Una proposta per aumentare il trasporto ferroviario di merci e passeggeri tra Torino e Lione

 

a cura di

Anna Donati, senatrice gruppo Verdi e responsabile trasporti ed infrastrutture

prof.Maria Rosa Vittadini, Docente di Tecniche di analisi urbane e territoriali  IUAV

Roma 12 novembre 2005

 

 

Nei documenti allegati, elaborati dalle aziende ferroviarie italiane e francesi, si dimostra che un forte sviluppo del trasporto ferroviario tra Torino e Lione, ovviamente assai desiderabile, può essere concretamente realizzato attraverso investimenti infrastrutturali e tecnologici sulla rete esistente. La linea attuale, opportunamente potenziata, sarebbe in grado di trasportare 20 milioni di tonnellate di merci: più del doppio dei 9 milioni trasportati oggi (peraltro in fase di riduzione piuttosto che di crescita).

 

Tali indicazioni emergono dallo studio del 2000 "Etude de modernisation de la ligne à l’horizon 2020”, realizzato in collaborazione da FS, RFI, SNCF. Lo studio spiega in modo dettagliato quali siano gli investimenti tecnologici ed infrastrutturali da realizzare subito e come la capacità di trasporto per merci e passeggeri, ottenuta mediante tali interventi, basterebbe a soddisfare la domanda di trasporto fino al 2020. Da notare che la stima della domanda effettuata nel 2000 assumeva tassi di crescita che, visti con gli occhi di oggi, risultano straordinariamente ottimistici. I risultati dello studio debbono quindi essere ritenuti validi anche per un orizzonte più in là del 2020.

 

Solo dopo aver realizzato questi investimenti e aver sostenuto la crescita del traffico ferroviario con politiche attive e solo dopo aver messo in moto, mediante tali politiche, una significativa tendenza alla crescita della domanda, si potrebbe porre il problema di una saturazione della linea e, di conseguenza, l'eventuale necessità di costruire una nuova linea tra Torino e Lione.

 

Quello che chiedono i Verdi è di investire sul trasporto ferroviario in modo razionale e progressivo, mettendo concretamente in atto le seguenti azioni:

 

1.       dare priorità al completamento degli investimenti sulla rete esistente, secondo il programma già definito nello studio sopra richiamato, il cui costo complessivo è stimato in circa 1 miliardo di euro. L’investimento comprende interventi infrastrutturali sulla rete e nelle stazioni, l'applicazione di nuove tecnologie e l'acquisto di materiale rotabile politensione. Attualmente parte di questi investimenti sono in corso di attuazione ma sono stati finanziati solo parzialmente: sono effettivamente disponibili circa 250 milioni di euro, e quindi, per completare il piano da finanziare immediatamente, mancano 750 milioni di euro per la realizzazione di investimenti relativi alla rete ed al materiale rotabile;

 

2.       abbandonare definitivamente i progetti di potenziamento autostradale su cui insiste il Governo Berlusconi per i collegamenti tra l'Italia e la Francia e che sono: il raddoppio del tunnel del Monte Bianco, la nuova autostrada con traforo tra Cuneo e Nizza ed il ventilato raddoppio del tunnel autostradale del Frejus (ricordiamo che proprio  a causa di questi progetti il Governo ha proposto di stralciare, e non intende comunque approvare, il protocollo Trasporti della Convenzione delle Alpi, che esclude la realizzazione di nuove autostrade transalpine);

 

3.       introdurre la tassazione del traffico stradale pesante al fine di re-internalizzare i costi ambientali e rendere così competitivo il trasporto ferroviario, come previsto nel libro bianco della politica comunitaria dei trasporti e negli stessi studi di fattibilità della Torino-Lione.  La destinazione dei proventi di tale imposizione fiscale agli investimenti ferroviari deve essere finalizzata ad aumentare effettivamente l’efficienza e la qualità del servizio per le merci e per passeggeri di lunga e di breve distanza;

 

4.       realizzare prioritariamente gli interventi nell’ambito del nodo metropolitano ferroviario di Torino, sul quale si concentra in modo consistente la domanda di traffico sia passeggeri che merci, tenendo conto del livello di saturazione effettivo (infatti il nodo di Torino e le linee di adduzione diverranno sature assai prima delle linee di valico). Lo sviluppo di un servizio ferroviario locale di buona qualità in val di Susa è forse la sola contropartita positiva a fronte dei pesantissimi impatti comunque connessi al potenziamento della ferrovia. Non sembra il caso di lesinare.

