Torino-Lione, il centrodestra dialoga

Gruppo di sindaci accolto da Matteoli e poi a Bruxelles da Tajani

 

di Massimiliano Borgia da Luna Nuova del 10/10/08 – pag. 3

 

«Entro il 20-25 ottobre do­vremmo essere pronti a inviare a Bruxelles l'aggiornamento del dossier e del progetto per accedere ai finanziamenti europei già stan­ziati per i lavori preparatori della tratta internazionale». Lo ha di­chiarato ieri il ministro Matteoli.

 

Intanto a tenere banco è la visita "europea" dei sindaci di centrodestra toccati dalla Torino-Lione. Il commissario europeo ai trasporti, Antonio Tajani, in una nota uffi­ciale, ha parlato di «conclusione del ciclo di incontri con gli am­ministratori locali della zona interessata al passaggio della Torino-Lione»; detto così, per non buttarla in politica. Ma è evidente che l'incontro di mercoledì a Bru­xelles è stato un appuntamento politico. Così come era stato un incontro politico quello avvenuto il giorno prima, con il ministro alle infrastrutture Matteoli. I due esponenti istituzionali del Pdl hanno voluto incontrare separatamente i sindaci di destra dei comuni coinvolti nell'Osservatorio. Una richiesta di questi sindaci che è partita parecchie settimane fa e che sembrava dovesse cadere nel vuoto. Un po' per cortesia politica, un po' per lanciare un messag­gio alla valle di Susa, un po' per curiosità sulle proposte di questi sindaci, Matteoli ha però così contravvenuto allo stile che sembrava essersi imposto in questo anno: toni bassi, niente forzature e atti che assecondano le richieste del fronte istituzionale della valle di Susa, per portare a casa il risultato di immagine di un governo che "sulla Tav" sta andando avanti pur con scadenze inderogabili.

 

Una mossa pericolosa per il governo e per il centrodestra che rischia di riavvicinare i sindaci della Riposa ai Comitati che pro­prio in questi giorni iniziano a preparare il grande appuntamento di mobilitazione che terminerà con l'anniversario dello sgombero di Venaus. Ma come non risponde­re alla richiesta di un gruppo di sindaci (tra cui il Comune-chiave dello scalo di Orbassano) che vuole marcare la differenza da Ferrentino e dai comu­ni della cintura amministrati dal centrosinistra, a pochi mesi dalle elezioni amministrative?

 

Così i sindaci di Orbassano, Buttigliera,Chiomonte, Chivasso e la rappresen­tanza della Comunità montana val Sangone, tutti amministratori di centrodestra, hanno consegna­to a Matteoli e Tajani ciò che è il risultato della discussione della "loro" Confe­renza dei sindaci. Nel documento (firmato anche da Rosta) chiedono: garanzie per gli enti locali per le procedure attuative dell'opera, analizzare le ricadute socioeconomiche per i territori, stabilire gli sviluppi temporali e logistici dei cantieri e i relativi controlli ambientali, varare norme speciali per il rilancio dell'imprenditoria e occupazione locali, realizzare un progetto definitivo di progetto intermodale e di riequilibrio modale per l'intera area torinese, potenziamento del trasporto locale nel nodo torinese. Inoltre, i sindaci chiedono di «sviluppare l'opportunità di un'area intermodale con una connessione metropolitana alla convergenza naturale delle valli di Susa, Messa e Sangone e l'autostrada».

 

«Penso che sia un diritto di tutti i sindaci - ribadisce Gambetta - di rappresentare le istanze del proprio comune con governo e Os­servatorio. Noi abbiamo deciso di creare un coordinamento per avan­zare proposte che escano dalla diatriba Sì/No Tav. E non riconosciamo altra rappresentan­za che non sia l'Osservato­rio. Sia chiaro che il nostro non vuole es­sere né un "Osservatorio ombra " e né un gruppo che cerca un rap­porto privilegiato con il governo. Matteoli ha dimostrato una grande capacità di ascoltare e un grande interesse per le nostre richieste». Un gruppo che si è mosso da solo perché non si riconosce nella Conferenza dei sindaci guidata da Ferrentino... «Siamo liberi di andare a parlare con qualunque interlocutore quando ci riceve e non dobbiamo chiedere il per­messo agli altri sindaci, che pure rispettiamo. Del resto, quando Ferrentino è andato da Tajani non ci ha chiamati».

