L’AMIANTO DEL MUSINÈ SARÀ STUDIATO DAL CNR

 

di Massimiliano Borgia da Luna Nuova del 14/2/06

 

I siti per i sondaggi geognostici  per il tracciato del Tav sotto il Musinè saranno indicati dal Cnr e si svolgeranno da agosto a novembre. Il tratto dove è più probabile la presenza di amianto, per le caratteristiche della roccia, verrà sottoposto alle analisi preventive dell’Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del Comitato nazionale delle ricerche, di Roma. Lo prevede un accordo sottoscritto con lo stesso Cnr da Rfi, presentato nel corso dell’ultima riunione della Commissione Rivalta (organismo che continua a trovarsi in attesa della convocazione dell’Osservatorio della Presidenza del Consiglio).

 

Viene così superata la proposta di Rfi per 15 punti di carotaggio avanzata in autunno alla Commissione Rivalta. I modelli geologici già preparati da Rfi e validati dall’Arpa saranno in questo modo integrati dal lavoro (più complesso e articolato) chiesto dalle Ferrovie al Cnr. Il Cnr potrà chiedere la collaborazione dell’Università e avrà responsabilità scientifica di tutto quello che verrà fatto per sapere se c’è amianto (e metalli pesanti radioattivi) nelle rocce tra Casellette e Borgone: compresa l’analisi delle carote di roccia. Un “soggetto terzo”quindi; un soggetto di garanzia scientifica che a Rfi è apparso più autorevole del sistema di controllo già deciso dalla Commissione che aveva nell’Arpa il suo punto più alto di garanzia.

Questo solo per la ricerca dell’amianto. I sondaggi geotecnici, quelli per conoscere la resistenza della roccia (o del sedimento, in pianura) fanno parte di un altro piano. Il contratto stipulato con Rfi prevede una vera e propria radiografia della montagna, alla ricerca dell’amianto. Un contratto che, esaminato nel dettaglio, sembra mettere in luce una sostanziale inesperienza di Rfi sulle metodologie migliori da adottare per trovare amianto prima di iniziare scavi in roccia.

 

Il documento prevede 14 incarichi per altrettante attività che comprendono: una prima indicazione cartografica delle formazioni geologiche potenzialmente contenenti amianto e metalli radioattivi utilizzando le carte già esistenti e gli elaborati di Rfi; aggiornamento dei dati geologici su rocce già campionate; rilievi lungo una fascia di 4 chilometri dal tracciato della galleria Musinè – Gravio per realizzare una cartografia geologica di dettaglio (scala 1:10.000 e 1:5.000 ) e definire le geometrie dei corpi rocciosi e delle zone di taglio, nonché le deformazioni della roccia; un prelievo di campioni rocciosi in superficie per definire le caratteristiche petrografiche delle rocce e relazione tra le forme rocciose e la presenza di mineralizzazione di amianto e metalli pesanti; studi di laboratorio e lungo il corridoio per stabilire come campionare le rocce in una seconda fase, quali procedure adottare per le analisi di laboratorio, quanti e quali tipi di campioni prelevare per stabilire la quantità di amianto nelle rocce; elaborazione di sezioni geologiche e la loro rappresentazione; analisi al microscopio su campioni che sembrano contenere amianto e loro classificazione.

 

Tutto questo, prima dei sondaggi. Ma il Cnr dovrà anche indicare l’ubicazione dei sondaggi geognostici che Rfi dovrà poi appaltare per agosto. Questi saranno “finalizzati al miglioramento del modello geologico strutturale e del modello di distribuzione delle diverse tipologie di mineralizzazione da svilupparsi con successivo studio”. Il Cnr dovrà anche indicare come l’amianto andrà trattato. In particolare è prevista l’esecuzione di test per “la quantificazione degli indici di rilascio” , della quantità di fibre e dunque del “rischio amianto” . Inoltre dovrà eseguire test per definire “una procedura ottimale di trattamento che minimizzi la quantità di rifiuti da mettere a dimora in idonee discariche”; uno studio che consentirà anche di stabilire i campionamenti durante lo scavo e durante il trasporto e il trattamento dello smarino; le procedure per l’impianto di trattamento dello smarino e uno studio “sulle possibilità di inertizzazione delle componenti arricchite nei minerali di amianto”; una conseguente quantificazione dei volumi di smarino suddivisi per tipologia di rifiuto “in relazione al contenuto di amianto e di metalli pesanti”.

 

La prima relazione con una prima ipotesi di ubicazione dei carotaggi (soprattutto quelli ritenuti “essenziali”) è prevista ai primi di giugno. A fine luglio dovrebbe essere presentato il piano definitivo dei sondaggi. I risultati di tutti questi studi dovrebbero venire validati dall’Osservatorio oppure dalla stessa Commissione Rivalta, due organismi ai quali sono chiamati a far parte anche i rappresentanti degli enti locali.