PREMESSA a cura del Comitato NO-TAV Torino
L’idea di una legge regionale “speciale” per il Tav Torino-Lione, (anche se si dice che servirà per tutti i grandi cantieri) l’ha copiata il sodalizio Virano-Bonino da un analogo provvedimento francese, la “Démarche grand chantier”.
I miraggi su cui vuole far leva la Legge, per tentare di indebolire l’opposizione all’opera, sono due: lavoro alle aziende del territorio e compensazioni più ricche del normale ai Comuni: si favoleggiano favoritismi alle piccole imprese edili della valle per l’assegnazione degli appalti ed alle sparse strutture alberghiere per l’ospitalità delle maestranze esterne; ci si vanta di inquadrare le compensazioni agli Enti Locali in un pomposo “progetto strategico di sviluppo” edito dalla Provincia di Torino (privo di risorse e di credibilità). Il tutto infarcito di organismi di gestione e controllo delle “ricadute positive”, comitati strategici e cabine di pilotaggio.
Insomma, sfrondando dalla prosopopea: si cerca di creare in valle la più classica contrapposizione tra sacrosanta difesa del territorio (i NO-TAV) e sacrosanto bisogno di occupazione (lavoratori, piccoli imprenditori e loro famiglie) e di risorse economiche (amministratori comunali); elargendo nel contempo, a mo’ di utile coadiuvante, un buon numero di poltrone a politici e funzionari del vasto sottobosco possibile.

La risposta del movimento NO-TAV è un chiaro messaggio di preavviso: attenti a scommettere il futuro dando credito a questa Legge, perché non permetteremo la realizzazione della nuova linea

 

 

No Tav agli imprenditori: "Non investite sull'opera, non si farà"

Il movimento contrario alla Torino-Lione avverte: ci opporremo in qualsiasi modo all'apertura del cantiere

 

di Mariachiara Giacosa da Repubblica del 15/3/11 – Edizione di Torino

http://torino.repubblica.it/cronaca/2011/03/15/news/no_tav_agli_imprenditori_non_investite_sull_opera_non_si_far-13658126/

 

"Non fate debiti per la Tav, perché l’opera non partirà mai". È un messaggio chiaro quello che il movimento No tav intende lanciare agli imprenditori valsusini. "Nel 2005 - spiega Alberto Perino, leader degli oppositori alla Torino-Lione - qualcuno ci accusò di aver affossato le imprese impedendo l’apertura del cantiere di Venaus: non vogliamo che capiti la stessa cosa. Tutti devono sapere che il movimento No tav si opporrà con ogni mezzo all’apertura del cantiere. Se poi gli imprenditori vogliono fidarsi di Virano, facciano pure, ma non si lamentino poi se perdono soldi".

 

È un pugno sul tavolo a ribadire che se da un lato istituzioni e Governo ricordano in ogni occasione che "sui cantieri, ora si parte" e ci sarà spazio per far lavorare le aziende della valle, dall’altro i No tav sono pronti a giurare che «non si parte affatto, perché la gente non è d’accordo e si opporrà al cantiere di Chiomonte con ogni mezzo a disposizione". L’obiettivo è che nessuno si faccia male, e soprattutto faccia male al suo portafoglio affrontando investimenti per attrezzature e macchinari che, secondo gli irriducibili, resteranno nei garage. Anche perché in valle sono convinti che la legge regionale, con la quale dovrebbero restare sul territorio tutte le ricadute positive dei cantieri e che consentirebbe alle aziende del territorio di essere ingaggiate nei lavori, sia solo una «bufala» che "serve a spartire soldi, escludendo le comunità locali". Legge per cui comunque si allungano i tempi di approvazione: ieri in Consiglio regionale è stato presentato il provvedimento su cui pendono per ora 130 emendamenti del Movimento 5 stelle, che punta il dito contro la mancanza di partecipazione per il territorio, e della Federazione della sinistra che contesta i criteri di rappresentanza nei comitati che dovranno poi lavorare alle singole azioni d’intervento. Favorevoli la maggioranza e il Partito democratico che però sollecita un’analoga legge anche e livello nazionale.

 

Sarà comunque una corsa contro il tempo per approvare la legge e mettere in atto le prime misure se, come ha ricordato ancora ieri l’assessore Barbara Bonino, il primo test dovrà essere il cantiere di Chiomonte la cui apertura, No tav permettendo, è in calendario per maggio.