Gennaio 2006

SOSTANZE INQUINANTI SOTTO OSSERVAZIONE

PM10 (PARTICOLATO SOSPESO)

DESCRIZIONE
Il particolato sospeso è costituito dall'insieme di tutto il materiale non gassoso in sospensione nell'aria. La natura delle particelle aerodisperse è molto varia: ne fanno parte le polveri sospese, il materiale organico disperso dai vegetali (pollini e frammenti di piante), il materiale inorganico prodotto da agenti naturali (vento e pioggia), dall'erosione del suolo o dei manufatti (frazione più grossolana) ecc.. Nelle aree urbane il materiale particolato può avere origine da lavorazioni industriali (cantieri edili, fonderie, cementifici), dall'usura dell'asfalto, dei pneumatici, dei freni, delle frizioni e dalle emissioni di scarico degli autoveicoli, in particolare quelli dotati di motore a ciclo diesel. Il traffico veicolare urbano contribuisce in misura considerevole all'inquinamento da particolato sospeso; con l'emissione in atmosfera di particelle carboniose, composti inorganici e particelle incombuste di varia natura. Tale particolato, inoltre, costituisce il principale veicolo di trasporto e diffusione di altre sostanze nocive. Il rischio sanitario legato alle sostanze presenti in forma di particelle sospese nell'aria dipende, oltre che dalla loro concentrazione, anche dalla dimensione delle particelle stesse. Le particelle di dimensioni inferiori costituiscono un pericolo maggiore per la salute umana, in quanto possono penetrare in profondità nell'apparato respiratorio.

IN PRIMA APPROSSIMAZIONE:

1.       le particelle con diametro superiore ai 10 µm si fermano nelle prime vie respiratorie;

2.       le particelle con diametro tra i 5 e i 10 µm raggiungono la trachea e i bronchi;

3.       le particelle con diametro inferiore ai 5 µm possono raggiungere gli alveoli polmonari.

Per queste ragioni il Decreto Ministeriale 25/11/94 ha affiancato alla tradizionale misura del particolato totale sospeso quella del particolato PM10, cioè della frazione con diametro aerodinamico inferiore a 10 µm, definita anche inalabile, e la direttiva europea 30/1999/CE prevede dei limiti esclusivamente per la frazione PM10.

DANNI CAUSATI
Gli studi epidemiologici hanno mostrato una correlazione tra le concentrazioni di polveri in aria e la manifestazione di malattie croniche alle vie respiratorie, in particolare asma, bronchiti e enfisemi. A livello di effetti indiretti, inoltre, il particolato fine agisce da veicolo di sostanze ad elevata tossicità, quali ad esempio gli idrocarburi policiclici aromatici.

METODO DI MISURA
Sia il particolato totale che la frazione PM10 vengono misurati mediante raccolta su filtro in condizioni standardizzate e successiva determinazione gravimetrica (vale a dire per pesata) delle polveri filtrate. Nel caso della frazione PM10 la testa della apparecchiatura di prelievo ha una particolare geometria definita in modo tale che sul filtro arrivino, e siano trattenute, solo le particelle con diametro aerodinamico inferiore a 10 mm.

RIFERIMENTI NORMATIVI (D.M. 2.04.2002 N.60)

OZONO



RIFERIMENTI NORMATIVI (D.L.VO 21.05.2004 N.183)

VALORE BERSAGLIO PER LA PROTEZIONE DELLA SALUTE UMANA
La media massima giornaliera su 8 ore calcolata ogni ora sulla base delle 8 ore precedenti non deve superare il valore di 120 µg/m3 per più di 25 volte per anno civile

SOGLIA DI INFORMAZIONE
La soglia di informazione si raggiunge quando le concentrazioni medie orarie superano il valore di 180 µg/m3

SOGLIA DI ALLARME
La soglia di allarme si raggiunge quando le concentrazioni medie orarie superano il valore di 240 µg/m3 per 3 ore consecutive

MISURAZIONE DEI DUE AGENTI INQUINANTI

Attualmente esistono 2 centraline di rilevamento ARPA  per alcuni inquinanti, situate nei Comuni di OULX e di SUSA.

La centralina di Oulx è stata posizionata solo nel mese di dicembre 2005, alla confluenza tra via Roma e Corso Torino. Rileva i dati relativi ai seguenti inquinanti:

Dispone di dati aggiornati alle 24 ore precedenti.

La centralina di Susa è posizionata da più tempo sul territorio.
Rileva i dati relativi ai seguenti inquinanti:

Nei dati rilevati si riscontrano frequenti “buchi”. I dati relativi alle PM 10 sono aggiornati solo periodicamente (mensilmente?). Ad una precisa richiesta di Montagna Nostra il Dirigente del Servizio Qualità dell’Aria e Risorse Energetiche (Area Risorse Idriche e qualità dell’Aria della Provincia di Torino) attribuisce la frequenza di aggiornamento di PM 10 alla “tipologia di analizzatore installato a Susa” (il “campionatore gravimetrico” richiede l’intervento di un operatore per la sostituzione dei filtri di campionamento e la loro pesatura, operazioni che vengono effettuate con una periodicità che non consente l’aggiornamento quotidiano dei dati”). Forse non sarebbe male richiedere il posizionamento di altro tipo di analizzatore, analogo a quello di Oulx.