Ponte di Messina: Ue apre procedura di infrazione, a rischio i finanziamenti

di red da L’Unità del 25/10/2005

La Commissione europea ha confermato l'apertura di una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia per il Ponte sullo Stretto e non ha escluso la possibilità di bloccare i finanziamenti comunitari all'opera, nel caso in cui l'Italia non rispetti le richieste della Commissione.

«Confermo l'invio di una lettera di messa in mora al governo italiano», ha dichiarato la portavoce del commissario Ue per l'Ambiente, Stavros Dimas, precisando che l'Italia «non ha effettuato uno studio dell'impatto ambientale dell'opera che soddisfa i requisiti della Commissione». La portavoce ha preferito non sbilanciarsi sull'eventualità che la Commissione possa arrivare a bloccare i finanziamenti comunitari per il Ponte di Messina. «Il governo adesso ha due mesi per rispondere e fornire le informazioni richieste, poi vedremo», ha dichiarato rispondendo alla domanda sul possibile blocco dei fondi. «Nel frattempo le procedure di finanziamento proseguono», ha aggiunto la portavoce, rimarcando tuttavia che «i finanziamenti non ci saranno se le procedure non verranno rispettate. Il blocco dei sussidi per adesso è una possibilità teorica, ma è comunque una possibilità»

 

La conferma dell’apertura di un procedimento di infrazione ha spinto i Verdi a chiedere la sospensione immediata di tutte le attività contrattuali, ed in particolare della stipula del contratto con Impregilo, la società che ha vinto la gara per la costruzione dell’opera. «Ora che il progetto preliminare del Ponte è stato bocciato dalla Commissione Ue, infatti, va eliminato subito il pericolo di penali a vantaggio dei privati, per tutelare al massimo l'interesse pubblico. Quindi si sospenda subito la gara e si ripeta la procedura di Via su un progetto ampiamente contestato anche dall'Ue» ha detto il presidente dei verdi Alfonso Pecoraro Scanio. In una conferenza stampa, Pecoraro Scanio ha sottolineato che «quell'opera ha un'infinità di problemi procedurali. La società deve sospendere la stipula del contratto, nell'interesse generale degli italiani: senza il contratto evitiamo che Impregilo lucri le penali nel caso l'opera non si faccia. La risposta di Bruxelles dimostra che i nostri reclami del 2003 sono fondati». La senatrice Anna Donati, consigliere comunale a Villa San Giovanni, ha sottolineato che l'area interessata «è fragile: basta la costruzione di una strada a innescare frane». Donati ha poi evidenziato anche «problemi di carattere sociale» vista la necessità di sfrattare chi abita nella zona del Ponte.