Tunnel della Maddalena, è già battaglia per il ritorno di Cmc

 

di Massimiliano Borgia da Luna Nuova del 18/2/11 – pag. 3

 

Contro l'ipotesi di affidare al raggruppamento guidato dalla Cmc di Ravenna anche i lavori per il tunnel geo­gnostico di Chiomonte i No Tav preannunciano già un ricorso. Secondo gli esponenti del movi­mento che stanno stu­diando la questione gli estremi per rivolgersi ai giudici ci sono tutti. «Questo è un progetto molto diverso da quello di Venaus - attaccano - E' in un luogo distante dal precedente, c'è un tracciato diverso, ci sono compen­sazioni che a Venaus non erano previste. E poi il costo del progetto è di 143 milioni lordi contro i vecchi 65 milioni per i 7km di Venaus (83 se fossero stati scavati anche i 3 opzionali). Inoltre, dopo sei anni come si fa a dire che va bene l'appalto per il tunnel di Venaus?».

 

Un aspetto da affrontare è che Ltf è società di diritto francese, anche se l'opera è in territorio ita­liano. Un altro aspetto che si vuole utilizzare è quello stanziamento di 12 milioni di euro contenuto nel decreto stabilità di novembre «per rispondere ai costi aggiun­tivi necessari per la costruzione del cunicolo esplorativo de La Maddalena di Chiomonte». Le risorse saranno attinte dal Fondo infrastrutture istituito, tra le altre cose, anche per finanziare le infra­strutture museali e archeologiche, la messa in sicurezza delle scuole, le opere di risanamento ambien­tale. «Quindi spendere questi soldi per il Tav significa sottrarli al risanamento ambientale: le associazioni ambientaliste pos­sono quindi ricorrere in qualità di "danneggiate "».

 

Anche per rispondere ai quesiti sull’appalto di Chiomonte, martedì alle 18 ad Avigliana il presidente della Commissione di controllo bilanci del Parlamento europeo, Luigi De Magistris, incontrerà gli amministratori della valle.

 

Contenziosi tra Ltf e Cmc non dovrebbero essercene. I lavori quindi potrebbero essere affidati di nuovo all’Ati composta dalla Cmc di Ravenna (in qualità di capofila), Strabag Ag, Cogeis Spa, Dentini Spa e Geotecna Spa. Dei 143 milioni, la ripartizione prevede: 65,5 milioni a carico dell'Ue, 26,75 della Francia e 38,75 dell'Italia. E tra l'altro, il prestigio della Cmc è stato "certificato" con la recente visita alla sua sede romagnola da parte del presidente della Repubblica Napolitano che ha anche concesso il patrocinio per i festeggiamenti dei 110 anni della cooperativa-holding.

 

Ma per l'affidamento è cruciale la formula che sarà scelta dagli uffi­ci giuridici del Cipe per trascrivere la delibera con cui il 18 novembre 2010 ha approvato il progetto della Maddalena. Il documento è ancora in fase di scrittura: prima di pubblicarlo sulla Gazzetta ufficiale deve esserci la sicurezza che il testo non potrà prestare il fianco a bocciature da parte della Corte dei Conti. La questione è fare risaltare in modo inoppugnabile che si tratta di una "variante" allo stesso progetto e non un nuovo progetto.

 

Il governo è d'accordo con Ltf che un nuovo affidamento alla Cmc eviterebbe sia un allungamento dei tempi di almeno un anno dovuto a una nuova procedura di gara, sia un aggravio di costi dovuto alle penali che andrebbero pagate a Cmc per il lavoro di Venaus sospeso per deci­sione politica. Ma, come si vede, la palla è nelle mani degli uffici Cipe e della Corte dei Conti.