 

In conclusione, solo se verranno attuate con coerenza e logica queste quattro azioni è possibile prevedere che, ben dopo il 2020, l'attuale ferrovia possa diventare satura al valico di Modane. In vista di quel traguardo potrà porsi concretamente il problema della realizzazione di una nuova linea ferroviaria di valico. 

E' del tutto insensato puntare, come si sta facendo oggi, alla realizzazione accelerata del nuovo tunnel di base AV, perché i dati di traffico e le potenzialità ancora non utilizzate della linea esistente mostrano in modo inequivocabile che non è questa la priorità.

 

E' opportuno invece, secondo i Verdi, riaprire il dibattito con le istituzioni locali (non manca certamente il tempo per farlo), per reimpostare il confronto ed il dialogo sul merito dei problemi e superare il conflitto esasperato dalle procedure della Legge Obiettivo, che escludono le istituzioni locali dal confronto e dal processo decisionale. In questo processo anche i cittadini devono essere costantemente informati e consultati.

 

Il confronto dovrebbe riaprirsi per affrontare, con procedure coordinate e criteri uniformi, le principali questioni ambientali non risolte nei progetti preliminari delle due tratte della linea Torino-Lione approvati dal Cipe  (amianto, uranio, salute dei cittadini, cantieri e finestre di scavo, paesaggio, problemi idrogeologici, smarino),  per monitorare l'andamento della domanda ferroviaria (da incentivare in ogni modo) e per attrezzarsi a riconoscere con un processo decisionale condiviso, in modo documentato e sulla base della crescita reale, se e quando si renderà effettivamente indispensabile la realizzazione di una nuova linea ferroviaria tra Torino e Lione.

 


Programma di potenziamento della ferrovia Torino-Lione esistente

  a cura di:

Anna Donati, senatrice gruppo Verdi e responsabile trasporti ed infrastrutture

prof.Maria Rosa Vittadini, Docente di Tecniche di analisi urbane e territoriali  IUAV

 

Nel vertice di Chambéry del 1997, i ministri italiani e francesi hanno chiesto alle aziende ferroviarie, RFF e SNCF da un lato e FS dall’altro, di presentare un programma di miglioramento della linea esistente tale da permettere, a breve termine, un aumento della capacità della linea esistente e la riduzione dei tempi di percorso per il traffico merci.

Nel 1998, gli operatori ferroviari hanno realizzato uno studio che ha permesso da un lato di definire obiettivi di incremento del traffico e della qualità del servizio e dall’altro di stabilire un piano d’azione ed un programma di investimenti la cui realizzazione congiunta deve permettere di raggiungere tali obiettivi.

Nel marzo 2000 viene consegnato congiuntamente dal gruppo di lavoro formato da  FS,RFF e SNCF e Alpetunnel lEtude de modernisation de la ligne à l’horizon 2020.

 

Il programma di miglioramento della linea esistente

Il programma di modernizzazione del corridoio ferroviario Digione/Lione-Modane-Torino definito nello studio prevede misure a breve termine (tra il 2001 e il 2006) ma anche misure la cui messa in opera si protrae fino al 2020 circa.

 

In particolare gli interventi finalizzati all'ammodernamento sono:

-          misure tecniche ed organizzative;

-          miglioramento delle infrastrutture;

-          rinnovo e potenziamento del materiale rotabile;

 

Si riportano di seguito sinteticamente i dettagli del programma di miglioramento della linea esistente.

