Un tavolo per dare l´ok agli scavi 
A Roma definito un pacchetto di proposte per sbloccare la situazione, ma resta l´incognita degli enti locali
Tav: nel comitato anche un rappresentante della Valsusa
 

di Sara Strippoli da Repubblica del 12/7/05 - pag IV Cronaca di Torino


Ingresso nella Cig per uno o due rappresentanti degli enti locali, apertura del tavolo di confronto con la promessa che sia operativo entro due settimane, massima pubblicità a tutti i dati dei carotaggi per consentire il controllo, ampliamento del numero dei sondaggi sul territorio con cronoprogramma dettagliato, convocazione degli Stati Generali sull´attraversamento delle Alpi. Consiste in questo pacchetto di proposte la mano tesa offerta da Cig e Governo ai sindaci della Valle di Susa e ai presidenti della Comunità montana. Condizione imprescindibile è però il loro consenso perché il primo lotto di sondaggi (Bruzolo e Borgone) parta entro il 22 luglio. Altrimenti la partita è chiusa e le trattative si interrompono. La risposta non può essere rimandata. Gaetano Fontana, che ha condotto la riunione per il ministero attende già in tarda mattinata un Sì o un No definitivo dalla Valle. «Chiederò al ministro di concedermi l´operatività - è stato il suo intervento di chiusura - ma vi chiedo di chiarire al più presto la vostra disponibilità».

 

 Dalla Sala Parlamentino, al ministero delle Infrastrutture sulla Nomentana, dove ieri si è svolto l´incontro che ha portato al tavolo delle trattative fra Regione, Governo e Cig anche i nove sindaci della valle di Susa e i due presidenti delle comunità montane, i rappresentanti della Valle sono usciti con volti scuri: «Non era questo il nostro mandato - è stata la prima battuta del presidente della Basse Valle Antonio Ferrentino - ma non spetta a me decidere. Domani (oggi per chi legge) alle otto e mezza cominciamo la riunione a Bussoleno con tutti i sindaci, saranno loro a decidere se accogliere o meno la proposta». Senza dubbio l´ingresso nella Cig è positiva, prosegue Ferrentino, «ma il nostro obiettivo era ottenere la moratoria. Sondaggi inclusi, che comunque non sono il solo aspetto di cui ci interessa discutere. Difficile che venga accettata una soluzione del genere».


Per la presidente della Regione Mercedes Bresso, che nel suo intervento ha svolto un ruolo di mediatrice insistendo che a partire fosse per il momento soltanto il primo lotto di sondaggi, adesso la responsabilità passa interamente agli enti locali: «Se scelgono la linea del muro contro muro, se ne assumano la responsabilità. L´offerta di far partecipare alla Cig i rappresentanti degli enti locali coincide di fatto con la concessione della moratoria, perché contemporaneamente all´avvio dei sondaggi sarà avviato il tavolo richiesto dai sindaci. Nel frattempo si definirà un cronoprogramma».

 
Durante la riunione il presidente della Conferenza intergovernativa Rainer Masera ha sottolineato «l´importanza della rappresentanza degli enti locali», un aspetto che anche per il presidente della Provincia Antonio Saitta e il suo assessore ai Trasporti Franco Campia deve essere ritenuto un´apertura interessante perché profondamente innovativo rispetto al passato. Fino al 2001 alla Cig partecipava soltanto il prefetto, soltanto quell´anno è entrata la Regione: «È chiaro - ha detto Saitta - che si tratta di ipotesi tutte comprese all´interno della scelta imprescindibile che la Tav si debba fare. In ogni caso, qualsiasi sia la posizione dei sindaci, il nostro ruolo sarà sempre quello della mediazione. È per questo che abbiamo chiesto l´estensione dei sondaggi su tutto il percorso».


Il pomeriggio romano della delegazione valsusina non era cominciato con i migliori dei presagi. In un pre-incontro con Mercedes Bresso, che si è svolto all´aeroporto di Caselle subito dopo il check-in, le prime dichiarazioni delle parti in gioco non sembravano avviate verso la via di un accordo: «Sì ai sondaggi subito, fatta eccezione per Venaus», era la linea Bresso. «Niente da fare - era stata la replica di Ferrentino - nessuno sa cosa può succedere in Valle di Susa il giorno dopo la decisione di non concedere la moratoria. La popolazione non ha alcuna intenzione di cedere».


Da Torino è intervenuto anche il capogruppo di Forza Italia Enzo Ghigo: «Speriamo che sia finito l´atteggiamento ondivago di Bresso. Condividiamo la decisione di procedere con i sondaggi, perché la moratoria di tre mesi avrebbe, di fatto, comportato per la stagione invernale un ritardo di un anno».