Lettera ai valsusini dai vertici del Pd

 

Da Luna Nuova del 8/4/08

 

Visto che non riescono a venire in valle di Susa a illustrare le loro posizioni Sì Tav, come promesso la sera stessa del mancato incontro elettorale di Almese, Chiamparino. Saitta, Bresso e Morgando hanno inviato la lettera che tutte le famiglie valsusine dovrebbero ricevere in questi giorni.

 

«Abbiamo deciso di scrivere a lei e a tutti gli abitanti della valle di Susa - inizia la lettera - per chiarire e spiegare, sia pur sinteticamente, alcuni dei punti che più compiutamente avremmo voluto illustrare durante il dibattito elettorale organizzato dal Partilo democratico ad Almese per la sera di giovedì 3 aprile. Purtroppo, come avrà saputo, l'opposizione anzi l'interposizione di un gruppo di persone, per altro in stragrande maggioranza provenienti da fuori valle, ci ha costretti a tornare indietro per evitare situazioni di pericolo. Impedire di parlare, per giunta in campagna elettorale, è uno degli alti più gravi e antidemocratici che si possano compiere. E’ importante, in questa situazione, che la maggioranza democratica. favorevole, contraria o dubbiosa che sia riguardo la realizzazione della Torino-Lione, faccia sentire la propria voce e rifiuti questi atteggiamenti, isoli chi impone la propria opinione agli altri».

 

«In questi anni noi e voi - continuano - abbiamo lavorato con impegno e inventiva per offrire uno slancio forte ai settori turistico, culturale e ambientale, con una promozione diretta a far conoscere la valle di Susa e le sue grandi opportunità in tutto il mondo. Non solo, abbiamo lavorato per migliorare profondamente le condizioni ambientali e quindi le condizioni di vita. Vogliamo continuare su questa strada, valorizzando ulteriormente le straordinarie potenzialità del territorio, anche attraverso la possibilità di attirare attività economiche di diverso tipo (pensiamo a quanto sta accadendo in altre zone del Piemonte riguardo, come già detto, a ricerca, innovazione, tecnologia), certamente poco dannose per il territorio e altrettanto sicuramente generatrici di ricchezza e di opportunità di occupazione».

 

Poi il cuore della missiva. «In tutto questo processo di trasformazione, ha un ruolo importante anche la linea ad alta capacità Torino-Lione (tratta di un più ampio collegamento europeo che va dall’estremo ovest all'estremo est del nostro continente). Ha un ruolo importante perché proprio l’essere in un punto chiave dei collegamenti europei (in Piemonte si incrociano le direttrici nord-sud ed ovest-est) ci permette di essere fortemente attrattivi per l’insediamento di aziende: ha un ruolo importante perché la fermata in valle, fortemente richiesta dalle amministrazioni da noi rappresentate, permetterà di completare il percorso di valorizzazione e potenziamento turistico; ha un ruolo importante infine, forse soprattutto, per ragioni ambientali, perché permetterà di spostare dalla gomma al ferro gran parte del traffico merci nel nord Italia e quindi di eliminare l'inquinamento e ridurre i rischi sulle strade».

 

Infine la stoccata al movimento No Tav. «Il confronto con i cittadini c'è, il ruolo dell'Osservatorio tecnico voluto con forza da noi e dagli amministratori della valle è stato fondamentale per avviare una stagione di maggiore trasparenza e chiarezza, raccogliendo le opinioni di tutte le parti in causa, con discussioni basate soltanto su dati scientifici condivisi. In questo modo, ad esempio, sono scomparsi dal chiacchiericcio i messaggi terrorizzanti sui rischi per la vita dei cittadini (indice anche del cinismo di coloro che cavalcano queste paure); si è chiarito che le potenzialità della linea storica possono essere sufficienti per qualche anno ovvero giusto il tempo di realizzare la nuova linea e certamente non per il prossimo secolo (tenga conto che la linea storica attuale è stata realizzata 150 anni fa, questo è l’arco di utilizzo di un'opera di questo genere); si è aperta la possibilità di valutare le varie ipotesi di tracciato anche nell’ottica di sviluppo complessivo della valle. Ora, qualcuno decide che per tutta la valle, anche per lei e la sua famiglia, quest'opera è inutile, dannosa, figlia del diavolo. Per riuscire davvero a difendere e valorizzare la valle di Susa è necessario a nostro avviso saper riconoscere i pericoli reali, affrontare la discussione e non porsi pregiudizialmente contro un treno (!!!) che viaggerà per il 90 per cento della propria percorrenza in galleria. Come se questo atteggiamento non comportasse automaticamente una preferenza per le code di camion in autostrada o per il passaggio continuo di veicoli merci sulla linea storica che attraversa la valle in mezzo alle vostre case».