Torino-Lione. Confindustria ospita i deputati del Pd

 

 di Massimiliano Borgia da Luna Nuova del 8/2/11 – pag. 3

 

Dopo avere costretto Ferrentino ad accettare l'inserimento della Torino-Lione nel programma della coalizione per Torino, il Pd ieri ha di nuovo preso la palla al balzo per accusare il governo dei ritardi che sta subendo l'avvio del tunnel di Chiomonte. Prima i parlamentari democratici sono stati ospiti di Confindustria Piemonte e Transpadana che li hanno convocati «per esprimere una forte preoccupazione in vista dell'inizio dei lavori al tunnel geognostico della Maddalena, necessario punto di non ritorno per la nuova linea ferroviaria Torino-Lione», come recita un comunicato.

 

Ma da Confindustria è arrivato in realtà più un invito ad emarginare i sindaci No Tav che a sollecitare il governo. «Il Partito democratico - continua il comunicato - che a livello regionale e nazionale ha sempre affermato il proprio convinto sostegno all'opera, deve fare quanto in proprio potere per evitare che politici espressi dalle sue fila siano d'ostacolo, causando tensioni locali, all'inizio dell'opera. Non bisogna lasciar spazio agli alibi, se il cantiere della Maddalena non partirà entro i tempi previsti, questa volta non ci sarà una chance ulteriore per il Piemonte e per l'Italia. E, tutti insieme, non dobbiamo e non possiamo permetterlo».

 

Il Pd ha raccolto la richiesta degli industriali. Il segretario regio­nale Morgando ha affermato che il partito farà tutto il possibile per convincere gli amministratori locali ancora contrari (ma parecchi No Tav, secondo Morgando, avrebbero già virato verso il Sì) e i cittadini della val di Susa della "necessità" del Tav. Così anche il Pd, come la Regione di centrodestra, pagherà una campagna per convincere i valsusini. «A giorni - ha detto il segretario regionale - partirà una nuova campagna informativa e mediatica per spiegare come è cambiato l'ultimo progetto del Tav dopo aver assorbito molte delle indicazioni mosse dal territorio».

 

Più duro Giorgio Merlo, parlamentare: «Per maggio, quando do­vranno partire i lavori al tunnel della Maddalena, arriveremo con le carte in regola. Si ricordi che la nostra mozione sul Tav dell'autunno scorso, chiarissima negli intenti, è passata alla Camera, all'una­nimità. Ora, dopo tutta la strada, non facile, che ha fatto il partito, dobbiamo essere chiari: chi vuole stare nel Pd deve condividere la linea, se no è fuori».

 

Intanto venerdì c'è stato il nuovo incontro tra Ltf e Coldiretti. La società del Tav ha consegnato ai rappresentanti valsusini dell'orga­nizzazione agricola il progetto del tunnel della Maddalena, così come aveva fatto, è stato detto, con i sindaci della valle. Non si è parlato ancora di uno svincolo autostradale permanente a Chiomonte e tantomeno dell'ipotesi di collegarlo in futuro con la statale 24 e quindi con la strada del Frais. «Ad un primo sguardo ci pare che il progetto abbia un impatto abbastanza limitato sulle attività agricole - commenta a caldo Sergio Barone, rappresentante valsusino del sindacato - Intacca principalmente una zona boscata e lo smarino è previsto che venga smaltito sul sito della vecchia discarica di smarino della Sitaf. Bisogna però approfondire la questione dello svincolo che se dovesse davvero, un giorno, immettere in una nuova bretella che attraversi la Dora e si congiunga con la statale 24 avrebbe un impatto enorme».

 

Sempre venerdì, Mario Virano è Stato a Saint Jean de Maurienne ad un incontro pubblico per spiegare a che punto è il progetto in Italia. Anche là ha trovato una delegazione di No Tav ad accoglierlo.