I Valsusini chiedono rispetto e ascolto

 

Lettera alla rubrica “Opinioni” su Luna Nuova del 25/4/08 – pag. 7

 

Egregia dottoressa Mercedes Bresso, abbiamo ricevuto la lettera in­dirizzata agli abitanti della valle di Susa a seguito del mancato dibattito elettorale di Almese. Anche noi era­vamo presenti insieme ad un folto gruppo di manifestanti (valsusini, glielo garantiamo, ci conosciamo tutti) non per impedirle di parlare, ma per manifestare per l'ennesima volta la nostra contrarietà al progetto Tav/Tac (ma sarà poi Tac o Tav? Lei sa bene, e lo sappiamo anche noi, che non possono essere entrambi!).

 

Lei accusa i valsusini di aver com­piuto un atto antidemocratico ma la democrazia è stata calpestata già nel 2005 con la militarizzazione di parte della valle e lo sgombero di Venaus con un'azione di violenza gratuita: opera del governo di centrodestra, dirà lei. Ma il centrosinistra ha sostituito i manganelli con un Osservatorio che, proposto come strumento di verifica della necessità dell'opera, in realtà è stato contrabbandato, sia presso la Comunità Europea che attraverso i mass media, come tavolo di concer­tazione e di progettazione della linea: questa beffa ci pare peggiore delle manganellate.

 

Lei afferma di lavorare per lo svi­luppo turistico, ambientale e culturale della valle: ci rimane difficile imma­ginare questo sviluppo in un territorio sventrato per più di 20 anni da ruspe e trivelle e desertificato dall'inter­cettazione delle falde acquifere. Per pianificare lo sviluppo di un'area, occorre valutare il contesto globale nel quale esso si inserisce: oggi, con la recessione alle porte e l'esaurimento dei giacimenti petroliferi, non si può pensare di continuare a trasportare le merci avanti e indietro per l'Europa e non per reale necessità ma per logiche di mercato. E questo vale sia per i tra­sporti su ferro che su gomma.

 

Lei sostiene che il Tac ridurrà drasti­camente il trasporto su gomma: legga i quaderni dell'Osservatorio ed esamini le tabelle da cui risulta tutt'altro! Quanto all'inquinamento, quel poco che verrà risparmiato a regime, verrà ampiamente compensato da quello prodotto in fase di realizzazione.

 

Le chiediamo: la sua attenzione alla ricerca, all'innovazione e alla tecno­logia dov'era durante la realizzazione delle opere edili dei giochi olimpici del 2006? La costruzione forsennata di edifici residenziali e pubblici non ha avuto altro criterio se non quello della speculazione: le nuove tecniche costruttive di edifici a basso consumo energetico sono state totalmente ignorate e sul tetto del Palaisozaki non c'è l'ombra di un pannello solare. Bell'esempio di lungimiranza!

 

"La discussione e il confronto sono stati utili e sono sempre utili", lei scrive: ma discussione e confronto, per essere utili, devono avvenire fra persone che si ascoltano e si rispetta­no. Purtroppo i valsusini non sono né ascoltati né rispettati.

 

MIRA MONDO, MATILDE LANFRANCO,

LAURAFAVRO BERTRANDO,

ELENA NICOLI,

MARIA LINDA NICOLI

per il Gruppo Pace Valsusa