Il presepe vivente contesta i RE MAnGI

 

Era quel che si dice una provocazione bella e buona. Con l’inizio della primavera alcuni esponenti del Partito democratico torinese, primo fra tutti Sergio Chiamparino, hanno lanciato una serie di iniziative provocatorie come l’idea di fare una bella manifestazione Si Tav in valle di Susa. Prego, venite pure. Grande agitazione fra gli aderenti Pd valsusini che si sono rovinati le vacanze pasquali e dati da fare per parlare con i vertici del partito e convincerli che non era proprio caso. Ripiegato su un convegno e cambiato il titolo in «sviluppo per la valle».

Dopo i primi tentativi andati a vuoto (per trovare un paese disponibile ad ospitare la patata bollente), approdano ad Almese. Decisa la data: tre aprile, e i relatori Chiamparino, Bresso, Saitta, rispettivamente sindaco di Torino, presidente Regione, presidente Provincia più qualche altro. I tre subito battezzati i Re Mangi, attesi come si conviene. Era chiaro che l’iniziativa fatta in valle di Susa aveva lo scopo di accreditarsi ancora di più e ancora meglio nel partito del «Si può fare», dimostrando a tutto il mondo attraverso un’impresa molto hard la fedeltà alle grandi opere. Del resto, sempre nei giorni precedenti, Mercedes Bresso non si era risparmiata e aveva detto a chiare lettere che nel Pd non potevano starci dissidenti sul Tav. Quel partito raccoglie di tutto: dalla Binetti ai radicali, al generale omofobico, ma non può esistere una discussione all’interno sul Tav. Complimenti e poi lanciano accuse al movimento NoTav di non essere democratici, anzi, di essere «fascisti».


Presenti al convegno anche Morgando, Viale e Della Seta, quest’ultimo, presidente Legambiente, ricordato in valle per le sue posizioni critiche all’opera, adesso ha scollinato. Va precisato che il Pd fa normalmente delle serate elettorali in valle con politici presenti e nessuno se li fila. Diversa è una iniziativa come quella di Almese, preparata, lanciata mediaticamente come una provocazione.


Comunque l’entrata al salone dove si svolgeva il convegno era garantita. Non solo grazie alla militarizzazione pesante fin dalle prime ore del pomeriggio, ma proprio perché nessuno avrebbe impedito loro di entrare. Anzi, ad attenderli fra gli altri anche Luca Mercalli che avrebbe dovuto confrontarsi sulle ragioni del NoTav. Le ore che hanno preceduto il convegno grande fibrillazione in valle perché è stato preparato un «presepe vivente».


Travestimenti per tutti, da contadini, pastori, centurioni, mancava solo la Sacra famiglia, perché i proponenti dell’idea avevano ritenuto poco adatto trascinare la Madonna e Giuseppe in questioni così basse. Ma gli altri c’erano, belli, colorati, allegri, con ceste di ortaggi, cappelli di paglia. Con tanto di banda musicale davanti che apriva il piccolo corteo con striscione: «Re Mangi in ritardo? Presepe puntuale». Perfino ai carabinieri scappava da ridere. Non hanno riso loro, i tre dell’avemaria, che hanno deciso di fare retromarcia e riparare nella sede Pd di Rivoli comune alle porte di Torino. Incazzati neri per la festa rovinata [perché era una festa, con fanfara e trombette]. Aspetto meno piacevole un volantino trovato a terra che minacciava di morte Antonio Ferrentino, inutile ribadire che rientrava nelle provocazioni, mancano le parole per ribadire l’estraneità. Si può dare vita ad un presepe vivente e nello stesso tempo scrivere quelle infamie? Siamo seri. E comunque nei giorni precedenti volantini e minacce sono stati recati anche ad esponenti NoTav. La conferenza stampa notturna, rilasciata da Bresso, Saitta e Chiamparino, non ha risparmiato nessuno.


Certo hanno usato un copione di Antonio Albanese, parlando [loro] di grave mancanza di democrazia e di un «piccolo gruppo che tiene in scacco una valle».


Peccato, i Re Mangi hanno tutto, la stampa, le televisione, il potere economico quello politico, ma gli manca completamente il senso del ridicolo.