 

Gambetta diventa così il nuovo capofila dei "sindaci della concre­tezza", che interpretano i bisogni reali sentiti dai propri cittadini, in linea con la tendenza decisionista del centrodestra e del governo e con le tendenze attuali dell'opi­nione pubblica che nei sondaggi continua a dimostrare di premiare questo modo di fare politica. «E' inutile che continuiamo a girare intorno al "se" realizzare la Torino-Lione e alla sua realizzazione per fasi. Mi pare che il governo e tutte le istituzioni abbiano tutte le intenzioni di fare il Tav. Visto che le cose stanno così è venuto il momento di affrontare i problemi concreti, anche perché se non lo facciamo subito, dopo potrebbe essere tardi. Per me fare il sindaco significa dare certe garanzie am­bientali e sanitarie ai miei cittadini per le fasi di cantiere, che, come ci ha detto con la sua esperienza il sindaco di Chivasso, sono le più dure; ma anche fornire garanzie sul volano economico che il Tav può rappresentare. Nella nostra cintura la crisi si sta toccando con mano, non possiamo non dare risposte alla richiesta di lavoro che arriva dai nostri cittadini e dalle nostre imprese. Se non si ragiona da subito per una legge speciale che garantisca diritto di prelazione perle nostre imprese negli appalti e subappalti e nelle forniture e per i nostri cittadini per la manodopera, dopo potrebbe essere tardi. Dob­biamo ottenere dal governo queste garanzie prima della progettazio­ne definitiva. Per questo non ci riconosciamo in quello che porta avanti Ferrentino».

 

Non si fa at­tendere la replica del presidente della Comunità montana bassa valle di Susa. «E’ da irresponsabili andare ognuno per sé - risponde - e soprattutto è preoccupante che questo o quel sindaco sì metta a chiedere un rapporto privilegiato con il governo senza consultare tutti gli altri. I sindaci della bas­sa valle di Susa non hanno mai incontrato nessuno se non erano stati invitati tutti. Quando siamo andati da Tajani ho inviato tutti i 60 sindaci, se poi qualcuno non è venuto sono fatti suoi. Loro sono i sindaci di centrodestra? Li riceve il governo amico? Si pensi solo se adesso ogni sindaco si facesse ricevere dall'istituzione gover­nata dal proprio partito. Avere accordato la visita è stata una vera rottura istituzionale. Soprattutto non me l'aspettavo da Matteoli che finora aveva sempre agito correttamente. Se è un cambio di strategia ne prendiamo atto. Scri­verò una lettera a Letta per avere spiegazioni e discuteremo sul che fare nella prossima Conferenza dei sindaci».

 

Intanto Ferrentino spedisce in questi giorni il pacco con le delibere dei consigli comunali sul documento della Riposa che chiede di partire dalle politiche per il trasporto passeggeri, l’intermodalità e dalle garanzie giuridiche su quanto verrà sottoscritto.

Giovedì prossimo l'Osserva­torio andrà in valle di Susa per visitare la mostra "Alpi da scopri­re. Arte, paesaggio, architettura, per progettare il futuro" che ha tre spazi espositivi a Susa, Exilles e Bardonecchia. Le riunioni in prefettura riprenderanno tra due settimane.

 

Intanto, domani, alla manifesta­zione nazionale di Roma contro il governo, indetta da Rifondazione, Comunisti italiani e Sinistra de­mocratica parlerà dal palco anche Nicoletta Dosio, segretaria del circolo Prc di Bussoleno, invitata a rappresentare il movimento No Tav. «Dirò fino infondo quello che penso - si prepara - Oggi, con i soldi che stanno arrivando e il governo che vuole fare partire i cantieri, è venuto il momento di scegliere definitivamente da che parte stare. Certo non con il governo, certo non con la concertazione dell 'Os­servatorio e non con i sindaci che stanno di fatto accompagnando la preparazione della realizzazione dell 'opera».