Esposto alla Corte dei Conti sui buchi pagati e mai fatti

 

da Luna Nuova del 17/12/10 – pag. 3

 

Come annunciato, alla citazione per danni di Ltf per i 165mila euro sborsati a Consepi per i due carotaggi mai eseguiti, i No Tav rispondono con un esposto alla Corte dei Conti. Mercoledì Giorgio Vair, vicesindaco di San Didero, uno dei tre citati in giudizio da Ltf (con Alberto Perino e Loredana Bellone), ha consegnato l'esposto alla procura della magistratura contabile in via Roma a Torino. Il documento è stato curato da un pool di avvocati guidato da Marco Ugo Melano e Gianluca Vitale e le firme sono state raccolte sabato nel corso della manifestazione di Susa. I firmatari sono un gruppo di amministratori della valle che però, nel documento, precisano di agire "in proprio" e non in veste istituzionale.

 

Ora spetterà alla Corte dei conti decidere se indagare. I No Tav contestano la decisione di sottoscrivere un contratto tra Consepi e Ltf, datato 8 gennaio, che prevede indennizzi per la mancata operatività della società che gestisce l’autoporto di Susa e soprattutto organizza i corsi di guida sicura nell'area adiacente di Motoroasi. «Per tutti gli altri sondaggi - ricorda Vair - Ltf ha ottenuto i decreti di occupazione temporanea dei terreni. Anche per i tre sondaggi dell'autoporto ha chiesto e ottenuto i decreti. Questi risultano pervenuti al municipio di Susa il 18 gennaio; per legge c'è tempo sette giorni per opporsi e poi diventano esecutivi. E allora perché Ltf non ha aspettato il 25 gennaio? Perché ha dovuto firmare una scrittura privata per riconoscere eventuali danni per mancata attività a Consepi quando pochi giorni dopo avrebbe potuto entrare ed effettuare i sondaggi con un decreto in mano? Sono stati sottoscritti altri contratti cautelativi anche con altri soggetti titolari delle aree dove sono stati eseguiti i sondaggi?».

 

Poi i No Tav contestano il fatto che i sondaggi non si siano potuti eseguire e soprattutto che l'at­tività di Consepi si sia effettivamente bloccata. «Noi presidiavamo l'ingresso dell'autoporto senza impedire il passaggio di nessuno e comunque non abbiamo mai presidiato l'ingresso dall'autostrada. Sono riusciti a fare i sondaggi in tutti i posti dove hanno voluto, anche lì vicino nell'area Sitaf, e perché non nell'area Consepi ? E poi l'autoporto ha sempre lavorato, lo vedevamo, c'era il solito via vai di camion. Se hanno voluto sospendere i corsi di guida sicura non è certo per colpa nostra».

 

La cifra enorme di 165mila euro versata da Ltf a Consepi e per la quale Ltf chiede adesso i danni ai tre No Tav è il risultato della cifra pagata per la "concessione" dei terreni per i primi quattro giorni dalla data prevista dell'inizio del cantiere (40milaeuro) e 13.500 euro per ciascuno dei sette giorni successivi in cui si sarebbe dovuto svolgere il cantiere. A questi si aggiungono oltre 30mila e 500 euro di costi per Ltf e oltre 36mila euro per l'alloggiamento delle forze dell'ordine che in base ad un accordo con la Prefettura era a carico di Ltf. La cifra chiesta da Ltf ai No Tav, arrotondata, è quindi di 228mila238 euro.

 

La prima udienza a Susa era stata fissata a novembre, poi spostata al prossimo aprile. Nel 2005 la Corte dei conti aveva indagato sui danni all'erario causati dal comportamento delle forze dell'ordine nell'”autunno contro”.