Sondaggi, Ltf chiede i danni ai No Tav

Un risarcimento di 228mila euro per i carotaggi non eseguiti a Susa

 

di Massimiliano Borgia da Luna Nuova del 24/9/10 – pag. 4

 

Tra i danni che Ltf chiede a tre No Tav c'è anche il costo degli alberghi per i 400 poliziotti, cara­binieri e finanzieri che a gennaio effettuarono il servizio di ordine pubblico per i carotaggi mai ese­guiti all'autoporto di Susa.

Ltf ha chiesto così un risarci­mento di 228mila euro a chi era stato identificato all'alba del 12 gennaio, quando questura e tec­nici di Ltf si erano presentati al blocco dei No Tav all'autoporto di Susa per accedere alle aree dei due sondaggi previsti. Quella mattina la questura si limitò ad identificare indirettamente solo tre manifestanti, che nella citazione vengono indicati come coloro che «agivano quali rappresentanti e portavoce degli occupanti delle aree su cui dovevano essere ese­guiti i sondaggi». Così oggi si chiede a Alberto Perino, al sindaco di S.Didero Loredana Bellone e all'assessore di S.Didero Giorgio Vair di pagare per tutte le centinaia di persone che in quel momento manifestavano sulla strada di ac­cesso all'autoporto.

 

La denuncia di Ltf in questura è del 14 gennaio per il reato di "inva­sione di terreni", successivamente è stato presentato un esposto in Procura.

 

Ltf ha quantificato i danni som­mando il costo del contratto sottoscritto con Consepi (proprietaria dell'area) che, per la chiusura forzata dell'area di Motoroasi, pre­vedevano 40mila euro per quattro giorni e 13.500 euro per ciascuno dei successivi sette giorni (totale con lva 161mila euro); più il costo di cantiere di 30.566 euro e infine il costo per gli alberghi e i ristoranti che, dal 12 al 22 gennaio, hanno ospitato i poliziotti, quantificato in 36.272 euro. In quei giorni la forza pubblica fu poi impiegata per assi­stere all'esecuzione dei carotaggi a Collegno, Torino e Orbassano. Il 19 furono avviati i carotaggi nell'area Sitaf di Susa; il 20 quello a Chiusa S.Michele.

 

Si è così saputo che il conto dell'albergo per la forza pub­blica era infatti a carico di Ltf. Praticamente un costo pagato con i fondi per le infrastrutture e con il contributo europeo per la progetta­zione. Seguendo il nuovo principio che si sta applicando sempre più in molti ambiti il governo ha infatti chiesto a chi ha fatto richiesta della protezione della forza pubblica un contributo per pagare il conto dell'ordine pubblico.

 

In previsione dell'avvio dei carotaggi per il 12 gennaio, con una lettera dell'8 gennaio, il pre­fetto aveva infatti chiesto a Ltf di reperire gli alloggiamenti per 400 uomini per un periodo di 20 giorni «da prolungarsi a seconda dell'evoluzione del programma dei sondaggi». La richiesta era mo­tivata dalla difficoltà di trovare in tempi brevi «idonea sistemazione alloggiativa prossima alle aree di intervento». Il prefetto suggeriva anche di reperire gli "alloggia­menti" «presso strutture ricettive esistenti in zona».

 

Ltf risponde l’11 gennaio accet­tando la richiesta «in via transitoria ed eccezionale» chiedendo alla prefettura di avere per tempo il numero degli agenti e le notti di pernottamento. Su queste basi la società avrebbe effettuato le prenotazioni.

 

Ltf è difesa dagli avvocati Al­berto e Luciano Mittone, mentre i No Tav sono come sempre assi­stiti dal pool di legali che hanno dato la propria disponibilità, tra cui Gianluca Vitale. Non sarà un procedimento facile. L'argomenta­zione del danno subito da Ltf dovrà coincidere con la prova che la cifra pattuita con Consepi fosse davvero congrua e con la dimostrazione che i No Tav avessero davvero impedito lo svolgimento dei son­daggi visto che all'area di Consepi si poteva accedere dall'A32. La prima udienza è già prevista per il 17 novembre a Susa, un momento che si prevede molto caldo.