TESTO  DI  ADESIONE  AL  PATTO NAZIONALE  DI MUTUO SOCCORSO

L’ esperienza  dei comitati popolari, delle realtà di base, delle associazioni  che da anni lottano  contro l’ attuale  modello di produzione dei rifiuti e  la loro gestione  basata sull’ incenerimento e sulle discariche,  ci ha condotto a formulare proposte  che indicano nel percorso verso RIFIUTI ZERO  - un percorso che parte dalla strategia internazionale  Rifiuti Zero -  la strada maestra  capace di tenere  insieme difesa della salute  e del territorio, risparmio di beni fondamentali  (materia-energia); aumento dell’ occupazione nel ciclo virtuoso riutilizzo, riciclaggio, raccolte differenziate; nuove modalità di gestione pubblica dei servizi legati al ciclo dei rifiuti urbani e industriali, contrastando i processi di liberalizzazione e di privatizzazione, i finanziamenti alle lobbies inceneritoriste (proroga dei CIP 6 e Certificati verdi) e l’ ultimo  pesante imbroglio della combustione delle biomasse ( sia i rifiuti biodegradabili da incenerire che la combustione delle biomasse agroforestali).  Un percorso questo che ci accomuna  a tante altre esperienze  che in questi anni si sono opposte alla devastazione del territorio, all’ attacco alla salute, all’ indebolimento progressivo  della democrazia.

La straordinaria  ricchezza delle  tante esperienze   dei comitati popolari, delle realtà di base, delle associazioni ecopacifiste e ambientaliste ha da tempo posto l’ esigenza di connettere e di ricomporre le lotte (e però anche le proposte alternative) di  tante realtà impegnate sui diversi territori del nostro paese, rafforzando   quel vasto antagonismo progettuale contro le nocività ambientali e sociali, contro l’ attacco alla salute, contro la potenza della rendita urbana e la mercificazione degli spazi della città, la distruzione del territorio, le grandi  e medie opere (Tav, Mose,  Ponte sullo Stretto.....), la dissipazione  di materia ed energia – centrali termiche(carbone,olio,gas) ,nucleare militare e civile, inceneritori e discariche,  rigassificatori , elettrosmog;  contro la negazione dei diritti elementari,cibo-casa,lavoro-reddito,servizi;  contro la privatizzazione dei beni-servizi pubblici ( vedi anche i recenti  disegni di legge Lanzillotta e Letta e la direttiva Bolkstein).
Queste diffusissime esperienze (insieme  conflittuali e progettuali) non possono non essere in sintonia con  il vasto universo delle lotte contro   la guerra, le basi militari, contro la precarietà dell’  esistenza, contro lo sfruttamento e la criminalizzazione dei migranti e dei chiedenti asilo.
Una esigenza che da tempo è diffusa tra le Reti e le varie esperienze del movimento (basti pensare alla marcia dello straordinario movimento NOTAV della Val di Susa nel luglio del 2006, e alle  lotte di Scanzano joinico, ad esempio) e che si è materializzata in modo emblematico  nell’ incontro del 3 febbraio a Vicenza e nella grande e formidabile manifestazione  del 17 febbraio che ha invaso le strade e  le piazze di quella stessa città, e di nuovo il 31 marzo nella marcia alleanza tra Val Sangone e Val di Susa.

VERSO  UNA   PIATTAFORMA  COMUNE DA  COSTRUIRE  INSIEME  COLLETTIVAMENTE
Ora c’ è bisogno di un salto di qualità.
Questo dovrebbe essere l’ obiettivo  di un percorso comune dei movimenti ecopacifisti   italiani.
Tuttavia il Patto  non può né deve essere un soggetto totalizzante.
Ogni nostra lotta ha certamente  come sfondo quadri di vita e di conflitto più generali, dalla guerra  alla lotta contro la precarietà,  dalla difesa della salute  a quella  della biodiversità. Detto questo, il Patto non può sostituirsi alle  tantissime, multiformi, plurali, disseminate esperienze di lotta e di proposte alternative. E’ indispensabile che le realtà di base, le associazioni, i comitati popolari in lotta sui temi energia-salute-ambiente, chi si oppone alle basi militari, quanti lottano  insieme ai migranti, e via dicendo aumentino le loro specifiche capacità e la loro forza d’ urto nei singoli territori. 
Il Patto  dovrà  attivare percorsi di aiuto reciproco - nel caso di lotte e di conflitti sul territorio che si sviluppino su questioni già aperte e che vedono da anni la mobilitazione delle popolazioni -  e  costruire  alcune vertenze /campagne  da definire insieme.

Per fare alcuni esempi:
Lotte per  produzioni pulite e per l’  azzeramento delle produzioni nocive;
No alla guerra e al nucleare militare e civile;
Difesa della salute e prevenzione;
Risparmio di  materia-energia; acqua, terra, cibo  per la sopravvivenza,  come beni  non mercificabili;
Costituzione di demani civici che tornino ad essere nella disponibilità delle popolazioni, a cominciare dalle aree di montagna, rurali e dalle città;
Costituzioni di  usi civici per i beni comuni collettivi;
Vertenze tariffe  e contro la  liberalizzazione e la privatizzazione di servizi che devono essere pubblici.
Dobbiamo inoltre rivendicare la riduzione del processo  di erosione della biodiversità tramite il quale stiamo danneggiando  in modo irreparabile la nostra vita, inclusi tutti i “servizi gratuiti” che gli ecosistemi ci offrono. Così come dovremmo contrastare la banalizzazione e la distruzione degli ecosistemi, il progressivo deterioramento della complessa rete ecologica di sicurezza, lottando perché venga ridotta la nostra impronta ecologica  ( ossia l’ appropriazione di terreno  naturalmente produttivo)  che ha già superato la soglia che il pianeta può sostenere e che cresce ogni giorno di più.

Il Patto di Mutuo  Soccorso è in grado di assumere questa direzione di rotta, garantendo inclusività, progettualità, concretezza e saggia  conflittualità.
Alla base del patto rimane l’autonomia dei movimenti, un’autonomia che rifiuta l’arroccamento e il cortile per l’impegno solidale con il benessere comune e il consolidamento delle relazioni umane e sociali.
Un   Patto saggio e ponderato negli obiettivi, determinato e duttile nei comportamenti, equanime nel rispetto di tutte le sue componenti, aperto e coinvolgente con le realtà sociali, sindacali, culturali che muovono bisogni e diritti fondamentali.

 

RETE NAZIONALE RIFIUTI ZERO
che aderisce  alla Rete mondiale GAIA ( Global Alliance Incinerators Alternatives)


Rete nazionale rifiuti zero

Ultimo aggiornamento: Martedì, 22-mag-07