 

Misure tecniche ed organizzative

Le seguenti misure, di cui una parte è già stata attuata o è in corso di attuazione, permetteranno di migliorare lo sfruttamento e le condizioni di instradamento del traffico merci:

-          semplificazione delle procedure amministrative e tecniche (in corso);

-          armonizzazione tra le due reti (norme, grafici di circolazione, ecc.), creazione di un centro comune di informazioni (in corso);

-          allineamento degli intervalli per l’esecuzione dei lavori tra Digione e Modane e tra Modane e Torino, e programmazione congiunta dei lavori pesanti (in corso);

-          messa in servizio progressiva di locomotive interoperabili (in corso);

-          aumento del 25% del tonnellaggio medio dei treni tra il 2006 ed il 2010;

-          utilizzazione ottimale delle tracce merci.

 

Miglioramento delle infrastrutture

Al fine di aumentare la capacità attuale della rete sono necessari:

-          interventi sui binari e le opere lungo la linea e nelle stazioni;

-          interventi sugli impianti per la trazione elettrica e le telecomunicazioni;

-          interventi sugli impianti per il segnalamento e la gestione della circolazione.

 

I lavori di sistemazione previsti sono localizzati sia sul tronco internazionale sia sulle linee d’accesso dalla Francia e dall’Italia e sono previsti sia a breve che a lungo termine. Tra le misure considerate dallo studio figurano i lavori di sistemazione della sagoma dei tunnel ferroviari, la cui realizzazione potrebbe essere completata a breve termine (2005 o 2006).  Inoltre, il programma comprende l’adeguamento dei tunnel alle norme di sicurezza. I lavori di sistemazione sarebbero opportuni a breve termine (2005 o 2006) e dovrebbero essere completati da misure di sicurezza supplementari.

 

Rinnovo e potenziamento del materiale rotabile

L’aumento della capacità della linea esistente presuppone anche la trasformazione delle locomotive in servizio e l’acquisto di nuovi mezzi di trazione per assicurare l’interoperabilità delle due reti.

 

I costi

Gli operatori ferroviari, nel 2000,  hanno valutato la realizzazione dell’intero programma fino al 2020 in circa 500 milioni di Euro per le infrastrutture e circa 380 milioni di Euro per il materiale rotabile. Le nuove motrici evidentemente non dovrebbero gravare come costo solo su questa tratta, dal momento che avranno un utilizzo di corridoio e di rete.

In linea di massima i costi riferiti all'anno 2000, opportunamente attualizzati, risulterebbero oggi essere circa 550 milioni euro per le infrastrutture e circa 420 milioni di euro per il materiale rotabile.

 

 

Programma di modernizzazione della rete ferroviaria esistente del corridoio

Digione/Lione-Modane-Torino*

Intervento

Costo

(in MLN di euro)

Interventi sulla linea ferroviaria e nelle stazioni

Interventi sulla linea ferroviaria e nelle stazioni del tratto St. Jean de Maurienne-Bussoleno

percorso St. Jean de Maurienne- Modane: interventi di adeguamento gabarit dei tunnel 7,7 milioni di euro

7,7

interventi infrastrutturali per l'adeguamento delle stazioni 6-7 mln di euro

7

Interventi sulla linea ferroviaria e nelle stazioni del tratto Modane-Bussoleno

interventi di adeguamento gabarit dei tunnel 99 milioni di euro circa

99

interventi infrastrutturali per l'adeguamento delle stazioni circa 19 milioni di euro

19

interventi infrastrutturali per aumentare la velocità della linea circa 32 milioni di euro

36,1

interventi di messa in sicurezza dei tunnel (adeguamento del tunnel alle norme di sicurezza, tunnel Frejus)16,5 milioni di euro

16,5

ristrutturazione e adeguamento della stazione di Bussoleno 13 milioni di euro

13

Interventi sugli impianti per la trazione elettrica

Tratto St. Jean de Maurienne- Modane: 13 milioni di euro

13

Tratto Modane-Bussoleno: possibile scelta tra le

tecnologie tradizionali (45,3 milioni di euro) o le

tecnologie innovative (51,6 milioni di euro)

51,6

Interventi sugli impianti per il segnalamento e la gestione della circolazione.

