Risposta comune data dal sig. Kallas per conto della Commissione

http://www.europarl.europa.eu/sides/getAllAnswers.do?reference=P-2011-006777&language=IT

Interrogazioni scritte: P-006777/11, P-006817/11

Le informazioni che la Commissione ha ottenuto dalle autorità e dalla stampa italiana non corrispondono al racconto degli eventi fatto dagli onorevoli parlamentari. Sulla base delle informazioni che la Commissione ha a disposizione circa i deplorevoli eventi del 3 luglio 2011, un gruppo di manifestanti e violente protestatari, giunti per lo più da altre parti d'Italia e dall'estero, hanno modo focato l’originale pacifica manifestazione in una battaglia con le forze di polizia. La polizia ha subito il maggior numero di feriti dopo essere stata attaccata con pietre, sassi, molotov e bottiglie piene di ammoniaca. In questo contesto la Commissione ritiene che l'ultima domanda posta dagli Onorevoli parlamentari non merita risposta.

Nel corso degli ultimi sei anni lo sforzo di comunicazione del progetto alla popolazione locale da parte del Commissario del Governo italiano per la Torino-Lione è stato considerevole. Questa intensa collaborazione ha portato ad una completa riprogettazione della tratta italiana del progetto. La Commissione è stata informato che oggi 10 su 14 Comuni direttamente interessati dal progetto appoggiano questo nuovo collegamento ferroviario.

La Commissione non ha inoltre motivo di dubitare circa la legalità e la correttezza della procedura amministrativa intrapresa dalle Autorità italiane. L'attuale decisione di finanziamento della Commissione stipula chiaramente che il finanziamento UE è subordinato alla realizzazione di tutti i requisiti di legge.

 

 

Interrogazioni parlamentari

http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+WQ+P-2011-006777+0+DOC+XML+V0//IT

12 luglio 2011 - P-006777/2011

Interrogazione con richiesta di risposta scritta alla Commissione

Articolo 117 del regolamento

Sabine Wils (GUE/NGL)

 

Oggetto: Emergenza in Val di Susa, centinaia di granate di gas lacrimogeni lanciate contro i cittadini che protestano contro l'opera alla Maddalena, inutile e dannosa per l'ambiente

Domenica 26 giugno 2011 il cantiere della Maddalena in Val di Susa è stato posto sotto il controllo delle forze dell'ordine: centinaia di granate di gas lacrimogeni sono state lanciate contro i cittadini che difendevano il territorio del Colle della Maddalena, dove si era in procinto di aprire un cantiere per la costruzione di un tunnel geognostico, nonostante la chiara opposizione di tutti i sindaci locali e della schiacciante maggioranza della popolazione.

Sin dal 24 maggio la popolazione della Val di Susa e i sindaci locali avevano indicato il mancato rispetto delle procedure di autorizzazione e delle norme ambientali quale la direttiva 2001/42/CE, nonché l'inosservanza dell'obbligo di informare il pubblico stabilito dalla direttiva 2003/4/CE.

Per quasi 20 anni la popolazione locale ha sottoposto studi, petizioni e appelli a tutte le autorità competenti nazionali ed europee, rivendicando il diritto di essere consultati e di contribuire nella pratica alle decisioni sul futuro della Val di Susa, tenendo presente che molte relazioni e gli studi a livello universitario hanno mostrato quanto il progetto di una linea ad alta velocità sia inutile, non necessario e controproducente per lo sviluppo economico.

Nel settembre 2007 il commissario per i trasporti, Barrot, ha ricevuto una lettera firmata da 32 000 cittadini della Val di Susa nella quale si chiedeva di non escluderli dal processo decisionale e di ripristinare un dialogo reale con le istituzioni locali sulle conseguenze dannose per l'ambiente e sui pericoli per la salute umana dell'inquinamento da amianto causato da tale opera, ma finora non è stata intrapresa alcuna azione simile.

Il 29 giugno 2011 la Commissione ha affermato, in risposta a un'interrogazione precedente, che detta opera alla Maddalena costituisce una questione interna italiana, sebbene la suddetta opera geognostica sia legata a un tunnel internazionale, per il quale si sono stanziati 671,8 milioni di euro tramite il programma pluriennale 2007-2013 per la rete TEN-T.

Recentemente il governo italiano ha adottato una legge nazionale finanziaria relativa alla somma di 48 miliardi di euro, la cui somma stanziata quale contributo nazionale ai progetti TEN-T, in particolare al progetto Torino-Lione, è totalmente insufficiente a coprire i costi previsti.

Può far sapere la Commissione se tale progetto è ancora ritenuto idoneo a ricevere cofinanziamenti dell'UE in forza del regolamento (CE) n. 680/2007, sebbene il governo italiano non sia disposto a garantire la copertura finanziaria, e se ritiene legittimo che uno Stato membro reagisca in maniera così violenta e sproporzionata contro i suoi cittadini?