La Commissione UE per le petizioni incontra i Comitati ed Enti Locali valsusini
COMUNICATO STAMPA del Circolo Legambiente Valle di Susa-Bussoleno

Martedì 17 febbraio 2004 è stata discussa al Parlamento Europeo la Petizione Popolare contro la linea Torino Lyon. Presentata da Habitat Onlus circa un anno fa, è stata firmata collettivamente da 22 tra associazioni nazionali, locali e comitati di cittadini che rappresentano un vastissimo territorio che va da Torino fino a tutta la valle di Susa.
La discussione della petizione in oggetto è avvenuta presso la Commissione per le Petizioni del Parlamento Europeo, l'unica istituzionalmente in grado di poter mettere a confronto le istanze locali direttamente con il Parlamento Europeo. Le altre commissioni del Parlamento Europeo, Trasporti ed Ambiente pur affrontando la questione della Torino Lyon non hanno in realtà mai potuto come si suol dire "sentire le due campane". Ed evidentemente a forza di "sentirne una sola" avrebbero potuto sottovalutare aspetti che i proponenti non hanno evidenziato ma che noi tutti in valle conosciamo molto bene. Ecco, proprio questo era lo scopo della petizione che Legambiente Circolo valle di Susa aveva a suo tempo redatto preparato e che tutti i firmatari hanno ancora integrato migliorandola.

Ieri Ferrentino in rappresentanza della Comunità Montana e dei 40 comuni interessati e Margaira in rappresentanza di tutti i firmatari della petizione, ma anche nella sua veste di assessore all'Ambiente di uno dei comuni coinvolti, hanno esposto il punto di vista di tutti quelli che nel territorio ci vivono, conoscendone i limiti di sopportazione infrastrutturale.

Ad accompagnare i nostri due rappresentanti c'era come da molto tempo accade l'On. Monica Frassoni Capo Gruppo dei verdi europei ( uno dei gruppi più numerosi e combattivi al Parlamento Europeo) che con i suoi collaboratori ha seguito l'incontro con la Commissione per le Petizioni.
L'incontro è andato ben oltre le aspettative in quanto si è potuto esporre chiaramente il ventaglio dei rischi ambientali, economici e fi fattibilità dell'opera, specificando le differenze tra questo progetto e quello sotto alla Manica, chiarendo gli aspetti dell'opposizione democratica ma ferma esistente sul territorio.
In particolare si è potuto chiarire di fronte anche ai componenti delle Commissioni Trasporti e Ambiente, presenti all'audizione, che le rassicurazioni narcotizzanti dei proponenti sui rischi ambientali, fattibilità e costi finali sono pericolose e che la reale utilità dell'opera va valutata già in fase di progetto in modo serio. Gli odierni treni merci che circolano vuoti ed un servizio passeggeri inefficiente con taglio del collegamento TGV tra Torino e Lyon hanno testimoniato a nostro favore.

I tempi a disposizione per presentare la petizione erano dieci minuti ma, il Presidente della Commissione, sentiti gli argomenti e visto l'attenzione con cui tutti i parlamentari hanno seguito l'esposizione ha concesso a questa petizione un tempo inconsueto: circa mezzora. Rumore, Amianto, Uranio, Radon, Grisou, problema della dispersione di acque, della difficoltà degli scavi in galleria, della eventuale necessità di localizzare lo smarino in valle (volume pari a 10 Torri Gemelle almeno) sono stati gli argomenti che hanno focalizzato l'attenzione e certo non deve essere sfuggito a nessuno che vivere in una valle con simili problemi non sarebbe facile. Si è conclusa l'esposizione evidenziando il rischio idrogeologico e la presenza dei forti venti con eventuale dispersione di polveri pericolose in un "territorio olimpico" che lo renderebbero invivibile.
La Commissione per le Petizioni si è quindi impegnata a coinvolgere più puntualmente su questi argomenti il Governo Europeo, anche in funzione della più attenta valutazione alle eventuali richieste di finanziamento agli studi per l'opera.
E' stato chiarito infatti che l'unico finanziamento concesso dalla UE sarebbe per gli studi, e chiaramente solo nel caso che non risultassero già fin da subito problematiche di fattibilità o mancanze progettuali gravi.
Tutti sono stati molto colpiti dal mancato coinvolgimento degli enti e delle popolazioni sul progetto della Torino Lyon.
Altro punto che ha molto stupito la Commissione è stata l'intricata, tutta italiana, questione della legge Obiettivo che nella fase delle delibere VIA (valutazione di Impatto Ambientale) magari con esito negativo non può comunque condizionare l'eventuale approvazione dell 'opera, magari con gallerie nelle montagne nel Progetto Preliminare. peccato che poi col Progetto Definitivo, senza più possibilità di coinvolgimento degli enti interessati, questo percorso possa venir spostato altrove, magari in mezzo alla valle.

A confermare la forza con la quale i concetti a noi cari sono stati esposti e rappresentati ci dicono Ferrentino e Margaira che uno dei traduttori presenti (italiano di Racconigi con amici in Valle), conluso l'incontro è sceso dalla sua cabina ed ha voluto stringere la mano ai nostri rappresentanti dicendogli che era stato un vero piacere aver potuto tradurre in inglese una esposizione così chiara e convincente, assicurando che raramente aveva visto la Commissione così attenta e concedere così tanto spazio all'esposizione.

La Commissione si è comunque riservata di richiedere altri documenti alla Comunità Montana per integrare quelli ricevuti dai Comitati ed Associazioni, mentre l'On. Monica Frassoni ha dato come sempre la disponibilità insieme al gruppo che presiede nel continuare a porre l'attenzione sulle nostre istanze in ogni occasione utile al Parlamento Europeo.