Torino-Avigliana satura tra dieci anni

L’Osservatorio chiude il terzo punto. Entro il 2018 serve un’altra linea

di Massimiliano Borgia da Luna Nuova dell’ 11/9/07 – pag. 5

 

L’ Osservatorio sulla Tori-no-Lione ha chiuso anche il terzo punto in agenda. Sul "nodo di Torino" non c'è un'indicazione sul tracciato, che sarà discusso con il quarto punto. Ma c'è l'indicazione su quanti treni possono ancora transitare sulla Torino-Modane, questa volta da Bussoleno aTorino. La saturazione della nostra ferrovia arriverà prima nella tratta vicina a Torino. Da Avigliana a Torino si prevede che il limite di capacità sarà raggiunto nel 2018 con una "forchetta" tra 224 e 235 treni a seconda del modello di esercizio che verrà adottato. Da Bussoleno ad Avigliana la saturazione è prati­camente contemporanea alla tratta Bussoleno-Modane, già indagata con il primo punto in agenda: un'oscillazione tra 236 e 260 treni porterà il limite massimo al 2030. Naturalmente sempre che vengano adottate politiche di trasferimento delle merci dai tir al treno.

 

Così l'Osservatorio ha ufficia­lizzato una tesi sempre sostenuta un po' da tutti: il massimo di capa­cità della linea ferroviaria storica sarà raggiunto prima in basso, verso Torino. Poi verso la frontiera, almeno 10 anni dopo. Un dato che rafforza da una parte la tesi della valle che sostiene che prima di discutere di tunnel di base bisogna discutere di come utilizzare meglio la ferrovia nell'area urba­na e nella bassa valle. Dall'altra l'orizzonte temporale sempre più "scientifico" dà sempre più tempi certi per chi lavora alla realizza­zione del Tav rafforzando la tesi che c'è ancora un po' di tempo per discutere ma poi bisogna partire con i lavori per essere pronti nel 2025-2030. Date, queste, che sono comunque ben distanti da quelle che fino ad ora hanno scandito gli oracoli dellaTorino-Lione. Fino al 2001 il Tav doveva essere pronto per il 2012; poi, dopo il vertice di Torino e quello di Perigueux si era  arrivati al 2015; infine, nel 2004 si parlava di 2020; prima dei fatti di Venaus con la De Palacio si era arrivati al 2022.

 

Intanto, sono stati diffusi anche i nuovi dati sui transiti delle merci per il 2006 raccolti da Alpinfo: c’è una ripresa, seppur minima, del traffico merci dal Frejus e dalla valle di Susa.

 

Terminato il lavoro sul nodo di Torino resta da condividere e approvare la bozza del terzo quaderno. Poi, ci sarà il delicato passaggio alla discussione sul quarto punto: cioè la discussione su dove dovrà passare una nuova linea ad alta capacità da Torino al confine francese. Sarà questo il cuore della discussione avviata in Osservatorio. La bassa valle di Susa chiede una pausa di riflessio­ne che certamente ci sarà. L'Os­servatorio infatti utilizzerà questo tempo per alcuni sopralluoghi (Calais e Busto Arsizio) in attesa del via libera politico di Palazzo Chigi. La prossima riunione del tavolo politico sarà convocata non prima di metà ottobre, anzi, più probabilmente a fine mese. La politica è impegnata nella nascita del Partito democratico e sta a ve­dere l'esito della manifestazione di Roma del 20 ottobre della sinistra radicale.