Saitta ai No Tav: io sto con la polizia

Alta velocita’ Sergio Vallero, di rifondazione, e’ stato in prima linea nella resistenza passiva.
An e Forza Italia attaccano il presidente del Consiglio provinciale, Antonio lo difende a metà

Intanto la val susa annuncia uno sciopero per il 16 novembre

 

di Maurizio Tropeano da La Stampa del 3/11/05 – Pag 39 Cronaca di Torino

La foto lo ritrae mentre sta per cadere dopo aver cercato di separare i manifestanti No Tav dai poliziotti lungo il sentiero in mezzo ai boschi sopra Mompantero. Per quella foto Sergio Vallero, presidente del Consiglio provinciale, è finito nel mirino di Alleanza Nazionale e di Forza Italia che chiedono all’assemblea di Palazzo Cisterna un provvedimento di censura nei suoi confronti. Secondo il centrodestra, infatti, «quell’immagine è lesiva della dignità istituzionale e diseducativa ai fini della diffusione di una cultura della legalità che mai come ora deve essere difesa da equivoci e fraintendimenti». Vallero si difende così: «Non ero lì per oppormi alla Tav ma per tenere aperta una porta al dialogo tra le istituzioni e la popolazione della Val di Susa, così come ho fatto in questi quattro mesi». Il presidente della Provincia, Antonio Saitta, lo difende a metà: «Se così stanno le cose ne prendo atto, del resto la Provincia, pur ribadendo la priorità della Torino-Lione, si è sempre adoperata per cercare il confronto con i residenti. In ogni caso, personalmente, sono dalla parte delle forze dell’ordine».


Saitta ricorda il Pier Paolo Pasolini degli Anni Sessanta quando di fronte alle contestazioni degli studenti a valle Giulia si schierò a fianco dei poliziotti: «Apprezzo il lavoro di mediazione svolto anche dal presidente Vallero ma è evidente che solo grazie al comportamento delle forze dell’ordine è stato possibile evitare che gli scontri degenerassero. Grazie a loro, adesso, sarà possibile iniziare a discutere nel merito del progetto salvaguardando concretamente le popolazioni della valle». Già, e la censura? Saitta la voterà? Il presidente non si pronuncia: «Ne discuteremo in Consiglio provinciale. Una cosa è certa: la posizione della giunta è chiara, la Torino-Lione è una priorità e va fatta. In questo contesto siamo pronti al dialogo con le popolazioni locali e a seguire la metodologia e il programma della Commissione Rivalta. Questa è la linea».
Vallero, responsabile enti locali di Prc, ribadisce: «Credo che anche autorevoli rappresentanti delle forze dell’ordine abbiano riconosciuto l’importanza del lavoro di mediazione che io e altri rappresentanti istituzionali abbiamo svolto il 31 ottobre. Una mediazione che sto portando avanti da quattro mesi in seguito ad una precisa richiesta avanzata dalla maggioranza del Consiglio provinciale e dai sindaci della Valle».


Non la pensa così Barbara Bonino, capogruppo di An: «Il presidente del Consiglio risultava in prima fila nella mischia tra manifestanti e forze dell’ordine. Una presenza che può essere facilmente strumentalizzata da chi intenda portare sul piano dello scontro e della violenza il confronto sui temi di attualità». Aggiunge Bonino: «Non possiamo nasconderci che le proteste sono sconfinate in intralcio grave ai servizi essenziali di trasporto, in intimidazioni e minacce, in scontri con le forze dell'ordine». Infine l’affondo: «Vallero non ha avuto un mandato né dal Consiglio né dalla conferenza dei capigruppo e la sua partecipazione risulta irrispettosa delle differenti sensibilità e orientamenti politici presenti».
Nadia Loiaconi, capogruppo di Forza Italia, chiede a Vallero di «chiarire la sua posizione nei confronti della guerriglia scatenata in valle dai Comitati no Tav, in relazione al ruolo istituzionale che ricopre». Secondo Loiaconi si tratta di una posizione «ambigua» perché «la posizione assunta dal suo partito contro la linea Torino-Lione, appare in evidente contrasto con la linea della Provincia». Una sorta di conflitto di interessi visto che Vallero «è al contempo presidente del Consiglio e responsabile degli enti locali di Rifondazione».


Stefano Esposito, capogruppo dei Ds, difende Vallero e il suo ruolo di mediatore: «E’ evidente, come testimoniano anche le forze dell’ordine, il ruolo di mediazione svolto da Vallero. Certo, io al suo posto, non avrei partecipato ma è innegabile che in questi mesi il presidente si è speso per tenere aperto il dialogo a differenza di quello che in dieci anni non ha fatto il vicepresidente della giunta regionale di An, William Casoni, che ha fatto marcire la situazione». Anche Luigi Ricca, capogruppo dello Sdi, riconosce il «ruolo importante di mediazione svolto per contenere la protesta. Credo si sia mosso in buona fede. Adesso, però, è ora di decidere e di realizzare quell’opera». Raffaele Petrarulo (Italia dei Valori) riconosce il «comportamento coerente di Vallero» anche se chiede di sapere «in quale veste ha pertecipato alla manifestazione». E Claudio Lubatti, vicecapogruppo della Margherita, conclude: «Se Vallero ha partecipato alla protesta per difendere il percorso di dialogo della Commissione Rivalta allora mi sta bene, se era lì per contestare la Tav allora no, perché la linea della Provincia è per fare la Torino-Lione». Con Vallero si schierano Prc, Comunisti Italiani e Verdi.