Osservatorio: chi sta dentro deve progettare

 

di Massimiliano Borgia da Luna Nuova del 12/2/10 – pag. 2

 

Il decreto che stabi­lisce la nuova composizione dell'Osservatorio è finalmente disponibile e si scopre che non nasconde sorprese. E' com­posto da due articoli. Il primo indica le nuove rappresentanze rimandando all’allegato di Re­gione e Provincia. Il secondo afferma che l'Osservatorio è il luogo deputato ad appro­fondire le tematiche sanitarie, ambientali, economiche per ri­spondere alle preoccupazioni delle popolazioni interessate. Ma l'allegato la cita e confer­ma la necessità per i comuni che decidono di farne parte di collaborare alla migliore stesura possibile del progetto preliminare.

 

Ma come sottolinea Ferrentino, «questo decreto non chiede a nessuno atti di fede verso il Tav e lascia spazio a ogni discussione». Con questa interpretazione, da martedì prossimo Polinomia andrà di nuovo in Osservatorio su mandato del comune di San­t'Antonino con consulenze anche per Rivalta, Collegno e Vlllarbasse. Si alterneranno sia Andrea Debernardi che l'am­ministratore delegato Alfredo Drufuca, per ora solo in qualità di osservatori.

 

Come si vede la Comunità montana non ha ottenuto una propria rappresentanza ma sono in corso le manovre per fare rientrare in Osservatorio i Comuni della bassa valle retti da maggioranze che avevano nei propri programmi elettora­li la partecipazione all'organi­smo tecnico. Nel frattempo si è svolto un incontro informale tra le maggioranze di Almese, Sant'Antonino e Bussoleno per conoscere da Debernardi gli sviluppi delle ultime set­timane e quali sono i margini reali di manovra dentro l'Os­servatorio.

 

Intanto, in Francia è ancora indietro l'iter per la "dichia­razione di pubblica utilità" della tratta, appunto, francese, della Lyon-Turin. Sulla tratta St.Exupéry-St.Jean gover­no e Regione Rhone-Alpes non hanno ancora avviato "l'inchiesta pubblica", che equivale più o meno alla no­stra Conferenza di servizi, con la possibilità di fornire osservazioni da parte della popolazione. In un comunicato il comitato promotore Trans­alpine sollecita la Regione e il Dipartimento a fare partire al più presto l'inchiesta pubblica che porti alla dichiarazione di pubblica utilità su tutta la tratta francese. Per ora, infatti, esiste solo sul tunnel di base.