Ai Sigg.ri Sindaci dei Comuni della Valle Susa, Val Cenischia, Cintura Nord-Ovest di Torino

Con preghiera di inoltrare ai Sigg.ri Assessori e Consiglieri

 

Agli organi di informazione

 

Oggetto: Lettera aperta dei COMITATI NO TAV

 

Nelle ultime settimane gli eventi collegati alla vicenda Tav si sono susseguiti in modo concitato: la commissione Rivalta chiede ai Sindaci di accettare alcuni sondaggi geologici, i Sindaci chiedono di rinviare la decisione, il ministro sospende la commissione e ordina di iniziare i lavori del tunnel di Venaus, poi ritira la minaccia ma in cambio vuole i sondaggi.

Vittoria del fronte No-Tav? Qualcuno tirerà un sospiro di sollievo di fronte al fatto che è rientrato il rischio, ben più grave, dell’insediamento del cantiere di Venaus; dimenticando che una “mediazione” significa che ognuno fa un passo indietro, non che una parte fa un passo in avanti (una minaccia), poi uno indietro (la ritira), e, rimanendo esattamente sulle posizioni iniziali, dà alla controparte l’illusione di aver ottenuto qualcosa.

Questo dimostra che il ministro non ha mai voluto approfondire le criticità sollevate dagli Enti Locali, ma aveva inteso la commissione come un “cavallo di Troia” atto a garantire un rapido avvio dei sondaggi; e che la minaccia di Venaus serviva solamente a intimidire i Sindaci e strappare loro un assenso. Lo ha dichiarato persino Rivalta a Repubblica: “forse [a Roma] pensavano che la commissione fosse soltanto un paravento per far partire i sondaggi”.

E perché il ministro ora ci ha “ripensato”? Ce lo spiega l’On. Napoli, da sempre strenuo sostenitore del Tav: perché “avrebbe fatto emergere le spaccature all’interno del movimento No-Tav”. Sta ai Sindaci ora non cadere in questa trappola. Esposito, altro sostenitore del Tav, già dice che “ora per i tre carotaggi non ci sono più giustificazioni [per opporsi]”.

Invece dobbiamo resistere. Innanzitutto perché, a giugno, i sondaggi sono stati fermati dalla grande partecipazione popolare ai presidi: gente che non voleva certo rifiutarli a Borgone per poi accettarli a Mompantero (dove oltretutto ci sono già i risultati di altri carotaggi). Questi sondaggi non servono per tutelare la salute, né per cercare l’amianto: altrimenti si dovrebbe attendere che RFI sia pronta per farli anche sul Musiné. Servono invece a capire come realizzare meglio l’opera (sono pagati da LTF con i soldi ottenuti per il progetto della Torino – Lione) e a convincere l’Unione Europea ad aprire il portafogli, fingendo che i lavori siano iniziati.

Esposito ha anche spiegato che intendono cercare l’amianto perché sono sicuri di non trovarlo (ed è probabile che riescano a non trovarne anche se ce n’è), di modo che i No-Tav “non avrebbero più argomenti per opporsi e l’opera camminerebbe più spedita”. La commissione Rivalta ha simulato di interessarsi alla salute, per concentrarsi sui sondaggi e dimenticare tutto il resto: e cioè che quest’opera è inutile sul piano trasportistico e dannosa per l’economia italiana. Noi saremmo contrari al Tav anche se, per assurdo, l’amianto non ci fosse; anche per questo i sondaggi sono completamente inutili e vanno respinti.

Questo l’ha ben compreso l’amministrazione di Bruzolo, che, all’unanimità, ha ribadito di essere contraria ai sondaggi. Non ci importa di sapere cosa c’è sotto le montagne, dal momento che sappiamo già fin troppo bene i danni che il Tav farebbe in superficie: rumore, smarino, cantieri, traffico di mezzi pesanti, dissesto idrogeologico, depauperamento della qualità della vita. Ci auguriamo che tutti i Comuni della Valle seguano questo esempio, approvando analoga delibera.

Il Presidente del Comitato Promotore Transpadana, Bottiglieri, ha fortemente voluto la commissione Rivalta, evidentemente perché ritiene che darebbe un nuovo impulso al Tav. I Sindaci hanno accettato di farne parte, con la speranza di riuscire a mettere in crisi questo progetto dal punto di vista tecnico. Ora abbiamo visto che questa speranza è vana: non solo gli unici tecnici della commissione sono i nostri (gli altri rispondono a logiche di partito), ma alcuni esponenti sono sotto inchiesta per losche manovre sugli appalti, ed il presidente, favorevole al Tav, ha già dichiarato che, se anche si trovasse l’amianto, prendendo le opportune precauzioni non ci sarebbe nessuna necessità di cambiare il tracciato.

Ce lo hanno spiegato molto bene a Villardora: i nostri tecnici non possono dire di no, se un’indagine può essere valida scientificamente, e demandano ai Sindaci il compito politico di rifiutare le proposte della commissione. Ma gli amministratori a questo punto non possono dire di no senza perdere la faccia, perché i tecnici hanno già detto di sì. E così, dal momento che noi siamo corretti ed attenti ai ruoli, al contrario della controparte, arriveremo al punto di accettare il Tav, un pezzo per volta, non osando dire di no.

I risultati li stiamo già vedendo: abbiamo quasi accettato i sondaggi; i documenti della commissione tecnica –ratificati dall’assemblea dei Sindaci- hanno approvato l’attraversamento in viadotto della Val Cenischia, che a luglio la Regione aveva finalmente accettato di rimettere in discussione; per quanto riguarda l’uranio, già si dice che “il rischio radiologico è del tutto trascurabile”.

Crediamo che i Sindaci dovrebbero avere più fiducia nella partecipazione popolare, che ha portato a Venaus, nonostante la pioggia e la levataccia, più gente di quanta ce ne fosse a giugno. Il Governo ha dimostrato di non avere il coraggio di sgomberare con la forza un presidio pacifico e nonviolento, con donne, bambini, anziani. Il giorno in cui le forze dell’ordine alzassero le mani su dei Sindaci che difendono il proprio territorio indossando le fasce tricolore, segnerebbe la fine della democrazia; e questo non possono permetterselo, prima delle Olimpiadi e delle elezioni. Se i Sindaci hanno paura che qualcuno si possa fare male, dovrebbero pensare che questo può succedere molto più facilmente se loro non cercheranno di fermare i sondaggi; perché noi ci saremo, insieme con tutta la gente di questa valle.

 

Comitato di Lotta Popolare Contro il TAV

Comitato NO TAV Almese

Comitato NO TAV Alta Valle Susa

Comitato NO TAV San Didero

Comitato NO TAV Torino

Comitato NO TAV Val Cenischia

Comitato NO TAV Valdellatorre

Comitato Santambrogese NO TAV-Vigilanza Cave

Gruppo NO TAV – Difendiamo il Futuro

Legambiente Valsusa

ProNatura Valsusa

Spinta dal Bass