Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA      Firenze, 15.12.’09

 

TAV, SICUREZZA SOTTO TERRA: SEGRETO DI STATO?

  

Ancora nessuna risposta, con una sola eccezione, dai sindaci del Mugello, ai quali Idra ha inviato il 25 novembre scorso una raccomandata di particolare importanza (anticipata anche via fax e e-mail). Nella lettera Idra ricorda un fatto che non dovrebbe essere dimenticato: fu proprio il Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Firenze, nel ’98, a rilevare che il Comando non era stato consultato al momento della progettazione dei 60 km di tunnel TAV fra Vaglia e Bologna (come invece prevede la Legge 191 del ’74). E adesso quella galleria quasi ininterrotta è priva del tunnel parallelo di soccorso. Una circostanza che già allora indusse il Comandante ing. Domenico Riccio a mettere nero su bianco che, a proposito della configurazione dell'opera in costruzione, "si nutrono seri dubbi sulla rapidità ed efficacia dei mezzi di soccorso". Nel tunnel fra Vaglia e Bologna, osservava l’ing. Riccio, è stata adottata la tipologia costruttiva denominata "galleria monotubo a doppio binario" priva di tunnel di servizio, con finestre intermedie poste a distanza reciproca di 6-7 km. "Nel caso di gallerie con finestre intermedie - si legge nel parere del Comando fiorentino - non è possibile avvicinare i mezzi di soccorso, inviati in appoggio al mezzo intermodale, in zone prossime all'incidente”. Recentemente, un nuovo segnale di giustificato allarme è arrivato ancora una volta dai Vigili del Fuoco.

Non è cosa da poco.

 

I convogli che verranno fatti transitare nelle viscere del Mugello e dell’Alto Mugello hanno iniziato domenica a incrociarsi in un ambiente unico a velocità fra i 200 e i 300 km/h (nella galleria di Monte Bibele, sul versante emiliano della tratta, FS vanta di aver stabilito addirittura il primato mondiale di  velocità in galleria, 362 km/h, segnati da un Frecciarossa il 3 febbraio scorso durante le prove della nuova linea definita AV/AC!). Ma i tunnel TAV sono accessibili solo dall’alto, tramite lunghe discenderie con pendenze significative (fin oltre il 13%), e fra l’una e l’altra che superano in più casi anche i 4 km.

“Si tratta di uno scenario del tutto speciale sul piano dei profili di rischio - scrive Idra - , nel quale è evidente la presenza di condizioni proibitive per lo stesso intervento in sicurezza dei soccorritori.

È da osservarsi inoltre, aggiunge l’associazione, che lungo circa due km della tratta TAV si sono resi necessari in Mugello, a costruzione ultimata, a partire dal febbraio 2005 e per circa due anni, interventi di demolizione e ricostruzione, che hanno interessato per intero due gallerie (Morticine e Borgo Rinzelli) e un tratto della galleria Firenzuola. Dagli atti trasmessi a Idra dalle autorità competenti risulta che le gallerie in questione erano state costruite senza armatura, benché in terreni argillosi!

“Ai danni al territorio, alle risorse naturali, al paesaggio, alla salute dei cittadini  - scrive Idra - che i Comuni da Voi amministrati hanno dovuto subire nel corso degli ultimi tredici anni, potendo avvalersi di un apparato di controlli spesso largamente insufficiente, di un Osservatorio Ambientale Nazionale istituito in ritardo, privo di strumenti efficaci di intervento, per lunghi mesi vacante e addirittura mai più rinnovato a partire da maggio 2007 (nonostante la delicatezza della fase di dismissione dei cantieri e i perduranti effetti ambientali nefasti di lungo periodo, che non vengono così neppure più monitorati), si aggiungono adesso le criticità legate alla gestione dell’esercizio della linea e ai suoi riflessi sul territorio, dalla manutenzione delle strade e delle piazzole all’accesso da parte dei mezzi di soccorso alle discenderie, e dalle discenderie alla linea”.

 