Tratto Modane-Bussoleno: ottimizzazione degli intervalli per l'aumento della capacità della tratta ferroviaria: ottimizzazione del tracciato: 7 milioni di euro;

7

Impianti di telecomunicazioni 14,7 milioni di euro

14,7

Sistema informativo la gestione del traffico ferroviario 201 milioni di euro;

201

Sistema Radio: collegamento terra-treno mediante sistema GSM

5

Totale

490,6

* tratto da “Etude de modernisation de la ligne à l’horizon 2020” (2000)

 

La saturazione prevedibile

Lo studio riguardante la modernizzazione della linea condotto dalle società ferroviarie tiene conto di un aumento del traffico basato su tre ipotesi:

 

-          le due prime ipotesi prevedono un incremento del traffico stimato in base alla loro esperienza ed ai miglioramenti apportati all’itinerario. Nel 2015 il traffico raggiungerebbe valori compresi tra 16,5 Mt e 17,7 Mt, valori che nel 2020 porterebbero alla saturazione con un traffico compreso tra 20 e 22 Mt;

 

-          la terza ipotesi si basa su uno scenario più volontaristico ed ottimistico di crescita del traffico ferroviario, soprattutto con l’eventuale messa in servizio di Strada Viaggiante; in questo caso le reti ritengono che la saturazione sarebbe raggiunta nel 2014.

 

Successivamente è stata esclusa l'ipotesi della Autostrada viaggiante. Occorre notare che dal 2000 ad oggi i dati di traffico invece di crescere sono rimasti sostanzialmente immutati e nell’ultimo periodo sono addirittura diminuiti.

 

Le prospettive di capacità

Secondo la valutazione degli operatori ferroviari SNCF, FS e RFF la capacità massima teorica della sezione internazionale tra Saint-Jean de Maurienne e Bussoleno, potrebbe essere portata a circa 250 tracce giornaliere grazie ai lavori di sistemazione prima ricordati. Tale capacità potrebbe dar luogo ad una offerta di 16 coppie di treni internazionali giornalieri (andata e ritorno) di cui 13 diurni e tre notturni, di 10 coppie di treni per il traffico regionale tra Modane e Bussoleno e di 8 coppie di treni tra St. Jean-de Maurienne e Modane.

 

In presenza di questo servizio viaggiatori, la capacità per il traffico merci sarebbe di circa 20 milioni di tonnellate all’anno, dopo l’attuazione del programma di modernizzazione del corridoio ferroviario attuale Digione-Lione-Modane-Torino.

La saturazione delle linee di accesso sarà raggiunta prima di quella del tronco internazionale, soprattutto a causa del traffico regionale che tali linee devono sostenere.

In Francia, per esempio, si devono utilizzare itinerari alternativi per poter instradare insieme alla linea classica un volume di merci di circa 20 Mt/anno.  Gli itinerari possibili sono le linee Lione/Grenoble/Montmélian e Valence/Moirans/Grenoble/Montmélian la cui necessaria modernizzazione fa parte del programma globale.

 

In conclusione lo studio dimostra che adeguando la linea esistente e facendo circolare nuovo materiale rotabile si potrebbero trasportare fino a 20 milioni di tonnellate di merci/anno (più del doppio dell'attuale traffico merci) e si raggiungerebbe la  saturazione della linea , sulla base di ipotesi davvero ottimistiche di crescita del traffico, dopo il 2020.

Solo a quel tempo e alle condizione di sviluppo delle politiche di trasporto sopra ricordate potrebbe rendersi necessaria una nuova linea di valico sulla Torino-Lione che non si configuri come sia  insopportabile spreco di denaro e di ambiente