La mancanza di una galleria dedicata alla sicurezza e all’emergenza dovrebbe – secondo l’associazione - ragionevolmente inquietare: “In caso di deragliamento, collisione, incendio, ma anche semplice guasto, le ‘sorprese’ potrebbero rivelarsi – a causa delle velocità dei convogli e dell’ambiente in cui transiteranno - di un ordine di grandezza difficilmente confrontabile con quelli di altri incidenti ferroviari”. E aggiunge: “Ci saremmo attesi da parte Vostra un segnale pubblico di preoccupazione e di allarme (...). Già alcuni operatori, del resto, e lo stesso assessore alla Mobilità del Comune di Bologna, hanno manifestato in queste settimane il proprio dissenso per il modo in cui si va a inaugurare un’opera così vulnerabile, delicata e complessa. (...) Confidiamo che (...) le attuali Amministrazioni del Mugello intendano esercitare oggi a pieno il diritto-dovere di salvaguardare a voce alta la sicurezza di un’infrastruttura che ha già colpito così profondamente i loro territori mortificandone l’identità e che - per il modo stesso in cui è stata concepita e realizzata - presenta indici elevatissimi di vulnerabilità. Confidiamo nel fatto che non esiterete a rivendicare la completa soddisfazione delle esigenze di tutela delle popolazioni da Voi amministrate, costrette per anni a convivere con una cantierizzazione pesante e con l’illegalità diffusa attestata dagli atti del processo celebrato a Firenze. Popolazioni che dal prossimo 13 dicembre 2009 potrebbero rischiare – se gli Amministratori locali non avranno interpretato in maniera severa il proprio ruolo strategico – di dover convivere con una nuova mina vagante di dimensioni spettacolari, per le caratteristiche strutturali e gestionali sia dell’opera sia degli interventi sin qui previsti - per quanto è dato a noi conoscere - per la sua ‘messa in sicurezza’”.

Idra indirizza quindi ai sindaci un circostanziato elenco di richieste di informazione: “se le infrastrutture che dovranno servire per il soccorso siano da Voi considerate idonee a garantire l’intervento dei mezzi e degli uomini; quali provvedimenti abbiate deciso o abbiate intenzione di assumere perché siano implementati, prima dell’entrata in esercizio della linea, interventi risolutivi delle problematicità registrate, affinché non abbiano a verificarsi eventi con conseguenze più o meno catastrofiche; in che modo e in quale misura sia stato programmato da parte Vostra, o col Vostro contributo, di destinare risorse alle strutture di primo intervento, di garantire efficienza diurna e notturna, in tutte le stagioni, alla viabilità di accesso agli imbocchi delle gallerie e alle discenderie, alle piazzole di soccorso, alle superfici a disposizione degli elicotteri, alla relativa segnaletica, e di attuare i lavori conservativi necessari ad assicurarne la corretta manutenzione; se e come si sia provveduto ad attivare un piano di addestramento e di formazione del personale volontario di soccorso, tale da sostenere a partire dal primo giorno dell’esercizio commerciale della tratta, e negli anni a seguire, la credibilità di qualsiasi piano di intervento; quando gli Uffici competenti della Vostra Amministrazione siano stati invitati a partecipare alla stesura dei Piani di soccorso e di emergenza, e in quale misura le Vostre proposte, osservazioni o richieste siano state recepite”.

 

Idra registra con piacere il fatto che almeno un sindaco del Mugello, Marco Semplici, primo cittadino di San Piero a Sieve, abbia provveduto a fornire una qualche risposta all’associazione. “La questione della sicurezza della linea A.V. sta sicuramente a cuore a questa Amministrazione Comunale, scrive il sindaco di San Piero, tant’è che ho partecipato personalmente ai sopralluoghi organizzati dalla Prefettura di Firenze nello scorso mese di luglio al fine di poter comprendere meglio i termini della questione”. E aggiunge: “Durante i sopralluoghi sono anzi state avanzate indicazioni da parte degli stessi Comuni, in particolare dal Comune di Scarperia, in merito alle viabilità di accesso alle finestre di servizio”. Ma non fornisce poi particolari al riguardo, né dà risposte alle altre richieste formulate da Idra. Probabilmente perché, come si legge subito dopo, “come codesta Associazione saprà, è la Prefettura di Firenze che ha assunto il ruolo di coordinamento e stesura del piano generale di emergenza (...), ragion per cui ogni informazione in merito dovrà essere richiesta alla Prefettura, la quale valuterà se, e cosa, rendere di pubblico dominio, visto che la Prefettura stessa aveva invitato alla riservatezza”. Dunque, una sorta di segreto di Stato, la sicurezza TAV, se è vero - come è vero - che da mesi Idra ha richiesto per iscritto alla Prefettura proprio questi dati, e non li ha mai ricevuti. Anche la richiesta di incontro col Prefetto è rimasta priva di qualsiasi riscontro!

Una considerazione aggiunge infine il sindaco di San Piero a Sieve, che merita – riteniamo - una lettura particolarmente attenta: “La sicurezza deve essere garantita con le necessarie risorse economiche, le quali è giusto e doveroso siano assunte dal soggetto che beneficerà dei proventi economici della linea ferroviaria”. È proprio quello che temiamo anche noi: che queste risorse non ci siano o non si vogliano stanziare, mentre il Mugello ancora una volta paga senza ricevere benefìci.